Nell'ovest profondo, un castello ha perso il suo castellano. È l'immediata vigilia del 1848 nella Francia dei Bianchi monarchici e clericali che si tramandano per generazioni l'ira orgogliosa contro i Blu repubblicani e parigini. È Lambert, il guardacaccia, che dopo la morte del vecchio signore regge il cupo maniero assieme alla moglie e alla figlia, e cura il bosco e la muta di cani di cui va fiero; non s'aspetta che l'erede torni a vivere nelle sue proprietà. Il barone de l'Aubépine des Perrières il Giovane è stato torturato per tutta la giovinezza dalla tirannia del padre; si sapeva quindi del suo odio per quei luoghi. Il guardacaccia non riesce a capire cosa pretenda con i suoi modi a volte inopportunamente egualitari a volte offensivamente sprezzanti, sempre indecifrabili. Mentre scoppia la rivoluzione e inizia il Secondo Impero di Napoleone III e il barone consuma il tempo in ossessioni di cospirazioni politiche e un erotismo malsano, il guardacaccia lo scruta: fra i due inizia un confronto estenuante che dura negli anni, in una suspence crescente che fa fremere per violenze previste e misteri di sangue. Questo romanzo è stato paragonato da alcuni critici ai drammi "a porte chiuse" di Sartre, gli estenuanti duelli morali che rivelano la tragedia senza uscite "dell'essere gettati nel mondo". Il barone e il guardacaccia avvinti in un unico destino recitano la tragedia della futilità umana, del fallimento storico, della condanna a essere anacronistici rispetto al proprio tempo.
Il barone e il guardacaccia

Titolo | Il barone e il guardacaccia |
Autore | François Vallejo |
Traduttore | M. Nicola |
Argomento | Narrativa Narrativa contemporanea |
Collana | Il contesto, 20 |
Editore | Sellerio Editore Palermo |
Formato |
![]() |
Pagine | 245 |
Pubblicazione | 2008 |
ISBN | 9788838922862 |
![]() ![]() |
Acquistabile con Carte cultura o Carta del docente |