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Hacca

I giocattoli

di Cesare Zavattini

editore: Hacca

pagine: 136

12,00

Era l'anno del sole quieto

di Bernari Carlo

editore: Hacca

pagine: 361

Si ha un bel dire che a contare sono le storie
16,00

Il nuovo corso

di Pomilio Mario

editore: Hacca

pagine: 215

I fatti d'Ungheria sono l'evento concreto, di un'attualità ancora irrisolta e bruciante, a partire dal quale Mario Pomilio red
15,00

Dieci giorni

di Maura Chiulli

editore: Hacca

pagine: 204

Sono i corpi i protagonisti di questo romanzo che si apre e si chiude nel tempo di dieci giorni. Sono i corpi a raccontare i carnefici e le vittime, e a mostrarci - per quanto annullati e camuffati - che le colpe, certe colpe, non si possono cancellare. Eppure esiste ancora uno spazio dove conservare - al riparo dal contagio - i ricordi più belli e la speranza. Accedervi richiede un sacrificio, il più atroce di tutti.
14,00

Il male

di Massimiliano Santarossa

editore: Hacca

pagine: 217

"Il male" racconta il delirio, le ossessioni, le perversioni, le distorsioni della nostra società postmoderna, attraverso una potente metafora narrativa, tra immaginario e reale. In un viaggio nelle viscere delle nostre città, Lucifero il principe delle tenebre, il figlio di luce nera, descrive la moltitudine di periferie abbandonate, gli innumerevoli luoghi di perdizione, le profonde paure dei dannati in vita, e tutto questo attraverso gli occhi e la pelle di dieci anime fragili, sconfitte, crollate. Il principe di luce nera, senza mai intervenire o apparire, vivrà e subirà il male in terra compiendo un vero viaggio ad infera, alla scoperta di cosa l'uomo moderno è in grado di fare. Al termine rimarrà la visione di un inferno terrestre ben più atroce, violento e osceno degli inferi stessi, e il peso insopportabile di una profezia svelata. Dalle pagine del romanzo escono come un fiume in piena le voci, i volti, le situazioni che dipingono il ritratto sconvolgente di una società in frantumi, tutto con uno stile narrativo visionario e allo stesso tempo realista. "Il male", un romanzo che capovolge le nostre sicurezze, che rimette in discussione i luoghi del bene e del peccato, l'inferno e il paradiso, il reale e l'irreale.
14,00

La solitudine di un riporto

editore: Hacca

pagine: 347

Brutto, solo e devastato da un riporto agghiacciante, Antonio Torrecamonica si ritrova a condurre, suo malgrado, una vita che
15,00

I terroni in città

di Compagna Francesco

editore: Hacca

pagine: 364

C'è davvero qualcosa di curioso in questo 'I terroni in città' di Francesco Compagna, dal titolo al tempo stesso secco e accat
15,00

Esc

Quando tutto finisce

editore: Hacca

pagine: 280

14,00

La città degli uomini d'oggi

di Persico Edoardo

editore: Hacca

pagine: 96

Negli anni dei miei studi universitari, in quei vituperati anni '80, al Politecnico di Milano, di Edoardo Persico non parlava
12,00

Racconti del giorno e della notte

di Giuseppe Bonura

editore: Hacca

pagine: 276

"Giuseppe Bonura è stato un grande autore di racconti. Per vocazione e per necessità, com'è giusto che sia, perché il Novecento - il secolo al quale Bonura ha voluto conservarsi fedele con furiosa ostinazione - ha metodicamente costretto gli scrittori a misurarsi con i rigori della ferialità e addirittura con le spietatezze del mercato. Altra definizione discutibile, quest'ultima, che tuttavia trova una giustificazione almeno parziale nell'insistenza con cui, negli ultimi anni della sua vita, Bonura ha denunciato lo strapotere del "capitalismo energumeno", in un crescendo di invettive che costituiva in effetti una continua variazione del tema che, fin dall'esordio, gli era parso decisivo: il feroce dissidio che, nell'era industriale e post-industriale, oppone l'individuo alla massa. Era la sua cifra nel tappeto, la sua successione di Fibonacci." (dalla prefazione di Alessandro Zaccuri)
14,00

Gymkhana-Cross

di Luigi Davì

editore: Hacca

pagine: 316

"Davì pubblica i racconti di "Gymkhana-Cross" nel 1957, nella collana dei "Gettoni" di Einaudi diretta da Elio Vittorini. A ventotto anni il giovane collegnese apprendista meccanico da quando ne aveva quattordici, ha attraversato la guerra in calzoni corti e vive le prime scintille di rinascita, e sta per entrare a far parte - per pochi anni - di quella Fiat che già marcia a grandi passi per far crescere Torino e le sue industrie. Ci fu un tempo, dunque, in cui la classe operaia aveva un suo piccolo paradiso. Giornate lunghe in fabbrica - si lavorava anche il sabato, e senza tante recriminazioni - ma anche serate spensierate a caccia di fanciulle assai poco disponibili, bevute all'osteria con gli amici - le memorabili cappe di fumo stagnante appena sopra il mezzo litro di vinaccio allappante - e poi tante chiacchiere, tante illusioni, mentre gioventù passava e le ambizioni si tramutavano in un onesto matrimonio con prole e casetta in periferia. Il mondo raccontato da Luigi Davì in questa raccolta di storie minime - minimaliste, si direbbe adesso - è proprio quello di un ipotetico giovanotto d'altri tempi che, seppure con nomi diversi, sembra rincorrersi attraverso tutte le piccole vicende di vita quotidiana che costituiscono l'antologia ideale di un mondo antico e appartato, appena dietro l'angolo e ancora ben visibile nelle foto in bianco e nero dei nostri genitori. Vita di fabbrica - con scherzi goliardici inclusi e voglia di costruire qualcosa..." (Sergio Pent)
14,00

I denti guasti

di De Simone Matteo

editore: Hacca

pagine: 226

L'incontro tra due solitudini: quella di Giulia, diciotto anni, la passione per il canto a salvarla da squallide giornate pers
14,00

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