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Casagrande

Presenze d'arte nella Svizzera italiana 1840-1960

editore: Casagrande

pagine: 160

Il libro getta uno sguardo sull'arte italiana e svizzera nel periodo compreso fra il 1840 e il 1960, ponendo in dialogo alcuni dei maggiori artisti appartenenti ai due Paesi. Il Ticino è dunque eletto a luogo ideale di osservazione della realtà culturale europea che si estende a nord e a sud dei suoi confini. Opere di Giovanni Serodine, Pier Francesco Mola, Carlo Maderno, Francesco Borromini, Domenico Fontana, Domenico Trezzini, Giocondo Albertolli, Vincenzo Vela, Edoardo Berta, Filippo Franzoni, Luigi Rossi, Adolfo Feragutti Visconti, Marianne Werefkin, Alexej Jawlenski, Paul Klee, Ignaz Epper, Fritz Pauli, Johannes Robert Schürch, Jean Arp, Hans Richter, Fritz Glarner, Italo Valenti, Julius Bissier, Ben Nicholson.
42,00

La mia cucina con le verdure autunnali e invernali

di Meret Bissegger

editore: Casagrande

pagine: 384

Più di 40 verdure e 150 ricette: autunno e inverno regalano prodotti che si prestano a deliziosi abbinamenti
56,00

Quando Chiasso era in Irlanda. E altre avventure tra libri e realtà

di Fabio Pusterla

editore: Casagrande

pagine: 184

Chiasso è una cittadina di confine con una stazione internazionale, un'ampia distesa di binari e un'aria un po' desolata, nonostante le belle montagne che la circondano. Ma se un ragazzo di Chiasso, abituato ad attraversare quei binari e ad esplorarne i dintorni, per qualche strano caso della vita si mettesse a leggere le poesie di Dylan Thomas o i racconti dublinesi di James Joyce, ecco che quella stessa cittadina potrebbe apparirgli sotto una luce inaspettata, una luce, per così dire, irlandese. E forse non si tratterebbe soltanto di un fugace effetto ottico, ma di un movimento verso una più profonda comprensione di sé e del proprio mondo. Le prose poetiche e saggistiche qui raccolte riguardano tutte, in un modo o nell'altro, il rapporto di continuità tra la vita e la letteratura, tra i luoghi dell'esperienza e quelli dell'immaginazione. Ed è proprio in virtù di questa continuità che il libro si presenta anche come l'abbozzo di un'autobiografia intellettuale e sentimentale, il resoconto di una tenace ricerca di quei valori e di quei motivi che, per quanto sfuggenti, aprono alla speranza.
14,50

La mia cucina con le piante selvatiche. Riconoscere, raccogliere e cucinare le erbe spontanee

di Meret Bissegger

editore: Casagrande

pagine: 319

Meret Bissegger è una delle cuoche più note e apprezzate della Svizzera italiana, pioniera della cucina biologica e da tempo a
56,00

Costruire per gli zar. Architetti ticinesi in Russia (1700-1850)

di Nicola Navone

editore: Casagrande

pagine: 163

La Fortezza dei santi Pietro e Paolo è uno dei monumenti emblematici di San Pietroburgo, anzi rappresenta sin dal nome il nucleo germinale del grande progetto urbanistico di Pietro il Grande. La sua costruzione è soprattutto opera di Domenico Trezzini. Ma chi era costui? Come arrivò in Russia? E quale curriculum poteva vantare per guadagnarsi un incarico così importante? Partendo dal caso di Trezzini, Nicola Navone ripercorre la storia degli architetti e delle maestranze ticinesi che per oltre un secolo e mezzo hanno contribuito in modo a volte determinante a una delle imprese edilizie più ambiziose e per certi aspetti anche più forsennate di tutti i tempi: la costruzione, nell'estuario della Neva, della nuova capitale della Russia. Ecco allora emergere altre figure note agli studiosi dell'architettura: da Luigi Rusca alla famiglia dei Visconti a quella degli Adamini. Senza dimenticare Domenico Gilardi, protagonista della ricostruzione di Mosca dopo la vittoria su Napoleone. Ma insieme alle persone e alle reti familiari si trasferiscono da un paese all'altro anche i modelli di riferimento, le conoscenze tecniche e il modus operandi fuori e dentro il cantiere. Questo allora non sarà solo un contributo alla storia della cultura architettonica italiana in Russia, ma uno strumento utile per capire meglio il fenomeno delle migrazioni qualificate nell'Europa dei secoli scorsi.
21,00

L'America indispensabile. La politica estera degli Stati Uniti. Passato, presente e futuro

di Diego Gilardoni

editore: Casagrande

pagine: 219

Negli ultimi anni la mappa degli equilibri geopolitici mondiali è vistosamente mutata. Il "momento unipolare" è finito. Emergono nuove potenze che obbligano gli Stati Uniti ad aggiornare le proprie strategie di politica estera. Ed è proprio quello che sta cercando di fare il presidente Barack Obama, gravato però da una pesante eredità. Con l'invasione dell'Iraq, infatti, l'immagine e la legittimità degli Stati Uniti sulla scena internazionale si sono incrinate. La devastante crisi finanziaria del 2008, d'altra parte, ha scatenato la peggiore crisi economica dai tempi della Grande depressione e ha offuscato il modello di capitalismo che negli anni del boom gli Americani hanno cercato di imporre al mondo intero. Di fatto, gli Stati Uniti si trovano a un bivio e c'è perfino chi si chiede se in questa epoca di cambiamenti rivoluzionari, caratterizzata soprattutto dall'ascesa della Cina e, in modo diverso, dell'India, l'America potrà ancora essere considerata la "nazione indispensabile", come una volta è stata definita da Madeleine Albright. Ripercorrendo la storia della politica estera americana da George Washington a Barack Obama, Diego Gilardoni analizza questi temi sullo sfondo di un'ampia prospettiva temporale e si spinge fino a delineare alcune ipotesi sul futuro di un Paese che, a suo giudizio, è comunque destinato ad assumersi ancora per un bel pezzo le responsabilità proprie della sua posizione storica di leader mondiale.
25,00

Il pensionato. Con un finale di Urs Widmer

di Friedrich Dürrenmatt

editore: Casagrande

pagine: 128

Il commissario Höchstettler si avvia al pensionamento dopo una modesta carriera nella polizia cantonale di Berna
14,50

Progettare, costruire, curare. Per una deontologia dell'architettura

di Nicola Emery

editore: Casagrande

pagine: 48

Un filosofo invita gli architetti contempooranei a ripensare la loro disciplina
7,50

Ladro di minuzie. Poesie scelte (1969-2009)

di Alberto Nessi

editore: Casagrande

pagine: 210

Nelle cinque raccolte di poesie pubblicate da Alberto Nessi nell'arco di quarant'anni, "sguardo chiaro, ampio respiro e cuore" (sono parole di Maurizio Cucchi) convivono con una "fermezza opaca e allucinante, una precisione quasi micidiale" (Giovanni Raboni). Nessi è un osservatore di minuzie, ma anche un "ladro" di voci, un narratore attento alla vita e alle storie degli altri. Da qui la sua poesia a un tempo lirica e narrativa, profonda e leggera, come richiesto da quel senso di fraternità che attraversa tutta la sua opera e che ne costituisce uno dei motivi, o meglio degli impulsi fondamentali. Insieme a una scelta dalle sue raccolte precedenti, questa antologia d'autore propone un'ampia sezione d'inediti raccolti sotto il titolo "Se luce non splende".
18,50

Barocco. Alla scoperta di alcuni piccoli capolavori in territorio ticinese

editore: Casagrande

pagine: 188

Nato da un'idea di Peter Keller e Adriano Heitmann, il noto fotografo ticinese a cui si deve la cura del presente volume, ques
48,00

Il grasso di lepre. Poesie (1970-2009)

di Abdulah Sidran

editore: Casagrande

pagine: 107

Una scelta dell'intera produzione poetica di Abdulah Sidran, il grande poeta balcanico che ha dato voce a Sarajevo, la sua cit
15,50

In una notte fortunata

di Matteo Campagnoli

editore: Casagrande

pagine: 59

Milano paralizzata dal freddo di gennaio o dal sole d'agosto che "sotto l'epidermide d'intonaco scrostato,/brucia la carne viva del mattone". La Grecia vista dai tentacoli "di una medusa pietrificatasi in penisola". La Sicilia con la sua antica città di Ortigia, dove a mezzogiorno "i gatti neri rasentano le mura,/come ombre che hanno assunto, per paura/di svanire, vita propria". Basilea attraversata da un vento carico di note musicali, teoremi matematici, considerazioni filosofiche: forse solo un pretesto "per evitare di innalzare un monumento/a un'epoca finita", o forse no, perché "ogni luogo crea /il suo genio, o viceversa". New York che con i suoi ponti "simili allo slancio del cuore" concede le sue epifanie all'alba, "in un mattino/qualunque di un qualunque novembre". Sono questi alcuni dei luoghi e dei motivi di un libro fatto di immobilità panica e di vagabondaggi fisici e mentali, tanto oziosi quanto, alla fine, pieni di significato. La lingua chiara e robusta di Matteo Campagnoli riesce a mettere in tensione, nell'arco di un verso o di una strofa rimata, espressioni letterarie e colloquiali, sprezzature e metafore ricercate, battute di spirito e figure classiche che si presentano qui come assolutamente contemporanee. Aspetti questi che permettono di ricondurre l'autore a quella famiglia transnazionale e translinguistica di poeti i cui rappresentanti più influenti sono forse, negli ultimi decenni, Iosif Brodskij e Derek Walcott.
12,50

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