La fantascienza inventa mondi, crea forme di vita, mette in scena futuri possibili; anche l'educazione è un'attività che crea futuro per gli esseri umani. Porre a contatto questi due campi del sapere può essere una sfida interessante. Pensando l'educazione come sfida utopica per mettere al mondo esseri umani che provino a cambiare il mondo, questo testo interroga il genere letterario proprio di Asimov, Dick, Le Guin, Simak e tanti altri proprio nelle sue declinazioni più prossime alla politica e all'utopia. La grande narrativa fantascientifica nei suoi temi più rilevanti (il rapporto con il tempo, l'ecologia, le relazioni di genere, gli esseri artificiali e robotici, il gioco delle generazioni e altri) ci aiuta infatti a trattare argomenti che ritroviamo in modo potente nelle riflessioni pedagogiche. Ne nasce una vera e propria "doppia lettura" che affianca all'analisi letteraria e storica (Barbieri) una sottolineatura pedagogica (Mantegazza), nell'ottica di quella contaminazione tra generi e saperi che ci sembra sempre più strategica per il futuro delle scienze umane.
Quando c'era il futuro. Tracce pedagogiche nella fantascienza

titolo | Quando c'era il futuro. Tracce pedagogiche nella fantascienza |
Autori | Raffaele Mantegazza, Daniele Barbieri |
Argomento | Scienze Umane Pedagogia |
Collana | Controeducazione, 9 |
Editore | Franco Angeli |
Formato |
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Pagine | 128 |
Pubblicazione | 2013 |
ISBN | 9788820450885 |