Longanesi: Il Cammeo
Storia di mio padre
di Stefano Cagliari
editore: Longanesi
pagine: 254
Gabriele Cagliari, allora presidente dell'ENI, venne arrestato il 9 marzo di venticinque anni fa, in piena notte, su richiesta
Trump e la fine dell'american dream
di Sergio Romano
editore: Longanesi
pagine: 119
L'uomo che ha vinto le elezioni presidenziali americane dello scorso novembre è più vecchio di tutti i suoi predecessori
Crazy for football. Storia di una sfida davvero pazzesca
editore: Longanesi
pagine: 260
Davanti a noi, ora, non ci sono più due schizofrenici, uno psicotico, tre depressi, un ansioso eccetera
L'Italia va alla guerra. Il falso mito di un popolo pacifico
di Andrea Santangelo
editore: Longanesi
pagine: 199
Che cos'è la guerra? Qual è il mistero che la lega così indissolubilmente alla storia del nostro paese? Come abbiamo fatto a d
Bambini in fuga. I giovanissimi ebrei braccati da nazisti e fondamentalisti islamici e gli eroi italiani che li salvarono
di Mirella Serri
editore: Longanesi
pagine: 256
Per sottrarsi alle persecuzioni naziste dopo aver perso i genitori nei campi di concentramento, settantatré giovanissimi ebrei
Putin e la ricostruzione della grande Russia
di Sergio Romano
editore: Longanesi
pagine: 156
Dire Russia per molti significa dire Vladimir Putin. Da più di quindici anni al governo di un paese di enormi dimensioni, che si estende dal Mar Baltico al Pacifico, l'"uomo più potente del mondo", come dal 2013 lo definisce Forbes, ha infatti impresso il proprio marchio sulla storia recente dell'ex impero sovietico. Non solo. Con una strategia politico-istituzionale aggressiva e spregiudicata, che in più occasioni è parsa lontana dagli standard delle democrazie occidentali, è diventato uno degli attori principali sullo scenario geopolitico contemporaneo. Ma quali sono le ragioni profonde di questo successo? Quale il segreto di un potere così incontrastato? Secondo Sergio Romano, che ha concluso la sua lunga e prestigiosa carriera diplomatica come ambasciatore proprio a Mosca, Putin si è impegnato a fondo nella ricostruzione dell'identità russa, rinnovando un bagaglio di simboli, valori e ideali rimasti sepolti per secoli. Consapevole del peso della tradizione, che da Pietro il Grande al tramonto dello zarismo ha forgiato istituzioni e culture politiche della nazione, Putin ha saputo gestire a proprio vantaggio la memoria pubblica della Rivoluzione d'Ottobre, rafforzando al tempo stesso il ruolo della Chiesa ortodossa, cui ha garantito un nuovo spazio sociale. Ha rispolverato, insomma, un'ideologia e una missione. E da queste premesse, ci fa capire Romano in pagine documentate e illuminanti, che dobbiamo necessariamente partire se vogliamo capire qualcosa di più della Russia odierna e del nostro presente, dalla guerra al terrorismo in Cecenia al conflitto con l'Ucraina per l'annessione della Crimea, dalla dottrina militare anti-Nato all'attuale intervento in Siria, che agita i fantasmi di una guerra fredda collocata troppo in fretta negli archivi della Storia.
Il crepuscolo degli chef. Gli italiani e il cibo tra bolla mediatica e crisi dei consumi
di Davide Paolini
editore: Longanesi
pagine: 211
Dalla spettacolarizzazione televisiva del cibo al food fashion, dallo chef star system al mito del chilometro zero, fino all'eterna lotta tra carnivori e vegani. E poi: 13 milioni di foto su Instagram, 25.000 blog, 1.000 siti internet che raggiungono ogni mese oltre 35 milioni di persone. La cucina è oggi un tema sempre più al centro dell'attenzione mediatica. Secondo Davide Paolini le trasmissioni televisive hanno moltiplicato a dismisura un vero e proprio fenomeno di voyeurismo gastronomico, ma a un tale clamore mediatico non corrisponde un innalzamento dei consumi, basti pensare che nell'ultimo anno in Italia hanno chiuso i battenti 10.000 ristoranti. Né corrisponde, per gran parte degli italiani, un reale approfondimento della cultura gastronomica. Il cibo è diventato altro da ciò che era e rappresentava sino a ieri: ammicca dalle vetrine di negozi e librerie, appare a tutte le ore sugli schermi televisivi, pende dai cartelloni pubblicitari, naviga in rete. Il cibo sta diventando un'ossessione, ma, come ci racconta Davide Paolini in questo libro impietoso e divertente, la realtà appare molto diversa. Non è vero che mangiamo di più e meglio, e quella che quotidianamente in tv viene spacciata come cultura del cibo spesso è solo uno spettacolo privo di qualità.
Il mio Leo Longanesi
editore: Longanesi
pagine: 252
Leo Longanesi è stato un innovatore polemico e anticonformista, uno scrittore di grande rilievo che ha incarnato la migliore tradizione del giornalismo italiano e trasmesso il suo spirito alla casa editrice che ha fondato. Un vero enfant terrible, un moralista acre, un fustigatore impietoso, i cui scritti, a distanza di anni, conservano ancora la stessa capacità di fissare vizi e virtù del nostro Paese: le poche eccellenze, i tantissimi limiti. In occasione dei suoi settant'anni di vita e di pubblicazioni, la casa editrice Longanesi festeggia il suo fondatore con un'antologia che ne raccoglie aforismi, epigrammi, brani, dei più sferzanti e corrosivi. Questa raccolta, compilata e prefata da Pietrangelo Buttafuoco, che di Leo Longanesi è un fervente ammiratore, ci restituisce in pieno la grandissima personalità di colui che amava definirsi "un carciofino sott'odio" e la forza icastica delle sue battute, che colpiscono e divertono ancora oggi come ieri.
La quarta sponda. Dalla guerra di Libia alle rivolte arabe
di Sergio Romano
editore: Longanesi
pagine: 326
Non è certamente un caso, se oggi la Libia è, insieme alla Siria, il Paese più violento e caotico del Mediterraneo. Nella "Quarta sponda", Sergio Romano ne ripercorre la storia e ce ne illustra i tanti volti. Il primo è quello delle due province ottomane, alla periferia dell'Impero, quando l'Italia ne decise la conquista: piccole società ebraiche ed europee nelle due città maggiori, modesti traffici con il Mediterraneo e con l'Africa, tribù combattenti e gelose della loro indipendenza che daranno molto filo da torcere all'amministrazione coloniale italiana. Il secondo è quello della colonia degli anni Venti e Trenta. Nacque allora, soprattutto durante il governatorato di Balbo, una Libia italiana di cui esistono ancora parecchie tracce. Il terzo è quello della Libia post-coloniale, dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la proclamazione dell'indipendenza: un piccolo regno, una nuova ricchezza rappresentata dal petrolio e dal gas, un'importante comunità italiana e buone relazioni con la vecchia potenza coloniale. Il quarto è quello di Gheddafi, ufficiale nazionalista, spregiudicato, tirannico, divorato da insaziabili ambizioni. Il quinto e ultimo volto è quello incompleto di un Paese che non è ancora riuscito, dopo le rivolte arabe, a trovare un nuovo equilibrio ed è tuttora sconvolto da una sanguinosa guerra civile.
Con l'Italia mai! La storia mai raccontata dei Mille del papa
di Alfio Caruso
editore: Longanesi
pagine: 314
Non erano mercenari, né ladroni, coloro che nel decennio dal 1860 al 1870 impugnarono le armi per difendere Pio IX
Gli invisibili. La storia segreta dei prigionieri illustri di Hitler in Italia
di Mirella Serri
editore: Longanesi
pagine: 232
All'alba del 28 aprile 1945 alcuni pullman stracarichi si fermano all'entrata del paesino di Villabassa in Sudtirolo e ne scende un gruppo di 139 detenuti, tra cui donne e bambini. Sembrano venire dall'oltretomba, ma si tratta in realtà di alcuni dei più noti protagonisti della storia d'Europa dell'epoca: tra loro c'è l'ex cancelliere austriaco Kurt Schuschnigg, incarcerato dopo l'annessione dell'Austria, con la moglie e la figlia; l'ex vice cancelliere austriaco e sindaco di Vienna, Richard Schmitz; il generale greco Alexandros Papagos; l'ex presidente della banca centrale tedesca, Hjalmar Schacht; l'ex primo ministro francese Léon Blum; il famoso industriale Fritz Thyssen... Sono i cosiddetti "prigionieri d'onore" che sono stati detenuti in maniera segretissima in vari lager del Reich: Himmler, il potente ministro dell'Interno e capo delle SS e Kaltenbrunner, responsabile dei Servizi segreti tedeschi, in previsione della sconfitta vorrebbero utilizzarli nelle trattative di pace con gli Alleati...
Cuore di rondine
di Comandante Alfa
editore: Longanesi
pagine: 284
È una soleggiata mattina di primavera del 1977 quando il carabiniere paracadutista che tutti chiamano il Cigno, 26 anni, viene convocato nell'ufficio del suo colonnello. Qualcosa di molto importante sta per succedere, qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Il colonnello comunica a lui e ad altri quattro compagni che entreranno a far parte di un nuovo reparto di élite, il Gruppo di intervento speciale dell'Arma dei Carabinieri. Un reparto, più conosciuto con l'acronimo GIS, circondato allora come oggi dalla più assoluta segretezza. A quasi trent'anni da quel momento indimenticabile e dopo innumerevoli missioni, nel 2004 il Cigno (nel frattempo ribattezzato dai suoi uomini Comandante Alfa) è di stanza in Iraq, dove ripercorre con la memoria i momenti cruciali della sua lunga carriera: l'intervento nel carcere di Trani, dove i detenuti in rivolta tenevano in ostaggio dieci agenti della polizia carceraria; la liberazione della piccola Patrizia Tacchella, rapita nel 1990 a soli 8 anni; l'attentato contro le forze italiane a Nassiriya nel 2003, dove persero la vita alcuni fra i suoi più cari amici e colleghi. Nel suo avvincente viaggio fra i ricordi, il Comandante Alfa non si limita a raccontare nei dettagli le tattiche di intervento, la preparazione militare e gli strenui allenamenti, ma lascia spazio anche all'uomo che si nasconde dietro il mefisto: il marito costretto a passare feste e ricorrenze lontano dalla moglie...