Centro Doc. Giornalistica
Nel segno della verità. Le vie del giornalismo tra odio, fake news e disintermediazione
di Vittorio Roidi
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 144
Internet e giornalismo: amore e odio senza fine
Giornalisti. Doveri e regole
di Gino Falleri
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 94
"Giornalisti
Comunicare digitale. Manuale di teorie, tecniche e pratiche della comunicazione
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 304
"Scoprire, capire, mettere in ordine e approfondire
Il diritto del giornalista 2016-2017
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 351
Garantire il diritto dei cittadini ad essere informati e assicurare il pluralismo dei media sono due pilastri essenziali della nostra democrazia. Ma il giornalista è chiamato ad operare scelte mature sul terreno del diritto di cronaca, tutelando anche i protagonisti dei fatti e i fruitori delle notizie. Per questo le norme giuridiche devono tracciare confini sicuri per il corretto esercizio della professione giornalistica. Questo volume vuole offrire gli strumenti giuridici adeguati per imparare a fare informazione rispettando le persone e i loro diritti, perché i giornalisti possano andare a testa alta, senza doversi pentire o vergognare di aver dato una notizia.
Sempre online. Le regole dell'informazione tra vecchi e nuovi media
di Michele Partipilo
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 199
La Rete ha rivoluzionato il modo di fare informazione. Il giornalismo tradizionale deve fare i conti con siti, blog, social network, portali, citizen journalism, e soprattutto con la velocità e mancanza di controllo con cui le notizie vengono postate. In questa nuova dimensione le "vecchie regole" che hanno presieduto la produzione delle notizie sono ancora valide? Ha ancora senso applicarle così come sono, quando si parla di diffamazione, diritto d'autore, utilizzazione delle immagini, diritti della persona? E la funzione del giornalista ha ancora valore? La prima risposta è decisamente negativa. La digitalizzazione dell'informazione ha drammaticamente evidenziato che il contesto è regolato da norme obsolete e anacronistiche. La seconda invece è positiva: l'informazione giornalistica può avere un ruolo determinante a patto che sappia evolversi e passare dalla concezione ottocentesca di notizia a quella contemporanea di verità. Nello tsunami di news che ogni giorno ci viene addosso, abbiamo sempre più la necessità di un giornalismo affidabile se non certificato. Un'informazione che sia costante ricerca dell'aletheia, cioè di quel qualcosa che non è nascosto ma che comunque bisogna svelare.
Fatti e opinioni, distinti ma non distanti. Modelli di scrittura giornalistica
di Gianpiero Gamaleri
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 286
Who? What? Where? When? Why?: Chi? Che cosa? Dove? Quando? Perché? Sono le cinque domande che guidano il giornalismo anglosassone. Ma non tutte le W sono uguali. Le prime quattro riguardano i fatti. La quinta W - Why?, Perché? concerne le opinioni: non più la ricostruzione degli eventi, ma la ricerca delle cause. Proprio su questa distinzione si basa l'espressione-chiave: "I fatti separati dalle opinioni" le hard news distinte dalla news analysis. Questo metodo viene rispettato dai saggi contenuti in questo libro. Vi si aggiunge lo sforzo di considerare fatti e opinioni "distinti ma non distanti" alla ricerca di una maggiore comprensione della realtà che ci circonda. Ma quali sono gli argomenti cui si applica questo esercizio di scrittura giornalistica? Sono l'analisi comunicativa del primo discorso di Papa Francesco dalla Loggia di San Pietro, la rinuncia di Benedetto che ha cambiato la storia del mondo, i personaggi che occupano il palcoscenico della televisione, i protagonisti della cultura e della politica rivisitati nella loro umanità e non solo nel loro apparire, le profonde ferite che lacerano la nostra società, le deboli speranze che alimentano il nostro futuro. Prefazione di Tullio De Mauro.
Cattive notizie. Dell'etica del buon giornalismo e dei danni da malainformazione
di Vittorio Roidi
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 287
"Il diritto all'informazione non è un privilegio del giornalista, ma una componente della libertà del cittadino, una garanzia della democraticità del sistema". A scriverlo è Stefano Rodotà nella prefazione a questo libro. Ed è sicuramente così. Ma affinché ciò corrisponda poi alla realtà dei fatti occorre che il giornalismo sia scrupoloso, corretto e oltremodo rigoroso. Il giornalista per il ruolo che rappresenta è oggetto di pressioni, lusinghe e tentazioni. Per questo il suo corredo di regole e responsabilità deve essere chiaro. I confini della professione ben marcati e in nessun caso mobili o confusi. "Cattive Notizie" è un libro sui principi di un corretto giornalismo e sui danni della malainformazione. Un vademecum per il giornalista che nella sua professione non vede solo il lavoro che gli dà da mangiare ma anche il piccolo quotidiano contributo alla costruzione di una società migliore. Prefazione di Stefano Rodotà.
A bocca aperta. La precaria credibilità dei comunicatori italiani
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 294
Perché un mondo nel quale tutti hanno la possibilità di comunicare tutto, subito e quasi gratuitamente, dovrebbe ancora ricorrere ai media a pagamento e alle professioni? E come evitare che i professionisti anche nel nuovo ambiente multimediale si specializzino nel realizzare manovre, queste sì oscure, di condizionamento della opinione pubblica? Servono comunicatori professionali, come evidenziato dal nostro sondaggio, la cui qualità giustifichi la spesa, e servono strumenti di controllo, norme e pratiche che garantiscano il loro comportamento. Il primo problema si può risolvere con buone pratiche formative, il secondo richiede buone pratiche politiche e associative.
Politica senza classe. Strategie e comunicazione di governanti sconnessi dal Paese
di Franz Foti
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 205
L'impietoso ritratto di un mondo politico distante dalle esigenze della gente, caratterizzato da forme distorte di narcisismo e cinismo. "Politica senza classe" è un'analisi sui fenomeni sociali, economici e culturali in rapporto al binomio potere-cittadini. La comunicazione politica, con il suo ruolo spesso decisivo, viene analizzata in relazione alla struttura dei partiti, sulla scia dei profondi cambiamenti e dei nuovi scenari che si aprono nel terzo millennio. Franz Foti spiega come politici e potenti potrebbero e dovrebbero adottare una corretta e trasparente comunicazione con gli elettori-cittadini. Al contempo fotografa lucidamente demeriti e difetti di una classe dirigente statica, arroccata sui propri privilegi, che rischia di trascinare nel pantano l'intero Paese.
Pronto soccorso. Come si comunica la crisi in sanità
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 222
Incidenti, epidemie, disgrazie: cosa può accadere se una crisi non viene ben gestita dal punto di vista della comunicazione? L'emergenza in ambito sanitario è all'ordine del giorno, ma non altrettanto presenti sono le professionalità in grado di comunicarla correttamente. "Pronto soccorso" è un volume ragionato e approfondito sulla comunicazione d'emergenza nella sanità, scritto da due professionisti del settore. Analizzando case history, metodologie di lavoro e fornendo strumenti interpretativi e operativi, il libro si propone come testo completo per conoscere e affrontare la comunicazione delle crisi, in un settore delicato come quello della sanità, costruendo dei messaggi chiari, diretti e professionali. Un volume utile agli addetti ai lavori, agli operatori del sistema medico-ospedaliero e a chi si occupa di comunicazione e di informazione in materie sanitarie. Prefazione di Alessandro Rovinetti.
È tutto per stasera. Quando la politica entra nei Tg
di Emilio Rossi
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 332
Emilio Rossi fu direttore del TG1 in un periodo segnato da roventi polemiche politiche e da tensioni sociali che spesso degeneravano nella violenza. Succeduto a colleghi come Leone Piccioni, Enzo Biagi, Giorgio Vecchietti, Fabiano Fabiani, Willy De Luca, Emilio Rossi ebbe un ruolo essenziale nella salvaguardia del prestigio del servizio pubblico, preservandolo per quanto possibile dalle minacce della lottizzazione. Il volume è il testamento di una intensa esperienza, dalla RAI di Genova alla Segreteria programmi di Bernabei al TG1, e di una idea forte di servizio pubblico, in un ruolo bersagliato da mille tentazioni di parte, con una sola regola: esercitare le proprie funzioni al meglio e nell'interesse di tutti, nel pieno rispetto della politica ma senza sottomettersi ad essa. Prefazione di Emanuele Milano. Presentazione di Andrea Melodia.
Lobby della trasparenza. Manuale di relazioni istituzionali
di Giuseppe Mazzei
editore: Centro Doc. Giornalistica
pagine: 384
Le lobby possono aiutare la democrazia a funzionare meglio