La diffusione del tabacco nel corso del XVII secolo rappresentò una grande novità per la popolazione della penisola italiana, e introdusse non solo nuovi consumi ma anche nuove pratiche sociali. La rapida e massiccia estensione dell'uso della foglia americana attirò immediatamente l'attenzione dei governanti, alla continua ricerca di nuove fonti fiscali in grado di sostenere le crescenti spese belliche. Con una conseguenza: la tassazione del tabacco e il relativo aumento dei prezzi ne alimentarono immediatamente il contrabbando, attività i cui protagonisti furono in gran parte ceti e categorie privilegiate (clero, nobiltà e militari). E così questo studio sul tabacco finisce per fornire un ampio affresco dell'antico conflitto tra diritti collettivi dello Stato e sacche di privilegio personale e territoriale, a partire dalle prime testimonianze seicentesche sulla sua diffusione fino alla stagione napoleonica, allorché le autorità "italiane" seppero dare compiuta realizzazione a molti progetti abbozzati o avviati nel corso dei secoli precedenti.
Storia del tabacco nell'Italia moderna. Secoli XVII-XIX

Titolo | Storia del tabacco nell'Italia moderna. Secoli XVII-XIX |
Autore | Stefano Levati |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Storia |
Collana | I libri di Viella, 247 |
Editore | Viella |
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Pagine | 276 |
Pubblicazione | 2017 |
ISBN | 9788867288090 |
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