Viviamo in tempi strani. Il nostro mondo è scosso da ondate di populismo nichilista e terrorismo, proiettato in un futuro fantascientifico di viaggi su Marte e transumanesimo, minacciato dall'apocalisse climatica: il nostro mondo sembra, insomma, essere sfuggito al controllo. In questo decennio, senza davvero accorgercene, siamo entrati nell'epoca ipermoderna, un'era fatta di accelerazione vertiginosa e orizzonti postumani in cui i contorni familiari della realtà sono mutati troppo rapidamente perché riuscissimo a stare al passo. Dalla Brexit al riscaldamento globale, dalle migrazioni di massa alla ricerca di vita nel sistema solare e oltre, l'intima stranezza dell'ipermodernità ci parla di un progressivo indebolirsi del senso di casa come luogo protetto dalle minacce dell'esterno. Oggi viviamo una crisi dell'abitare reale e metaforica, esposti alle logiche del capitalismo digitale e alle minacce di un'oscurità dove i significati umani smettono di esistere. È su questa soglia tra umano e macchina, umano e animale, interno ed esterno, che prolifera la stranezza dei nostri tempi.
Essere senza casa. Sulla condizione di vivere in tempi strani

titolo | Essere senza casa. Sulla condizione di vivere in tempi strani |
Autore | Gianluca Didino |
Argomento | Scienze Umane Sociologia |
Collana | Indi, 66 |
Editore | Minimum fax |
Formato |
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Pagine | 176 |
Pubblicazione | 2020 |
ISBN | 9788833891569 |