Proclamato "venerabile" dalla Chiesa cattolica, Giuseppe Lazzati (1909-1986) fu una figura importante del movimento cattolico italiano nel Novecento. Dopo l'8 settembre 1943 rifiutò di aderire al fascismo e per questo fu deportato nei lager nazisti. Tornato in Italia, partecipò all'Assemblea Costituente e fu parlamentare fino al 1953. Accademico di rilievo, divenne rettore dell'Università Cattolica di Milano. La sua esperienza umana, politica e religiosa viene ripercorsa - in una conversazione con i curatori - dall'amico e compagno di impegno Giuseppe Dossetti, anch'egli costituente e leader della sinistra democristiana, che li vedeva, a fianco di Giorgio La Pira e Amintore Fanfani, animati da forti ideali etici e spirituali. Dopo la sconfitta nel confronto con la linea degasperiana, Lazzati e Dossetti abbandonarono la politica attiva, ma continuarono a lavorare, nei rispettivi ambiti, per la riforma della Chiesa e per la promozione della cultura e del laicato cattolico, restando sempre coerenti con i valori che li avevano guidati.
Giuseppe Lazzati tra spiritualità e politica
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Titolo | Giuseppe Lazzati tra spiritualità e politica |
Autore | Giuseppe Dossetti |
Curatori | L. Pazzaglia, F. Monaco |
Argomento | Narrativa Narrativa contemporanea |
Collana | Orso blu, 285 |
Editore | Scholé |
Formato |
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Pagine | 144 |
Pubblicazione | 2025 |
ISBN | 9788828407249 |
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