Laterza: Quadrante laterza
L'isola ribelle. Procida nelle tempeste della Controriforma
di Giovanni Romeo
editore: Laterza
pagine: 160
Uno dei maggiori studiosi italiani dell'Inquisizione ricostruisce le secolari resistenze di una piccola isola alle imposizioni
L'autore assente. L'anonimato nell'editoria italiana del Settecento
di Lodovica Braida
editore: Laterza
pagine: 217
L'editoria europea conosce nel corso del Settecento una fase di straordinario fermento: accanto all'estensione del mercato del
Il lungo addio. La fine dell'alleanza tra Europa e Stati Uniti
di Adriana Castagnoli
editore: Laterza
pagine: 167
Dalla fine della guerra fredda, le frizioni fra USA e Unione europea sono emerse in modo sempre più evidente e le due coste de
Tra due divise. La Grande Guerra degli italiani d'Austria
di Andrea Di Michele
editore: Laterza
pagine: 251
Furono oltre centomila i sudditi dell'Impero asburgico appartenenti alla minoranza italiana che durante la Grande Guerra comba
Tommaso Campanella. Il filosofo immaginato, interpretato, falsato
di Luca Addante
editore: Laterza
pagine: 254
Un libertino che ha giocato un ruolo fondamentale nell'evoluzione della cultura europea, un irriducibile ribelle per le sue id
Ordinaria amministrazione. Gli ebrei e la Repubblica sociale italiana
di Matteo Stefanori
editore: Laterza
pagine: 225
Il 30 novembre 1943, con un'ordinanza di polizia, il governo della Repubblica sociale italiana decise di arrestare e rinchiude
Donne di fronte alla guerra. Pace, diritti e democrazia
di Stefania Bartoloni
editore: Laterza
pagine: 263
A differenza dei tanti uomini pronti a misurarsi in quella che considerarono un'eroica ed elettrizzante avventura, le donne it
La via italiana alla democrazia. Storia della Repubblica 1946-2013
di Paolo Soddu
editore: Laterza
pagine: 273
All'inizio del 2013 si sono verificati due eventi inediti: la rielezione a capo dello Stato di Giorgio Napolitano e il successo elettorale del Movimento 5 Stelle. Questi due fatti hanno segnato una cesura che ha concluso il Novecento politico degli italiani. A partire da questa novità interpretativa, l'autore ripercorre l'intera storia repubblicana. Ricostruisce, tra l'altro, i modi con cui le famiglie politiche hanno concorso all'organizzazione del potere e alla vita collettiva, realizzando una prima socializzazione politica di massa. E come, pur essendo i soggetti fondatori della democrazia e della sua stabilità, siano pressoché scomparse.
Profitti del potere. Stato ed economia nell'Europa moderna
di Silvia A. Conca Messina
editore: Laterza
pagine: 233
Tra il 1500 e il 1800 l'Europa fu interessata da una profonda trasformazione economica: la popolazione crebbe di circa due volte e mezzo, la struttura occupazionale si modificò, gli scambi aumentarono in maniera costante avviando un processo di crescente integrazione tra i mercati a livello globale. L'espansione economica pose le basi per la rivoluzione industriale e per la supremazia economica europea fino al Novecento. Ma quali furono i fattori determinanti di tale trasformazione? Che ruolo ebbe lo Stato? L'intervento dello Stato nell'economia, le guerre e la finanza pubblica rappresentarono elementi chiave alla base del diverso grado di prosperità economica. Un'analisi che contribuisce a fornire una spiegazione più compiuta della 'grande divergenza' di sviluppo tra Oriente e Occidente.
Senza lavoro. La disoccupazione in Italia dall'Unità a oggi
di Manfredi Alberti
editore: Laterza
pagine: 220
Al momento dell'Unità il lavoro era molto spesso un'esperienza discontinua. Ci si adattava trovando fonti alternative di sostentamento, esercitando diverse attività o spostandosi alla ricerca di un'occupazione. A fine Ottocento nasce una nuova consapevolezza: la mancanza di lavoro è una forma di ingiustizia contro cui occorre lottare. Chi non ha lavoro, e non per sua volontà, non tollera più di essere additato come ozioso o vagabondo. Più tardi il fascismo favorirà il mantenimento di bassi salari e la lotta alla disoccupazione diventerà poco più che uno slogan propagandistico. Sarà solo dopo il disastro della seconda guerra mondiale, in un'Italia con milioni di disoccupati, che l'intero ordinamento giuridico del paese verrà rifondato sul principio del diritto al lavoro, in vista dell'obiettivo quasi sempre disatteso della piena occupazione. Il libro incrocia dati economici, sociali, politici e culturali, proponendo un'analisi originale e completa del fenomeno che da sempre rappresenta una piaga per il nostro paese.
Dittature mediterranee. Sovversioni fasciste e colpi di stato in Italia, Spagna e Portogallo
di Giulia Albanese
editore: Laterza
pagine: 246
La marcia su Roma nell'ottobre 1922 rappresenta un vero e proprio spartiacque per le destre rivoluzionarie e conservatrici di tutta Europa. A partire da questo momento, infatti, il fascismo diviene un modello vincente: non una proposta teorica ma una nuova forma di governo, autoritaria e golpista. La crisi del regime liberale e l'avvio delle dittature in Italia, Spagna e Portogallo, esperienze considerate spesso come non confrontabili e non significative dell'Europa tra le due guerre, si rivelano in realtà paradigmatici di una crisi che negli anni Trenta si manifesterà nel continente con tutta la sua forza distruttiva.
Juan de Valdés e la Riforma nell'Italia del Cinquecento
di Massimo Firpo
editore: Laterza
pagine: 302
Nel corso del XVI secolo le dottrine scaturite dalla protesta di Lutero si diffusero largamente anche in Italia, assumendo connotazioni peculiari e intrecciandosi con altri movimenti religiosi e specifiche eredità culturali. Massimo Firpo ne ricostruisce le origini e la storia mettendo in luce il ruolo decisivo esercitato dall'esule spagnolo Juan de Valdés negli anni che fecero da sfondo al concilio di Trento. Irriducibile alla Riforma protestante, il suo magistero spiritualistico seppe infatti orientare inquietudini e istanze di rinnovamento diffuse tanto a livello popolare quanto ai vertici delle gerarchie sociali, tra letterati e aristocratici, vescovi e cardinali.