Lindau: Saggi
Storia cinematografica della scuola italiana
di Davide Boero
editore: Lindau
pagine: 200
Tutti condividiamo l'esperienza della scuola, da studenti, da genitori o da fruitori dei media, e in qualche modo tutti ci sen
Il cinema saggistico di Ansano Giannarelli
di Antonio Medici
editore: Lindau
pagine: 256
Sulla scorta della tradizione letteraria, risalente a Montaigne, la forma saggio richiede anche nel film il radicale mettersi
Arte cinematografica. Il ciclo storico del cinema da Argan a Scorsese
di Flavio De Bernardinis
editore: Lindau
pagine: 478
I rapporti tra il cinema e la storia dell'arte sono stati variamente studiati
Stanley Kubrick. L'umano, né più né meno
di Michel Chion
editore: Lindau
pagine: 606
Sull'uomo Kubrick - sulla sua personalità complessa ed eccessiva, sull'esilio volontario in Gran Bretagna, sull'apparente megalomania, sul perfezionismo ossessivo - sembra sia stato detto tutto. Ma vale lo stesso per l'opera? In questo saggio - corredato dalla pubblicazione di oltre 750 fotogrammi -, Michel Chion ricostruisce storia, contesto e poetica di tutti i suoi film (dall'"invisibile" Fear and Desire, realizzato nel 1953 e in seguito rinnegato, a Eyes Wide Shut, uscito nel 1999 qualche mese dopo la scomparsa del regista), mettendo in particolare evidenza l'unicità di un'opera che alterna indiscussi capolavori - 2001- Odissea nello spazio, Barry Lyndon e Full Metal Jacket - a fasi di ricerca e transizione. L'approccio rigorosamente cronologico permette di cogliere gli snodi della carriera, l'affacciarsi di nuovi temi, la capacità di strutturare forme cinematografiche inedite (come la coabitazione, senza fusione, di immagini, parole e musica, o la polifonia dei procedimenti narrativi). Ma Kubrick ha voluto prima di tutto raccontare storie centrate sull'Uomo, l'individuo universale, e il suo "slancio vitale". Ha voluto raccontare l'umano, in cui convivono la gioia di esistere e quella di distruggere, con la morte sempre all'orizzonte; l'umano, con le sue aspirazioni di grandezza, le sue infime schiavitù e il suo ambizioso tentativo di appropriarsi di un mondo che oppone resistenza e di un cosmo labirintico.
La rivoluzione transmediale. Dal testo audiovisivo alla progettazione crossmediale di mondi narrativi
di Erica Negri
editore: Lindau
pagine: 336
L'industria dei media si trova oggi a vivere una rivoluzione epocale. L'affermazione dei new media, la digitalizzazione e la convergenza dei mercati ne stanno mettendo in discussione le basi tradizionali, e i mezzi che hanno dominato il XX secolo, cinema e televisione, devono lottare per sopravvivere. Questo rapido cambiamento costituisce un fenomeno non solo tecnologico ma anche culturale, che sta avendo importanti ricadute tanto a livello socio-economico quanto a livello narratologico; fra queste la ridefinizione dei concetti di "audience" e di "autorialità", l'emergere di forme narrative fluide e semi-aperte, e la creazione di "ecosistemi narrativi" in cui media e linguaggi diversi partecipano alla costruzione di ambienti narrativi transmediali. La rivoluzione transmediale si propone di indagare l'influsso delle nuove tecnologie e della cultura della convergenza sulle forme narrative, sia attraverso un'approfondita analisi teorica sia attraverso lo studio di diversi prodotti audiovisivi, e in particolare di due casi esemplari: "Collider" e "Heroes."
Sex and violence. Percorsi nel cinema estremo
editore: Lindau
pagine: 669
Torna in una nuova edizione, aggiornata e ampliata, "Sex and Violence", un viaggio in tutto ciò che è estremo al cinema, dai p
Visioni proibite. I film vietati dalla censura italiana (dal 1969 a oggi)
editore: Lindau
pagine: 577
Il '68 e tutto ciò che da esso è nato - la controcultura, il pacifismo, la rivoluzione dei costumi, la sessualità libera - han
Visioni proibite. I film vietati dalla censura italiana (1947-1968)
editore: Lindau
pagine: 575
Grazie ai documenti originali e ad altre fonti d'epoca, spesso inedite, "Visioni proibite" ricostruisce in modo sistematico le
Wes Craven. L'artigianato della paura
di Roberto Pugliese
editore: Lindau
pagine: 197
Nell'ultimo mezzo secolo Wes Craven è il regista che ha scavato più a fondo dentro il genere horror, portando alla luce le pulsioni nascoste della società americana. Tralasciando la ricca ma sterile aneddotica esistente sulle traversie produttive e censorie di molti film di Wes Craven, il saggio di Pugliese si addentra invece nel labirinto creativo dei suoi film e della sua produzione televisiva, caratterizzati da un delicato equilibrio fra un linguaggio volutamente triviale, una sofisticata ironia e il gusto sottile della citazione colta e dello sberleffo grottesco. Cineasta tardivo e classico "tuttofare" hollywoodiano, Wes Craven è autore di un cinema disturbato e disturbante, nel quale sono messe a nudo le contraddizioni della società americana, in particolare quelle prodotte dallo scontro mortale fra l'idea borghese della famiglia e i tanti individui "reietti" che sono forse il segno più autentico e vitale della cultura a stelle e strisce. Craven ha frequentato tutti i tópoi dell'horror - da Frankenstein al licantropo, dalle streghe all'Uomo Nero - realizzando capolavori come le serie di Nightmare e Scream. Il libro è arricchito da apparati puntuali e aggiornati, tra cui filmografia, videografia, discografia delle soundtracks e bibliografia.
Estetica del montaggio
di Vincent Amiel
editore: Lindau
pagine: 221
Il montaggio al cinema non è una semplice operazione tecnica che consiste nel tagliare e assemblare dei pezzi di pellicola
Generi e industria cinematografica in Italia. Il caso Titanus (1949-1964)
di Francesco Di Chiara
editore: Lindau
pagine: 299
La Titanus è la casa di produzione più longeva della storia del cinema italiano. Nel 2004 ha celebrato i cento anni di attività, poco prima della scomparsa di Goffredo Lombardo, che la portò al successo sia nell'ambito del cinema di genere, con i melodrammi interpretati da Amedeo Nazzari e con la serie di Pane, amore e fantasia, che in quello del film d'autore. Questo volume è in particolare dedicato ai prodotti popolari della Titanus degli anni d'oro (a cominciare da Catene di Raffaello Matarazzo, il maggior incasso della stagione 1949-50), e si concentra soprattutto sulle dinamiche industriali e sui generi che hanno permesso la continua espansione della compagnia. Il saggio approfondisce anche una serie di questioni relative all'industria del cinema nazionale negli anni della sua massima fortuna, come ad esempio l'evoluzione delle pratiche produttive nei primi vent'anni del dopoguerra, o i legami che il cinema di genere italiano intrattiene con le forme spettacolari tradizionali (come la sceneggiata o il teatro di rivista) e con il nuovo paesaggio mediatico degli anni del boom economico. Quello che ne emerge è il ruolo fondamentale svolto da una realtà industriale di primo piano in un momento cruciale del processo di modernizzazione del Paese.
Creatività al potere
Da Hollywood alla Pixar, passando per l'Italia
di Fumagalli Armando
editore: Lindau
pagine: 345
L'industria del cinema e quella della fiction (oltre alla letteratura, che le alimenta con i suoi contenuti) hanno un ruolo ce