Fenoglio, il meno formalista tra i prosatori del Novecento, è stato quello più di tutti teso alla ricerca di uno stile. Il suo viaggio dentro e verso una dura, scolpita e corposa lingua approda a un italiano acuminato, scarnificato, essenziale, eppure ebbro di ribollente maestà. Ossessionato dal sospetto verso la parola, dal timore del "mediocre" e della facilità narrativa, Fenoglio insegue, nelle due redazioni del Partigiano Johnny, un suo sogno formale: l'alta gravità dell'inarrivabile sublime. Sul "caso Fenoglio" fiumi d'inchiostro sono stati versati da critici e filologi, ma problemi - sacrosanti - di date, inchiostri, varianti, note in margine hanno preso a lungo il sopravvento, dilagando sulla sua pagina al punto da offuscare anche gli splendori di un romanzo d'eccezione che ha saputo sublimare la cronaca, e volgersi ai problemi ultimi: gli interrogativi del destino, la morte, la violenza, il bene e il male, la libertà, la pace.
La guerra e gli asfodeli. Romanzo e vocazione epica di Beppe Fenoglio

Titolo | La guerra e gli asfodeli. Romanzo e vocazione epica di Beppe Fenoglio |
Autore | Gian Luigi Beccaria |
Argomento | Letteratura e Arte Letteratura e Linguistica |
Editore | Quodlibet |
Formato |
![]() |
Pagine | 112 |
Pubblicazione | 2024 |
ISBN | 9788822921444 |