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Effigie: Stellefilanti

Altrove

di Mastroianni Paolo

editore: Effigie

pagine: 106

Sei storie dallo scenario del mondo "globale", ambientate qua e là, nel Casertano, o a Budapest, o a Londra
12,00

Il principio di Archimede

di Lanzardo Dario

editore: Effigie

pagine: 130

Come si vive su una "nave della libertà", un residuato bellico americano comprato per nulla da un armatore senza scrupoli e co
14,00

Il tempo della luce. Narrazioni sull'infinito

di Voltolini Dario

editore: Effigie

pagine: 78

Da qualche anno, uno scrittore-filosofo che abita in una grande città italiana del Nord ha alzato più volte gli occhi a contem
12,00

La cagna del ponte­La casa di via Robolini

di Milani Mino

editore: Effigie

pagine: 88

Nella "Cagna del ponte", l'autore riprende la fosca leggenda popolare di una "stria", Gelinda Maffi, ambientandola nel 1820 e
12,00

L'eresia di Pasolini. L'avanguardia della tradizione dopo Leopardi

di Gianni D'Elia

editore: Effigie

pagine: 176

Profeta indifeso, disilluso e incivile, perché quella era l'unica forma possibile di coscienza civile, Pasolini si è esibito come testimone autentico dell'epoca in cui viveva. Questo scrittore scomodo si può rimuovere, svilire, calunniare. Gianni D'Elia fa rivivere invece Pasolini nella sua altissima integrità: il poeta dialettale e "poematico" in lingua, il saggista, il narratore e l'autore del "teatro di parola" e del "cinema di realtà". Gli ampi reperti di questa rilettura "totale" mirano soprattutto a distruggere l'opera di restaurazione o epurazione in atto. Si assiste così a una rivisitazione appassionata di testi e idee, accompagnata da una puntuale iconografia del "nini muàrt".
17,00

Zio Demostene. Vita di randagi

di Antonio Moresco

editore: Effigie

pagine: 101

Il Novecento visto attraverso le vicende di una famiglia nomade e tormentata. Il nonno Antonio, autodidatta esaltato; lo zio Demostene, disertore, comunista, esule; il padre militare, reduce dalla guerra d'Africa e da un campo di prigionia in India: le vite parallele di due fratelli finiti in due campi opposti; la madre, ragazza affamata in cerca di un posto da servetta; il cugino Ferdinando, abbandonato dalla madre di fronte alla porta dei nonni ed emigrato in Brasile; altre vicende familiari accomunate da un destino di randagismo e di diaspora. Antonio Moresco qui torna indietro, all'enigma di un luogo, di un volto, di un'espressione, come il sorriso finale dello zio Demostene.
12,00

Biss, lüsert e alter galantomm. Ballate di François Villon

editore: Effigie

pagine: 88

La poesia di François Villon è uno straordinario affresco della Parigi del Quattrocento, brulicante di un'umanità semplice e r
10,00

Inseguendo le lune

di Hoëllard Michel

editore: Effigie

pagine: 54

A intessere le vicende di questi sei racconti sono soprattutto personaggi di donne, affettuosamente osservate e narrate dall'a
10,00

La Transilvania liberata

di Tomaso Kemeny

editore: Effigie

pagine: 75

Questa "favola onirica", elaborata per lunghi anni dall'autore nella forma desueta del poemetto, esprime soprattutto lo strazio dell'io-poeta, esule dall'amata Ungheria e viandante in una Terra sempre più prosciugata di energia. Lo stesso poeta si incarna nel guerriero Vayk della tradizione magiara per combatterre la morte; sarà il padre Csaba a sostituirsi a lui nella discesa agli Inferi, dove Torquato Tasso ed Ezra Pound si cercano vanamente tra le ombre. Il poemetto si chiude con un dolente consummatum est: deposto dalla croce, il poeta è accolto dalle braccia pietose della madre, divenuta dopo la morte una dea delle origini.
10,00

La virgola nell'orologio e altri racconti

di Fachini Toni

editore: Effigie

pagine: 115

Il testo è una raccolta di quindici storie paradossali, seppur vere, di una figlia ribelle, nomade e inquieta
12,00

Il mio cielo d'oro

di Milani Mino

editore: Effigie

pagine: 81

Una città è fatta delle sue mura e case, ma anche del cuore dei suoi cittadini - scriveva Isidoro di Siviglia
12,00

Il paese dei sogni perduti. Anni e storie argentine

di Laura Pariani

editore: Effigie

pagine: 94

C'era una volta un'Argentina ricca e felice, quella che fu "Lamerica" per tanti italiani emigrati. Come oggi vadano le cose in quel paese, dopo gli anni di Peron, la dittatura militare e la presidenza di Menem, è davanti agli occhi di tutti. Laura Pariani è andata in Argentina non solo come scrittrice, ma come testimone capace di dar conto del mutamento, o meglio, della catastrofe annunciata. Incontrando argentini ed ex immigrati ricostruisce la storia di un paese che oggi pare senza memoria. Nella sua galleria sfilano personaggi a tutto tondo, assieme a ignobili persecutori, scene di massacri compiuti dai generali, rimasti impuniti, e gesti quotidiani di solidarietà.
10,00

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