Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Non rubare. Cibo, lavoro, comandamento

Non rubare. Cibo, lavoro, comandamento

Scegli la libreria

Prodotto al momento non ordinabile.
Vuoi essere avvisato quando sarà disponibile?
12,50
 
Compra e ricevi in 2/3 giorni
"Non rubare" è una legge fondamentale per ogni convivenza. Questo vale tanto dal punto di vista laico della morale e del diritto quanto dal punto di vista delle religioni. Ma ha senso un dovere, una legge, un comandamento di non rubare che non coinvolga subito il cibo e il lavoro? Il divieto di rubare, infatti, non vale da solo, in astratto, si incarna nelle condizioni di vita, e quindi nel cibo, nel lavoro, e nel rispetto per gli altri (non desiderare). Non rubare si misura con tutta la vita. Anche se non basta per sfuggire alla tentazione, il modo migliore per non rubare è di mettersi (e di mettere) nelle condizioni per non averne bisogno, vale a dire di vivere e mangiare del proprio lavoro. Solo così si rivela cos'è rubare. "Divide et impera" dicevano gli antichi romani. Dal cibo e dal lavoro che si dividono viene avanti un sistema di potere che a seconda dei casi e delle opportunità esalta il cibo e deprime il lavoro, che soffia sul lavoro mettendo tra parentesi il cibo, che li enfatizza entrambi in modi e luoghi distinti e separati come abitassero in case diverse. Separando, è possibile tutto e il contrario di tutto, senza nemmeno accorgersi delle assurdità che ne derivano.
 

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.