A lungo considerato uno scrittore istintivo e illetterato, ormai stabilmente collocato dalle storie letterarie nel solco delle avanguardie e nei territori del comico, Aldo Palazzeschi svela in questo libro i suoi lati meno illuminati, grazie a un'indagine condotta a partire dal misterioso esordio poetico dei Cavalli bianchi (1905) fino alla stagione matura dei romanzi più celebri. Critica stilistica, psicoanalisi, antropologia degli archetipi, storia letteraria e concreta reperibilità delle possibili "fonti": al fuoco di differenti ispirazioni critiche, questo saggio eclettico ma puntuale cerca di svelare l'enigma di uno scrittore adattabile e sfuggente, teatrale e solitario, ricostruendo le letture, gli ambienti culturali, le diverse suggestioni che diedero forma alla sua turbata, privatissima ma instancabile fantasia. Affiancato via via a Pascoli, Ibsen, Maeterlinck, alla narrativa russa, a Leopardi, Collodi, Stendhal e Baudelaire, il grande "buffo" del nostro Novecento, pur rimanendo forse imprendibile, assume cosi via via le fattezze di un filosofo paradossale e doloroso, di un sapiente ingenuo e geniale, la cui segreta biografia intellettuale non è mai riconducibile per intero all'atmosfera di quei crepuscolari, vociani o futuristi che pure furono i suoi sodali, ma risponde a una tradizione personale dalle radici arcaiche.
La tradizione di Palazzeschi

titolo | La tradizione di Palazzeschi |
Autore | Paolo Febbraro |
Argomento | Letteratura e Arte Letteratura e Linguistica |
Collana | Ingegni |
Editore | Gaffi Editore in Roma |
Formato |
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Pagine | 437 |
Pubblicazione | 2007 |
ISBN | 9788861650060 |