Bollati Boringhieri: Universale Bollati Boringhieri-S. scient.
La disputa Leibniz-Newton sull'analisi
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 272
Chi legge i documenti, qui raccolti, relativi alla disputa fra Leibniz e Newton circa l'invenzione del calcolo infinitesimale,
Peano. Storia di un matematico
di Hubert C. Kennedy
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 336
I contributi di Giuseppe Peano sono stati indiscussi e originali in molteplici campi: dall'analisi matematica all'assiomatizza
Evoluzione ed etica
di Thomas H. Huxley
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 240
La conferenza "Evoluzione ed etica" che Thomas Huxley tenne all'Università di Oxford nel 1893 solleva problemi di straordinari
I gradi dell'organico e l'uomo. Introduzione all'antropologia filosofica
di Helmuth Plessner
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 465
Scritto sotto l'impulso «delle profonde tensioni allora esistenti fra scienze della natura e filosofia», "I gradi dell'organic
Il pensiero greco da Anassimandro agli stoici
di Carlo Diano
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 208
La grecità che ci viene incontro in questo saggio capitale di Carlo Diano non ha nulla di acquietato, ma «accade» ancora sotto
Linguaggio, pensiero e realtà
di Benjamin L. Whorf
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 270
Che il nostro pensiero venga influenzato dalla lingua che parliamo, ovvero che sia la grammatica a condizionare la nostra visi
Mysterium coniunctionis. Ricerche sulla separazione e composizione degli opposti psichici nell'alchimia
di Carl Gustav Jung
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 696
Nell'ampio panorama della produzione junghiana, il ?Mysterium coniunctionis" rappresenta l'opera più importante degli ultimi a
Dove va la matematica
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 329
È difficile pensare alla matematica come a una disciplina in continua evoluzione
Saggio di esposizione della teoria psicoanalitica
di Jung Carl G.
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 200
Un secolo fa, all'inizio del 1913, si consumava la rottura personale tra Freud e Jung, epilogo di una divergenza teorica non c
Simboli della trasformazione
di Carl Gustav Jung
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 624
Scritta di getto nel 1912, "esplosione di tutti i contenuti psichici che non potevano trovar posto nelle strettoie opprimenti della psicologia freudiana e della sua visione del mondo", quest'opera non ha segnato soltanto il distacco di Jung dal suo maestro, ma è diventata per lui una specie di programma di lavoro da svolgere nei decenni successivi. Lo spunto del libro è dato dall'esame di "alcuni esempi di immaginazione inconscia creativa": lo scritto autobiografico di una giovane poetessa americana, indicata come Miss Miller. L'analisi di queste fantasie consente a Jung di cogliere straordinarie somiglianze tra mitologemi di varia origine, studiati con prodigiosa ampiezza di riferimenti culturali. Così facendo, Jung giunge ad ampliare il concetto freudiano di "libido", e a individuare quei funzionamenti della psiche collettiva che definirà "archetipici".
L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali
di Charles Darwin
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 508
Pubblicato nel 1872, l'anno successivo all'"Origine dell'uomo", questo testo darwiniano è rivoluzionario in molti sensi. Nella tesi, innanzi tutto, che porta a compimento il lavoro iniziato oltre quarant'anni prima - coi primi abbozzi dell'"Origine delle specie" - e dimostra la possibilità di analizzare dal punto di vista naturalistico non solo le specie viventi, non solo l'uomo, ma persino i suoi più intimi moti di coscienza, traditi da espressioni emotive che Darwin mette abilmente in continuità con quelle degli altri animali. Dopo questo libro all'uomo non resta più nulla di peculiare o "divino". Ma anche dal punto di vista metodologico il libro è di una modernità sconcertante: il primo a fare ricorso estesamente alla fotografia per uno scopo scientifico, il primo a basarsi su sondaggi prestampati, pratica ormai comune in tutti gli studi di psicologia. È il Darwin della piena maturità, per metà scienziato e per metà filosofo, innovatore rivoluzionario eppure cauto, sempre attento a fondare su basi empiriche più che salde le sue speculazioni. Con introduzione, postfazione e commenti di Paul Ekman e con un saggio sulla storia delle illustrazioni di Philip Prodger.
Atti linguistici. Saggi di filosofia del linguaggio
di John R. Searle
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 264
Parlare - l'avevano già detto Wittgenstein e Austin - è essenzialmente un modo di agire: allora l'unità fondamentale nello studio del linguaggio sono gli atti che si compiono parlando, gli atti linguistici. Ma quali sono le regole caratteristiche di questa forma di comportamento? Ed è possibile esplicitarle in modo sistematico? Dare una risposta affermativa e dimostrarla significa che, contro ogni apparenza, lo studio degli atti linguistici appartiene alla 'langue' e non alla 'parole'. L'impresa è possibile partendo dall'atto linguistico per eccellenza, l'illocuzione, cioè l'azione che si compie "nel" dire qualcosa, ad esempio facendo una promessa. Per Searle - che non ama i confini delle discipline - la filosofia del linguaggio è, in definitiva, un ramo della filosofia della conoscenza: deve studiare il problema dei rapporti tra mente e corpo, il problema del rapporto che intercorre tra le parole e la realtà.