Contro ogni apparenza, i luoghi abbandonati non muoiono mai. Si solidificano nella dimensione della memoria di coloro che vi abitavano, fino a costituire un irriducibile elemento di identità. Vivono di una loro fisicità, di una loro corposa e materiale consistenza. Si alimentano di uno spessore doppio e riflesso. Pretendono non la fissità, ma al contrario il movimento, il percorso fisico e mentale di una loro continua riconquista. In questo libro, scritto con la sapienza fine e distillata dell'antropologo, con la tenacia del testimone e con la passione dello scrittore, Vito Teti porta ad evidenza e ricompone per intero tutti i suoi percorsi di vita. L'oggetto - ma sarebbe più proprio dire "il soggetto" - sono i paesi abbandonati di Calabria, ripercorsi col passo lento e misurato della riappropriazione in ogni loro più densa e nascosta sfumatura: case capanne e grotte, alberi sabbie e pietre, acqua nuvole e vento. Ma si sbaglierebbe a chiudere questo libro entro una dimensione angustamente geografica. I paesi abbandonati, osserva Predrag Matvejevic´ nella presentazione del volume, "sono un luogo assai più vasto della regione a cui questo libro è dedicato. Sono il luogo di una poetica". Presentazione di Predrag Matvejevic.
Il senso dei luoghi. Memoria e storia dei paesi abbandonati

titolo | Il senso dei luoghi. Memoria e storia dei paesi abbandonati |
Autore | Vito Teti |
Argomento | Scienze Umane Antropologia |
Collana | Virgola |
Editore | Donzelli |
Formato |
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Pagine | 607 |
Pubblicazione | 2014 |
ISBN | 9788868430870 |