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La signora Berta Garlan

La signora Berta Garlan
Titolo La signora Berta Garlan
Autore
Traduttore
Argomento Narrativa Classici
Collana BUR Classici moderni
Editore Rizzoli
Formato
Formato Libro Libro
Pagine 252
Pubblicazione 2025
ISBN 9788817188074
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"La signora Berta Garlan" è un raffinato e dolente romanzo del 1900, la cui prosa elegantissima è qui sapientemente restituita dalla nuova traduzione di Renata Colorni. La figura della protagonista è ispirata a Franziska Reich, "amore di gioventù" dello stesso Schnitzler, come lui ha raccontato nel Diario. La vicenda, ricca di personaggi drammatici e situazioni fosche e complesse, si sviluppa in dodici giorni della fine dell'Ottocento ed è ambientata, con passaggi rapidi e febbrili pennellate, ora nella piccola città della provincia austriaca dove vive Berta, giovane vedova con bambino costretta a una triste e convenzionale routine, ora a Vienna, città della musica, della bellezza e del desiderio: qui Berta mette in scena l'illusione di poter rivivere l'emozione e l'incanto, ma soprattutto la "vertigine" del suo lontano e mai dimenticato amore adolescenziale per un compagno di Conservatorio, ora celebre violinista. L'uomo è superficiale, narciso, crudele, e dunque non esita a blandire e ingannare Berta, per poi eclissarsi e liquidarla in un amen. Accade così che, pur nel suo immenso smarrimento, Berta sia indotta "a pensare", come osserva Vittorio Lingiardi nella sua illuminante postfazione, ovvero a rendersi conto di quell'"ingiustizia inaudita che governa il mondo" e che direttamente rimanda all'ignoranza maschile della soggettività femminile e della sua sessualità, alla quale Freud guardava come un "dark continent", un continente nero inesplorato e selvaggio. Come sostiene Lingiardi, - pensando non solo a Berta, ma anche per esempio alla signora Rupius, bel personaggio di modernissima sensibilità - "le donne in Schnitzler sono radicali e complesse, spesso erotiche. Le loro voci interiori danno luogo a un coro di desideri repressi che si innalza contro le convenzioni sociali che quel coro volevano ridurre al silenzio".
 

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