Dino Campana è stato un'anomalia nella storia della letteratura italiana: "Il poeta di una breve stagione" scrisse Eugenio Montale che definì la sua poesia in prosa come "europea musicale colorita". È per questo che a distanza di un secolo la sua poesia, legata indissolubilmente alla sua odissea biografica, continua ad affascinare molti lettori. Dopo la morte in manicomio nel 1932, i più importanti intellettuali italiani, da Alfonso Gatto a Carmelo Bene a Sebastiano Vassalli, hanno rivalutato la figura del poeta di Marradi definendolo in tanti modi: "poeta notturno", "poeta visivo" e persino "poeta maledetto". Perseguitato dal seme della follia fin dall'infanzia, in conflitto con gli intellettuali sostenitori del Futurismo, vittima di un amore impossibile con la scrittrice Sibilla Aleramo, Campana è riconosciuto oggi come uno dei più grandi poeti del '900, vissuto unicamente al servizio della "parola", ostile fino all'ultimo a un sistema di valori e a una società che stavano andando rapidamente in pezzi.
Dino Campana. L'alchimia della parola

Titolo | Dino Campana. L'alchimia della parola |
Curatore | A. Lanza |
Argomento | Letteratura e Arte Critica letteraria e Linguistica |
Collana | Sorbonne |
Editore | Edizioni Clichy |
Formato |
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Pagine | 144 |
Pubblicazione | 2016 |
ISBN | 9788867992492 |
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