Bompiani: Tascabili Bompiani
Storia della massoneria in Italia. Dal 1717 al 2018. Tre secoli di un Ordine iniziatico
di Aldo A. Mola
editore: Bompiani
pagine: 832
A tre secoli dalla costituzione della massoneria moderna, Aldo Mola sintetizza il "vissuto" dei massoni in Italia dalle origin
Storie della preistoria
di Alberto Moravia
editore: Bompiani
pagine: 256
In questo libro, superando gli schemi e la morale talvolta spietata delle favole classiche, Moravia non veste i panni del vecc
Storia del musical. Teatro e cinema da Offenbach alla musica pop
di Luca Cerchiari
editore: Bompiani
pagine: 576
Una delle forme di spettacolo più originali e affascinanti dell'età contemporanea, il musical, ha ottenuto la sua consacrazion
La bruttina stagionata
di Carmen Covito
editore: Bompiani
Marilina Labruna vive in una Milano livida e soffocante
Lettere da Babbo Natale
di John R. R. Tolkien
editore: Bompiani
pagine: 192
Ogni dicembre ai figli di J
Piangi pure
di Lidia Ravera
editore: Bompiani
pagine: 352
Iris ha 79 anni, una figlia intelligentissima e antipatica, che parla esclusivamente con Dio, e una nipote bellissima e ignora
La pazza della porta accanto
di Alda Merini
editore: Bompiani
L'autrice mette a nudo e indaga i momenti cruciali della sua esperienza di poeta e di donna in una sorta di diario che visita
La fine del Terzo Reich. Germania 1944-45
di Ian Kershaw
editore: Bompiani
pagine: 642
"Mentre, all'inizio del 1945, si profilava la disastrosa sconfitta, si sentivano qualche volta i tedeschi dire che 'avrebbero preferito una fine con orrore a un orrore senza fine'. E una 'fine con orrore' fu senza dubbio ciò che sperimentarono. La fine portò con sé distruzioni e perdite umane su scala enorme. Molto di questo si sarebbe potuto evitare se la Germania fosse stata disposta a cedere alle richieste degli Alleati. Il rifiuto di prendere in considerazione, prima del maggio 1945, la capitolazione significò dunque per il Reich e per il regime nazista non solo distruzione, ma autodistruzione. L'autodistruzione provocata dal perseverare nella lotta fino al limite estremo, fino a subire una quasi totale devastazione e una completa occupazione da parte dei nemici è estremamente rara. Eppure è questo che la Germania fece nel 1945. Perché? Si è tentati di dare una risposta semplice: Hitler rifiutò in maniera irremovibile di prendere in esame qualsiasi ipotesi di resa, per cui non c'era alternativa al continuare a combattere. Questa risposta suscita però altri interrogativi. Perché si continuò a obbedire agli ordini autodistruttivi di Hitler? In virtù di quali meccanismi di potere egli fu in grado di condizionare la sorte del paese, quando fu evidente a chiunque avesse occhi per vedere che la guerra era persa e la Germania completamente distrutta? E per quanto i tedeschi sarebbero stati disposti a seguire fino all'ultimo Hitler?" (Ian Kershaw)
Good life
di Jay McInerney
editore: Bompiani
pagine: 427
Corrine e Russell Calloway, già al cuore del romanzo "Si spengono le luci", sono riusciti ad avere il bambino tanto cercato, anzi, due gemelli. I loro amici Sasha e Luke McGavock si ritrovano travolti dai problemi della figlia Ashley, attratta dalle nuove droghe. Due famiglie della New York che conta, prese nel vortice della vita mondana, tra party di beneficenza e salotti intellettuali, registi e stelle del cinema. E poi, con l'11 settembre, tutto cambia. Luke scampa all'attentato grazie a un banalissimo ritardo; Corrine si offre come volontaria e lavora nelle squadre che compiono la loro missione tra le rovine. È proprio lì, dentro il dramma, che si lascia travolgere da una storia d'amore inaspettata e sconvolgente, di quelle che chiedono scelte veloci - il genere di scelte che rischiano di devastare molte esistenze.
Contro la letteratura. Un'accusa e una proposta
di Rondoni Davide
editore: Bompiani
pagine: 104
Fanno gli svolazzi calligrafici sul suo nome e intanto le calpestano il viso, la sfigurano a calci
Ultimo venne il verme. Favole
di Nicola Cinquetti
editore: Bompiani
pagine: 154
"Contro te povero verme le lagnanze sono eterne", scriveva Toti Scialoja
La trilogia dei colori: Neve-Il violino nero-L'apicoltore
di Maxence Fermine
editore: Bompiani
pagine: 329
Tre colori, tre favole piene di poesia e di emozioni. La prima storia, "Neve", è bianca e riposante, come la neve e l'Asia che la ispirano. Yuko è un giovane poeta giapponese. Nei suoi haiku sa cantare solo lo splendore e la bianchezza della neve. Soseki è un anziano pittore divenuto cieco che vive nel ricordo di un amore perduto. Neve è una ragazza bellissima. Il suo corpo giace per sempre tra i ghiacci. A legare i loro destini, un filo, disperatamente teso tra le cime di due montagne, come simbolo di un esercizio funambolico impossibile da eseguire. "Il violino nero" è la seconda storia, nera come le note del pentagramma, inquietante come l'atmosfera di una Venezia silenziosa ma percorsa da echi della coscienza e dei desideri. Un giovane genio coltiva l'ambizione di "mutare in musica la propria vita". Una donna misteriosa esprime in un canto dalle divine sonorità la profonda innocenza della sua anima. Un anziano liutaio ha creato uno splendido violino, nero come gli occhi e la chioma di quella donna. "L'apicoltore", la terza storia, ha il colore dell'oro come il sogno folle di un giovane che dal Sud della Francia parte per l'Africa. Aurélien cerca in ogni cosa l'oro della vita, ossia la bellezza, la magia, il colore caldo del sole, ed è incantato dalle api, "che possono morire d'amore per un fiore". Dopo infinite avventure farà ritorno a casa per scoprire dentro di sé il seme di un puro amore per l'unica donna che lo ha da sempre aspettato, piena di fiducia e speranza.