Donna dall'eccentricità indomabile, Leonora Carrington fu una delle «muse inquietanti» del surrealismo, dal quale però non smise mai di tenersi a debita distanza, anche negli anni in cui viveva con Max Ernst. I suoi quadri, enigmatici e beffardi, sono oggi celebrati e ricercati, ma non meno rivelatrice è la sua opera in prosa - e in particolare questi racconti, nei quali già Breton riconosceva un vertice dello «humour nero» (definizione che a lui risale). Qui il lettore potrà incontrare per la prima volta le sue creature predilette, esseri dalla natura sempre mutevole e indecifrabile, oscillanti tra l'aria ingannevole della nursery - deposito di sogni e relitti infantili - e l'orrore puro. Come nel racconto da cui prende il titolo la raccolta, dove una giovane debuttante, per evitare di partecipare al ballo organizzato dalla madre in suo onore, chiede a una iena il favore di sostituirla: con conseguenze feroci e esilaranti. Tutti «fantasmi di famiglia», su cui sentiamo aleggiare la risata rauca e affettuosamente crudele della Carrington. Per lei, ciò che per altri fu la scoperta della surrealtà, era la normalità stessa - come constatò sin dall'infanzia passata in una magione goticheggiante, che si poteva trasformare facilmente in un'allucinazione.
La debuttante

Titolo | La debuttante |
Autore | Leonora Carrington |
Traduttori | N. Marotta, M. Gini |
Argomento | Narrativa Narrativa contemporanea |
Collana | Biblioteca Adelphi, 686 |
Editore | Adelphi |
Formato |
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Pagine | 179 |
Pubblicazione | 2018 |
ISBN | 9788845932915 |
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