Manifestolibri: Esplorazioni
Eco/logiche. Politiche, saperi e corpi nel tempo della crisi ambientale
editore: Manifestolibri
pagine: 162
Questo volume risponde a un'urgenza propria dell'ecologia politica contemporanea: approfondire l'indagine che attraversa il no
La biblioteca libera. Per una bibliografia alternativa
di Ruggero D'Alessandro
editore: Manifestolibri
pagine: 160
Gli anni Sessanta e Settanta furono una straordinaria stagione di movimenti sociali e di pensiero critico
Metamorfosi del denaro. Perché una risorsa della società non può rimanere solo un affare privato
di Luigi Pandolfi
editore: Manifestolibri
pagine: 108
Nel mondo moderno tutto gira intorno al denaro
Quando gli operai volevano tutto
editore: Manifestolibri
pagine: 144
Alla fine degli anni Sessanta del Novecento i lavoratori industriali e di altri comparti produttivi riconquistarono la scena p
L'infamia originaria. Facciamola finita col cuore e la politica
di Lea Melandri
editore: Manifestolibri
pagine: 142
L'infamia originaria, che viene qui riproposto a quarant'anni dalla sua prima edizione (1977), è uno dei primi e dei più impor
Quando tutto era possibile. 1960-1980 come l'Italia esporta cultura
di Douglas Mortimer
editore: Manifestolibri
pagine: 159
1960-1980: una stagione di conflitti che investe tutti gli strati della società italiana e che, per durata, non ha nulla di simile in alcun paese dell'area occidentale. Ma questi sono anche gli anni che vanno da "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone a "Il nome della rosa" di Umberto Eco: due momenti che rappresentano l'inizio e la fine di un periodo irripetibile della nostra cultura, l'ultimo in cui occupa un ruolo centrale a livello internazionale. E questo mentre le strade delle città vengono attraversate da conflitti sociali violenti che traducono immediatamente in agire politico la loro intensità e l'innovazione culturale gioca un ruolo essenziale per legittimare la radicalità delle scelte di campo. D'altra parte sembra proprio della tradizione italiana, dal Rinascimento in poi, far nascere sul terreno del conflitto interno, dello scontro violento tra fazioni, il dinamismo creativo della sua cultura. Dal cinema alla musica, dall'architettura all' arte, dalla pubblicità ai fumetti, dall'editoria alla fiction televisiva, dal design alla moda, dal teatro alle radio libere, la cultura italiana degli anni Sessanta e Settanta sapeva trasformare, riproporre e anticipare in maniera assolutamente originale generi di consumo e modelli culturali di massa alternativi a quelli angloamericani e per di più esportabili.
Il sasso e il filo di lana
Essere maestri, essere bambini
di Viti Sergio
editore: Manifestolibri
pagine: 170
Questo libro presenta al tempo stesso il racconto di una straordinaria esperienza di insegnamento nelle scuole elementari e un
Presente storico. Nuovi interventi
di Sergio Luzzatto
editore: Manifestolibri
pagine: 240
Non sono molti, in Italia, gli storici che ci mettono la faccia. Professionista del passato, Sergio Luzzatto si impegna da tempo per "comunicare" la storia senza svilirla: senza trasformarla in un pascolo per dilettanti allo sbaraglio, né in un terreno di caccia per la cultura politicante. I suoi interventi pubblici muovono sempre dalla convinzione che anche il mestiere di storico - se fatto come si deve - è una professione socialmente utile. Le Italie (e le Italiette) giunte in ordine sparso all'appuntamento con il 150° anniversario dell'Unità; le figure, le figurine e i figuranti di una Repubblica a tutt'oggi senza Pantheon; la vitalità dei libri nell'età della loro morte presunta; gli spazi del tempo presente come zone abitate dal passato. Costruita lungo quattro percorsi narrativi, questa raccolta di interventi si offre come una piccola guida per saper riconoscere il nostro come un "presente storico".
Stalin privato e pubblico
di Osvaldo Sanguigni
editore: Manifestolibri
pagine: 159
Stalin previde che, dopo la sua morte, sulla sua tomba sarebbe stata gettata abbondante spazzatura, ma il vento della storia l'avrebbe ripulita. I grandi crimini dello stalinismo sono un fatto assodato. E tuttavia, nella Russia attuale, la popolarità e la suggestione del dittatore georgiano ritornano prepotentemente. Questo libro, avvalendosi di una vasta documentazione originale, ricostruisce i tratti e i paradossi di questo inquietante protagonista del Novecento, indagando i molti misteri che circondano la sua figura, la sua carriera politica e il suo sistema di potere. E scandagliando anche la sua vita privata e la sua cerchia più ristretta. Ma la domanda decisiva nell'era di Putin è se il culto della personalità sia davvero morto insieme al dittatore georgiano.
Che cos'è il berlusconismo. La democrazia deformata e il caso italiano
di Rino Genovese
editore: Manifestolibri
pagine: 146
Questo piccolo libro cerca di prendere le misure della catastrofe che si è abbattuta sulla già debole democrazia italiana con l'avvento del berlusconismo. E ritiene di rintracciarne le cause, vicine e lontane, nel lungo lavoro di scavo della vecchia talpa della rivoluzione passiva che ha condotto, infine, a un immobilismo agitato, distruttivo dell'idea stessa di politica. L'autore però non si limita a una riflessione storica, e fa del caso italiano il banco di prova di una teoria critica dell'ibridazione dei tempi storici e delle culture differenti, come pure del populismo in generale. La diagnosi è severa. Il berlusconismo non finisce, non può finire, perché è un congegno che non si riduce al personaggio da cui prende il nome. Nella sua alleanza con la Lega, soprattutto, esso esprime un groviglio di interessi e illusioni che sono l'indice del sostanziale fallimento dello Stato nazionale italiano. Solo la ricostruzione di lunga lena dì una sinistra polìtica, insieme con la ripresa "dei movimenti sociali, potrebbe un giorno spezzare il groviglio.
Alle radici del malpaese. Una storia di potere nell'Italia di fine '800
di Ferdinando Cordova
editore: Manifestolibri
pagine: 180
Nell'Italia di fine Ottocento e delle prime lotte sociali, erano già presenti quell'arroganza del potere e quelle trame occult
La restaurazione imperfetta. Un ventennio di precarietà globale (1990-2010)
di Raffaele D'Agata
editore: Manifestolibri
pagine: 190
Una chiave di lettura delle tendenze fondamentali che hanno attraversato il sistema-mondo a partire dal crollo del muro di Berlino. La tesi del libro è che si sia trattato di un'età di restaurazione, che l'autore paragona alla Restaurazione che chiuse nel 1815 il ciclo iniziato dalla Rivoluzione francese. Con la differenza che mentre quella ottocentesca fu per certi aspetti moderata e capace di assicurare anche sviluppi razionali, quella del nostro tempo, caratterizzata dall'estremismo liberista, si presenta invece come un insieme di operazioni politiche ed economiche di corto respiro, che ci hanno precipitato nel caos attuale. L'autore ripercorre alcuni dei passaggi più drammatici (dalla crisi jugoslava alle guerre irachene) che hanno seguito l'implosione del socialismo reale, ricostruendo criticamente le dinamiche della globalizzazione neoliberista degli anni Novanta, e analizza i fattori politici ed economici che hanno condotto all'attuale crisi.