Einaudi: Collezione di poesia
Le giovani parole
di Mariangela Gualtieri
editore: Einaudi
pagine: 150
È un respiro largo quello che attraversa quest'ultima raccolta poetica di Mariangela Gualtieri, fatto del ritmo delle stagioni e delle generazioni, ascolto del silenzio, risveglio primaverile della terra, ebbrezza di vita connessa a ogni forma della natura. Ma nel libro non manca il lato ombroso, il vento che scuote, le "formiche mentali" che intasano la testa e impediscono il senso più leggero e più compiuto della gioia. Dunque le poesie di queste pagine sono anche luogo alto di raccoglimento sulla trama e le connessioni del mondo sensibile, attraverso la parola ma anche attraverso lo "stare fermo" del corpo o lo sguardo sulle cose dato dalla lente di un microscopio. Lo "stile semplice" della Gualtieri è il punto d'arrivo di questo percorso spirituale e il punto di forza della sua più recente poesia. Uno stile semplice ma ricchissimo di risonanze letterarie, da Bruno Schulz, al quale è dedicata un'intera sezione, ad altri autori amati con i quali la poetessa intreccia versi e parole in una sorta di grande e potente preghiera collettiva.
Il mondo sia lodato
di Franco Marcoaldi
editore: Einaudi
pagine: 67
Soltanto un poeta poteva compiere oggi l'azzardo di una lode del mondo, basata sull'immaginazione e sulla sensibilità. Tornando alla forma già sperimentata del poemetto, Franco Marcoaldi sviluppa un flusso verbale dal ritmo incalzante che orchestra i temi della vita quotidiana e dello spirito in un rimando continuo dall'universo naturale al mondo storico, dall'autobiografia alla letteratura in una libera e viva scorribanda nei territori del pensiero analogico. All'apparenza "II mondo sia lodato" è una preghiera laica di intonazione francescana sulla bellezza e la meraviglia del creato. In realtà Marcoaldi loda il mondo nonostante gli infiniti turbamenti in cui incorre chi lo abita, e proprio quel nonostante è l'anima nascosta del libro. Nel suo procedere, il poemetto attraversa l'amarezza delle cose umane nella loro vicissitudine di violenza, malattia, depressione, morte, ma incontra anche il demone erotico, e con esso il sogno, la fantasia, e i libri e le figure del passato che illuminano il presente. Se l'invocazione di lode resiste come un mantra è per lo sforzo generoso di una pietas consapevole e di un'attenzione costante alle pieghe infinite e alle corrispondenze sotterranee dell'esistenza. Cosi il poemetto che loda il mondo si fa mondo, e convoca in coro altre voci, altri poeti, altri pensatori, in una ridda di rimandi e citazioni che immancabilmente si accordano nell'antifona ricorrente: "Mondo, ti devo lodare". Espressione di umiltà e gratitudine nei confronti della vita.
Fiori del mare
di Gianni D'Elia
editore: Einaudi
pagine: 183
Con i suoi versi D'Elia disegna i luoghi della costa marchigiana rielaborati fra il ricordo, il sogno e la storia. E l'idea di un "canzoniere adriatico", anticipata ai tempi di "Notte privata" ma mai compiutamente realizzata prima d'ora. E la parafrasi baudelairiana del titolo non è un gioco gratuito, dato che l'aura della Riviera Adriatica, nella scrittura poetica di D'Elia, tende allo spleen. La sonorità delle rime fa invece pensare a una riscoperta di Saba (anch'egli poeta adriatico) ma non alleggerisce la trama filosofica delle meditazioni, che sembrano in dialogo nel tempo con un altro marchigiano: Giacomo Leopardi. Soprattutto nell'ultima parte del libro si addensano riflessioni in cui D'Elia sembra un mistico laico, che non ha certo rinnegato le radici politiche e pasoliniane della sua poesia, ma che le ha arricchite con l'approfondimento della tradizione poetica italiana e con l'esperienza di vita.
La fine di quest'arte
di Silvia Bre
editore: Einaudi
pagine: 83
Il centro di questa nuova raccolta di poesie di Silvia Bre è ciò che le parole tentano di raggiungere e di afferrare. La strategia che l'autrice utilizza per arrivare al cuore ultimo delle cose sarà, l'aggiramento, la variazione, la durata, un'ammirazione quasi estatica di quella frontalità irrisolvibile. Alla durezza di un confronto diretto, il linguaggio poetico della Bre risponde con un assedio fatto di suadenti aggressioni e di sovrani cedimenti. Attraverso il disegno di paesaggi, di singoli attimi indagati dal pensiero, di stagioni che incorporano gli esseri umani - dai notturni fino a un'alba - i versi si allargano sulle pagine oltre la propria consistenza, come per lanciarsi dall'altra parte, provando continuamente a lasciarla intravedere. Si tratta di quella zona ignota, forse silenziosa, forse finale, che è il destino stesso della poesia.
La misura dello zero
di Bruno Galluccio
editore: Einaudi
pagine: 133
Una raccolta che si sviluppa intorno a due fuochi. Due diversi tipi di smarrimento che in realtà Galluccio riesce miracolosamente a incrociare. Da un lato questo smarrimento segue i percorsi di tematiche esistenziali più tradizionali al mondo della poesia, seppure per squarci deformanti o esplicitamente onirici. Dall'altro lo stupore è legato a tematiche scientifiche, alla matematica, alla fisica, alla cosmologia. Il linguaggio scientifico ha talvolta funzione propria e talvolta valore metaforico. Riverbera sugli sfondi esistenziali tracce di sgomento e di emozioni che hanno a che fare con meccanismi assai più grandi e complessi di una semplice vita umana. E il mondo scientifico, viceversa, si carica di umanità, di biografia, come nei tre ampi ritratti di matematici famosi: Pitagora, Galois e Gödel. L'interazione fra i due piani, solo all'apparenza lontanissimi, produce un percorso mentale e immaginativo assai ricco, che si traduce su un piano verbale altrettanto suggestivo ma come rarefatto e quasi incantato.
Il testamento e altre poesie
di François Villon
editore: Einaudi
pagine: 305
Universalmente considerato come uno dei più grandi poeti di tutti i tempi, Villon è stato spesso interpretato dai critici e da
Tutte le poesie (1949-2004)
di Giovanni Raboni
editore: Einaudi
pagine: 579
"Con il Porta comincia, nella poesia italiana, quella linea lombarda, potentemente realistico-narrativa e, per così dire, anti
Mancanze
di Alessandro Fo
editore: Einaudi
pagine: 124
Dopo la pluriennale immersione nella poesia virgiliana che ha dato come esito la recente, apprezzatissima traduzione dell'Eneide, Alessandro Fo torna con questo libro a proporsi come poeta in proprio. La poesia di questa raccolta è estremamente contigua, per forma e ispirazione, ai meccanismi della preghiera. Dunque una sequenza di tentativi di accostarsi al divino, ma nello stesso tempo un acuto scrutare nell'esistenza di cose e persone; una inesausta ricerca delle particelle infinitesimali di quella sostanza angelica che abita nelle contingenze terrene e umane meno canoniche. Le poesie di questo libro sono trame, filamenti che in modi anche eccentrici collegano punti disposti chissà dove, oltre la nostra percezione, e giorni e luoghi scolpiti nelle nostre reali esistenze, senza trascurare le musiche: da Chopin alle comuni battute rubate ai dialoghi quotidiani. E se di questi fili possiamo osservare solo uno dei capi, il più vicino, l'altro può forse essere intuito, riconosciuto in alcune tracce disseminate fra le pieghe dell'esperienza di ogni giorno.
La bambina pugile ovvero La precisione dell'amore
di Chandra L. Candiani
editore: Einaudi
pagine: 158
Le poesie di Chandra Livia Candiani si rivolgono spesso a un tu variabile, che di volta in volta si riferisce a persone presenti o assenti, prossime o lontane nello spazio e nel tempo, o ancora: comunità in potenziale ascolto, entità non individuabili, la morte, parti dell'io poetante ("Io ti converto in fame / mio silenzio"). Ma questo tu assomiglia molto a un noi creaturale che accomuna dèi, uomini e cose in una sorta di fratellanza universale in cui l'insistenza pronominale funge più da invocazione che da individuazione. O da "istruzioni per l'uso", come nella splendida "Mappa per l'ascolto" ("Dunque, per ascoltare / avvicina all'orecchio / la conchiglia della mano") o la corrispondente "Mappa per pregare". Della stessa serie "pedagogica" è la strofa di "istruzioni per abbracciarsi" che abbiamo messo in copertina. Chi parla, in questi casi, è una voce sapiente ma non saccente, un soffio leggero con la forza di un vento impetuoso: il risultato di una miscela di linguaggio quotidiano e metafore evocative, colloquialità e schemi anaforici sacrali. Nel libro ci sono anche poesie sulla parte infantile di sé (secondo lo schema io-tu-noi-tutti) da coltivare o recuperare, poesie sul silenzio, sul desiderio; bellissime quelle sul lutto, declinate in varie fasi della raccolta, che sembrano contenere il massimo di precisione proprio quando i rapporti tra presenze e assenze sembrerebbero entrare nelle zone della vaghezza e dell'oscurità.
Uno zero più ampio. Altre cento poesie. Testo inglese a fronte
editore: Einaudi
pagine: 211
Ho tradotto altre cento poesie di Emily Dickinson, mosse istantanee di un pensiero che in pochi balzi, poche sillabe, trascina
Datura
di Cavalli Patrizia
editore: Einaudi
pagine: 123
Tempeste atmosferiche e ormonali, ritmi del corpo e delle stagioni, genio dei luoghi e delle ore del giorno, investigazioni su