L'islam è un universo composito come lo sono la cristianità o l'ebraismo. Eppure verso gli eredi dell'impero arabo immigrati nel nostro paese si sono diffuse e consolidate in questi anni convinzioni collettive che alimentano l'islamofobia, a partire dal combinare automaticamente la provenienza con un credo religioso. I musulmani si demonizzano in modo indifferenziato quando si attribuiscono loro caratteristiche e comportamenti che sono appannaggio di individui o singoli raggruppamenti: sarebbero terroristi o complici di essi, barbari e incivili, incapaci di amalgamarsi nella società italiana e di rispettarne le leggi, oppressori se uomini, succubi del potere maschile e prive di autonomo pensiero se donne. Loro e noi, comunità fittizie che i discorsi pubblici evocano in supposta contrapposizione. Gli autori del libro analizzano questo immaginario deformante, così come si è imposto in diversi campi, letteratura, cinema, economia, psicoanalisi, diritto internazionale, studi di genere, e cercano proprio con argomenti e strumenti che attengono a queste diverse discipline di confutare gli stereotipi prodotti dall'islamofobia in Italia.
Islamofobia e razzismo. Media, discorsi pubblici e immaginario nella decostruzione dell'altro

titolo | Islamofobia e razzismo. Media, discorsi pubblici e immaginario nella decostruzione dell'altro |
Curatore | G. Proglio |
Argomento | Diritto, Economia e Politica Politica |
Collana | Laissez-passer, 62 |
Editore | Edizioni SEB27 |
Formato |
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Pagine | 208 |
Pubblicazione | 2020 |
ISBN | 9788898670475 |