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Ciò di cui non si può parlare

titolo Ciò di cui non si può parlare
sottotitolo Dialogo con Marco Santarelli su religione e scienza
Autore
Argomento Scienze Umane Scienze
Collana Einaudi. Passaggi
Editore Einaudi
Formato
libro Libro
Pagine 120
ISBN 9788806209810
 
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Siamo abituati a vedere nella persona di scienza Margherita Hack il campione dell'ateismo, quasi che la contrapposizione frontale tra metodo sperimentale e fede risolva ogni ulteriore possibilità. Mentre, spesso, la contrapposizione degenera in reciproci anatemi quando non in guerra aperta: "io, invece, credo che scienza e religione possano vivere e convivere tranquillamente purché senza pretendere l'una di insegnare nulla all'altra. E una questione di atteggiamento. Non si tratta nemmeno di firmare un armistizio, ma di essere consapevoli dei propri limiti: consapevoli, anche, che sia l'esistenza che la non esistenza di Dio non sono dimostrabili scientificamente, ma rispondono ai bisogni delle singole persone". Pur definendosi atea, la Hack vede nell'agnosticismo l'atteggiamento migliore, più razionale, di fronte a "ciò di cui non si può parlare". Questo però, continua l'astrofisica, non deve sollevarci dalla costante fedeltà a un'etica laica. Per attenersi a questi comandamenti "non c'è bisogno di credere in Dio, non lo si fa per la speranza in'un al-di-là in cui non si crede. Lo si fa per un sentimento di fratellanza universale che deriva dalla nostra comune origine da quella materia che costituisce l'Universo".
 

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