Laterza: Quadrante laterza
Il papa non deve parlare
Chiesa, fascismo e guerra d'Etiopia
di Ceci Lucia
editore: Laterza
18 dicembre 1935: è la giornata della Fede fascista
Uomini alla macchia. Bande partigiane e guerra civile. Lunigiana 1943-1945
di Maurizio Fiorillo
editore: Laterza
pagine: 291
Dall'autunno del 1943 sui monti dell'Appennino ligure-tosco-emiliano, sulle Alpi Apuane e sulle colline circostanti, nacquero piccoli nuclei formati da sbandati, renitenti e disertori dell'esercito della Repubblica di Salò, oltre ad antifascisti di varie tendenze. Queste rudimentali "bande ribelli", spesso nate per autodifesa e formate inizialmente da poche decine d'individui, passarono progressivamente all'azione e a compiere atti di guerriglia, stimolate da militanti dei partiti antifascisti clandestini e dai tentativi di repressione fascisti. Il volume, tenendo conto della recente storiografia e sulla base di documenti di fonti partigiane, fasciste e alleate, ricostruisce la difficile trasformazione dei singoli gruppi, spesso fondati sul carisma del capobanda e sulla conoscenza personale dei suoi membri e con scopi non sempre ben definiti, in un'organizzazione politico-militare con modalità d'azione sempre più complesse. Un processo non privo di rivalità e contrasti tra le forze politiche impegnate nelle bande (in particolare il Pci e il Partito d'Azione), di passi falsi e di episodi tragici. Il mondo "alla macchia" lunigianese emerge come un mosaico complesso, nel quale furono contemporaneamente presenti idealismo e necessità, progetto politico e spontaneismo, patriottismo e opportunismo, l'inevitabile violenza di un conflitto senza regole e la volontà di ricostruire dalle ceneri del disastro bellico un quadro politico diverso e democratico.
Il corporativismo fascista
di Alessio Gagliardi
editore: Laterza
pagine: 205
Mussolini aveva un grande progetto: la realizzazione della 'terza via' alternativa tanto al capitalismo quanto al socialismo - tramite l'edificazione di una società improntata all'armonia fra le classi e la sostituzione della rappresentanza politica con corporazioni rappresentative del mondo produttivo, del lavoro e delle professioni. Il corporativismo divenne uno dei principali assi portanti del progetto totalitario del fascismo e l'argomento più dibattuto nelI'Italia degli anni Venti e Trenta. Alessio Gagliardi indaga per la prima volta la concreta realtà del corporativismo fascista, il funzionamento delle istituzioni e i risultati conseguiti. L'immagine restituita appare molto più sfaccettata rispetto a quanto generalmente sostenuto dalla ricerca storica. Nonostante l'evidente fallimento, il sistema corporativo accompagnò e favorì trasformazioni profonde nell'organizzazione delle classi e dei ceti e nel rapporto tra la società e lo Stato. Vennero soppresse le libertà sindacali e contemporaneamente sindacalisti e imprenditori partecipavano, insieme al governo e al Partito fascista, alla messa a punto delle leggi e delle decisioni relative alla politica sociale ed economica. Per attuare il corporativismo lo stato fascista non scelse così la negazione dei gruppi di interesse ma la loro 'istituzionalizzazione' e 'fascistizzazione', riconoscendo loro la legittimità politica e una rappresentanza nelle strutture dello Stato.
Il prezzo della ricostruzione
L'emigrazione italiana nel secondo dopoguerra
di De Clementi Andreina
editore: Laterza
pagine: 215
Molto si è scritto sull'epopea della grande emigrazione che dall'ultimo scorcio dell'Ottocento ha svuotato le campagne, disloc
Pacem in terris
Storia dell'ultima enciclica di Papa Giovanni
di Melloni Alberto
editore: Laterza
pagine: 226
L'11 aprile 1963 Giovanni XXIII firma la sua ultima enciclica, Pacem in Terris
Preistoria della complessità sociale
di Alessandro Guidi
editore: Laterza
pagine: 298
Le origini dell'ineguaglianza, la meccanica e le cause della trasformazione delle prime società a struttura più o meno egualitaria in compagini complesse, fino alla nascita degli Stati arcaici. Alessandro Guidi, con gli strumenti dell'archeologia, analizza la storia del continente europeo (e, per quanto riguarda le epoche più antiche, del Vicino Oriente) dal Neolitico fino alla metà del I millennio a.C. individuando, nello sviluppo della differenziazione sociale, un unico filo rosso. Quello di un potere che per crescere e svilupparsi adotta, fin dalle epoche più antiche, tecniche sempre più raffinate di acquisizione del consenso.
I comuni italiani. Secoli XII-XIV
di Milani Giuliano
editore: Laterza
pagine: X-200
Le vicende politiche e civili delle città dell'Italia centro-settentrionale dalla fine dell'XI all'inizio del XIV secolo: le l
Libri di lettere. Le raccolte epistolari del Cinquecento tra inquietudini religiose e «buon volgare»
di Lodovica Braida
editore: Laterza
pagine: 329
Nel corso del Cinquecento il mercato del libro italiano, e veneziano in particolare, viene invaso da centinaia di edizioni di raccolte epistolari. Le formule editoriali sono numerose, ma la giustificazione che le accomuna è la stessa: divulgare modelli per scrivere lettere in un buon volgare. Dal 1538, anno d'uscita delle "Lettere" di Aretino, è tutto un susseguirsi di raccolte di lettere d'autore e di antologie di autori vari. Dietro ognuna di queste pubblicazioni, e soprattutto dietro le antologie, si celavano intriganti operazioni di selezione, autocensura, riscrittura, talvolta occultamento di dati cronologici e di luogo, nomi dei mittenti e dei destinatari. Dalle operazioni editoriali più prestigiose affiora l'attività di alcuni importanti correttori e letterati-editori del Cinquecento: Lodovico Dolce, Francesco Sansovino, Girolamo Ruscelli e poi il grande stampatore-umanista, Paolo Manuzio, che con le sue "Lettere volgari" creò un vero, plagiatissimo best seller da ventotto edizioni tra il 1542 e il 1567. Accanto alle tematiche umanistiche, affrontate da autorevoli letterati, uomini politici e illustri vescovi e cardinali, queste raccolte offrivano ai lettori informazioni politiche e militari sui drammatici eventi delle guerre d'Italia e fornivano anche un quadro delle tensioni religiose dell'epoca.
Il virus del benessere. Ambiente, salute, sviluppo nell'Italia repubblicana
di Saverio Luzzi
editore: Laterza
pagine: 285
Dalla corsa all'industrializzazione alla presa di coscienza ambientalista, dall'Italia rurale del secondo dopoguerra alle manifestazioni della cittadinanza contro la Tav, il passo è lungo. Mentre con il boom economico l'ambiente si trasforma in risorsa per lo sfruttamento industriale, un fenomeno nuovo e inizialmente sottovalutato fa la sua comparsa: l'inquinamento. Occorrerà attendere il '68, e più ancora il '76 (anno dei disastri di Seveso e Manfredonia), perché l'opinione pubblica se ne avveda e ne riconosca i letali fattori di rischio. La sciagura di Chernobyl, nell'86, rappresenta un ulteriore passaggio di livello: i danni, si dice, sono divenuti globali. È l'inizio di una escalation esponenziale. Oggi la stragrande maggioranza delle patologie che ci minacciano include, tra le concause della loro vastissima diffusione, le gravi alterazioni ambientali. Saverio Luzzi racconta la prima storia sociale di oltre sessant'anni di inquinamento nel nostro Paese e le radicali mutazioni del rapporto uomo-natura.
Storia del costituzionalismo italiano nell'età dei lumi
di Trampus Antonio
editore: Laterza
La Costituzione è un tema di grande attualità, eppure poco sappiamo sulle sue radici più antiche e sulla solidità dei principi
Fascismo e antisemitismo
Progetto razziale e ideologia totalitaria
di Germinario Francesco
editore: Laterza
Il vento gelido dell'antisemitismo non lascia immune il sistema ideologico fascista, costringendolo a rivedere paradigmi teori
L'archivio antiebraico
Il linguaggio dell'antisemitismo moderno
di Levis Sullam Simon
editore: Laterza
pagine: 101
La Shoa è l'apice di una lunga storia di discriminazione e persecuzione che, alla fine del XIX secolo, raggiunge un cruciale p