Nel corso degli anni Trenta un instancabile Mussolini percorre in lungo e in largo l'Italia inaugurando centinaia di opere architettoniche. È un attivismo progettuale che assegna un ruolo privilegiato alla città di Roma, dove non c'è opera importante di cui il duce non abbia visitato il cantiere o esaminato il progetto ma che dissemina tutto il paese di una miriade di simboli di pietra, icone del patto politico da lui stretto con il suo popolo. Nuovi e imponenti palazzi pubblici, accanto ai monumenti antichi e gloriosi, costituiscono lo scenario del più ambizioso progetto politico e antropologico mussoliniano: la creazione dell'uomo nuovo fascista, stirpe rinnovata di italiani guerrieri e costruttori. L'architettura diviene così simbolo dell'identità della nazione, efficace dispositivo capace di suggestionare le masse, inculcare i miti, modellare il carattere delle generazioni. Nata per durare, l'architettura mussoliniana si propone di tramandare ai posteri i valori della civiltà fascista allo scopo di ipotecare la costruzione dell'identità nazionale per le epoche che verranno.
Mussolini architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell'Italia fascista

Titolo | Mussolini architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell'Italia fascista |
Autore | Paolo Nicoloso |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Storia |
Collana | Piccola biblioteca Einaudi. Nuova serie |
Editore | Einaudi |
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Pagine | 305345 |
Pubblicazione | 2011 |
ISBN | 9788806206741 |
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