La vita felice
L'inferno descritto da chi l'ha visto ovvero Il libro delle visioni
di Octave Delepierre
editore: La vita felice
pagine: 201
Una delle più vive preoccupazioni condivise dagli uomini è da sempre quella di sapere cosa ci sarà dopo la morte. Ben prima che Dante scrivesse la sua immortale Commedia, santi e visionari, agiografi e biografi, cronachisti e chierici, vollero preannunciare al mondo ciò che avrebbero goduto gli eletti e i supplizi e le pene che sarebbero state riservate ai malvagi. In questo libro, vero e proprio "Baedeker" dell'Aldilà, sono raccolte le più importanti testimonianze di coloro che, nel mondo antico e medievale, sostennero in buona fede di aver visitato il Cielo e l'Inferno. Con spirito laico e illuminista, poco incline a svenevolezze di qualsiasi genere, Delepierre, grande bibliofilo e storico, segue lo sviluppo della "visione" attraverso i secoli, riproponendo qui in maniera succinta quei racconti che, oltre ad aver preparato il terreno al capolavoro dantesco - fornendo molti dettagli per il mondo infernale -, influirono decisamente sulla teologia del Cristianesimo occidentale, arrivando a determinare la nascita del Purgatorio. Da Plutarco al Venerabile Beda, fino a Teresa d'Avila e a Swedenborg, sono presenti tutti coloro che hanno raccontato il viaggio, proprio o altrui, tra le fiamme dell'Inferno che bruciano ma non consumano e le delizie dei giardini del Paradiso. Con un testo di Gianantonio Borgonovo.
La ballata del vecchio marinaio
di Samuel T. Coleridge
editore: La vita felice
pagine: 89
"La ballata del vecchio marinaio", composta tra il 1797 e il 1798, rappresenta il contributo più significativo di Coleridge (1772-1834) alle "Lyrical Ballads", pubblicate nel 1798 in collaborazione con William Wordsworth (1770-1850) e la cui celebre Prefazione è considerata il manifesto del Romanticismo inglese. Racconta la vicenda fantastica di una maledizione che cade su una nave e il suo equipaggio dopo l'uccisione di un albatro da parte di un marinaio. L'idea della trama viene da un sogno che l'illustratore George Cruikshank (1792- 1878) raccontò all'amico Coleridge. La forma metrica del testo è quella della ballata, caratterizzata da un ritmo che la rende cantabile. Sebbene il linguaggio della Ballata sia evocativo e immaginifico, concedendo ampi spazi al "sublime" romantico, e sia ricco di arcaismi, Coleridge riprende diversi motivi tipici delle ballate popolari inglese. Ad esempio la forma dialogica e la presenza del soprannaturale, il tono tragico della narrazione e lo stile elaborato. La Ballata si divide in sette parti che seguono le "tappe" del viaggio del vecchio marinaio e della sua maledizione. I principali temi della Ballata sono lo studio psicologico della colpa, della sofferenza e dell'espiazione umana.
Bartleby lo scrivano. Testo inglese a fronte
di Herman Melville
editore: La vita felice
pagine: 134
"Bartleby lo scrivano", uno dei sei testi che compongono la raccolta "Racconti della veranda" è un capolavoro assoluto
Breviario di storia romana
di Rufio Festo
editore: La vita felice
pagine: 198
Una (geo) storia romana ab Urbe condita fino all'imperatore Gioviano (364) ridotta ai minimi termini, una rapida rassegna dell'orbe romano illustrato nelle aree geografiche che lo compongono delle quali viene per lo più indicato solo il come e il quando (e qualche volta da chi) esse sono state provincializzate. Un libro dallo stile semplice, a volte quasi elementare, schematico e incalzante: semplice quale si richiedeva a un breviario (il più breve della storiografia latina), schematico quale doveva essere un documento ufficiale della cancelleria imperiale del IV secolo, incalzante quale era stata (o almeno così sembra alla lettura) la sottomissione di una gran parte del mondo antico di fronte alla conquista romana; una conquista che da qualche secolo sembra essersi arenata nei teatri orientali, quelli su cui il Breviario di Festo si sofferma più a lungo, rallentando il suo racconto là dove hanno rallentato (e continuamente rallentano) le stesse legioni e soffermandosi a dare qualche dettaglio in più in vista di un'ennesima e imminente guerra in queste zone; guerra che non si sarebbe mai verificata e a cui non è chiaro se l'autore, nella sua neutra concisione, guardi con speranza o preoccupazione.
Avventure tra cielo, terra e mare
di Jules Verne
editore: La vita felice
pagine: 136
Due racconti di Jules Verne, scritti prima di diventare il grande autore di romanzi che conosciamo: "Un'avventura in Messico" e "Un'avventura nei cieli". Nel primo, il punto di partenza è un ammutinamento con ambientazione esotica (il Pacifico). Verne costruisce una storia che somma al racconto di viaggio per mare i temi storici (la nascita della Marina messicana), scientifici (la natura del Messico) nonché quelli economici e sociali (la descrizione dell'agricoltura e del sistema di caste che caratterizzavano la società messicana appena uscita dall'esperienza coloniale). A fare da motore e collante fra questi elementi, il movente della vendetta personale o politica che muove i personaggi lungo meridiani e paralleli, nel perseguimento di un obiettivo di personale felicità che sembra sempre allontanarsi e spostarsi su un orizzonte altro da quello in cui si trovano ad agire. In "Un'avventura nei cieli", un aeronauta si trova a bordo della sua mongolfiera insieme a uno squilibrato. L'intruso approfitta del lungo viaggio per sciorinare al narratore una lunga serie di incidenti aerei, fino al drammatico scioglimento finale. Due racconti in cui Verne ha modo di esibire tutta la sua perizia nel raccontare.
Come invecchiare con saggezza
di Francesco Petrarca
editore: La vita felice
pagine: 55
"Su questo particolare mi sono intrattenuto più a lungo e con maggior scrupolo affinché tu non abbia a credere o vada dicendo che gli altri nostri predecessori siano stati più longevi di noi - con l'eccezione dei Patriarchi che però, per come la penso io, poco ebbero i che fare con le lettere - essi ebbero del resto, rispetto a noi, una maggior attività, non una vita più lunga una vita senza darsi da fare non è vita ma un semplice soggiorno privo di utilità."
Centosette haiku. Testo giapponese a fronte
di Masaoka Shiki
editore: La vita felice
pagine: 107
Shiki ha spesso affermato che un grande maestro di haiku non scriveva durante la sua vita di poeta che duecento o trecento haiku autentici. Di quelli che sono portatori di un'intuizione profonda della realtà immediata ed evidente. Di quelli che ci permettono di sentire, di sondare l'indicibile profondità, di gustare il sottile sapore dell'esistenza umana, colta nell'eternità dell'istante presente. Di quelli che traducono, senza specificare, ma solamente suggerendo l'esperienza di distacco filosofico, poetico se si preferisce, dal mondo, quando tutto diventa semplice, luminoso, meravigliosamente evidente. Quando si percepisce, molto più che il senso, l'armonia delle cose, la loro impeccabile coincidenza. Sono proprio questi haiku che Shiki compose a essere raccolti in quest'opera.
Poesie. Testo cinese a fronte
di Xun Lu
editore: La vita felice
pagine: 158
"Nell'opera di Lu Xun, la poesia è come un filo di seta sottile e tenace, intrecciato agli altri fili più evidenti e consistenti della narrativa e della saggistica, un filo che accompagna tutto l'itinerario creativo, dai primissimi anni degli studi a Nanchino e in Giappone, fino all'ultimo inverno a Shanghai, nell'ora buia sfiorata dal presagio dell'alba, quando già vedi 'le stelle dell'Orsa toccare l'orizzonte'. Lu Xun ha sempre considerato - o meglio, ha sempre dichiarato di considerare - la sua produzione poetica come marginale, occasionale, o troppo intima per essere offerta, tranne casi rarissimi, in lettura al vasto pubblico. Si è sempre schermito, anche sul terreno teorico, come profano in fatto di poesia. In realtà, se le sue poesie non costituiscono un corpus imponente (e il suo non è certo un canzoniere), se egli si è espresso in versi irregolarmente e quasi sollecitato dall'occasione, per lui neanche la poesia è mai semplice esercitazione letteraria o gioco elegante." (dall'introduzione di Anna Bujatti)
Goliarda Sapienza: una voce intertestuale (1996-2016)
di Trevisan Alessandra
editore: La vita felice
pagine: 205
Questa nuova monografia su Goliarda Sapienza muove da un'esigenza nata in cinque anni di studio e approfondimento: tentare una
Il diritto all'ozio. Testo francese a fronte
di Paul Lafargue
editore: La vita felice
pagine: 121
Pubblicato sotto forma di articoli per la rivista "L'Égalité", nel 1880, "Il diritto all'ozio" non è solo un'apologia della disponibilità e dell'ozio, ma si tratta di una requisitoria a favore del "diritto al tempo libero". Il pamphlet è un esempio del gusto per il paradosso di Lafargue, già notato da Jaurès e Gabriel Deville, che ricordano "il primo discorso alla Camera del deputato del Nord e le sue vane avances ad Abert de Mun". Lafargue contrappone violentemente e come per partito preso l'ozio al lavoro e non si perita di affermare che l'eccessivo lavoro cui il proletariato si è dato agli inizi del XIX secolo è "il peggior flagello che abbia mai colpito l'umanità". Ciò che maggiormente anima il pamphlet è l'essere costellato di ritratti caricaturali, alcuni riferentisi a realtà collettive, altri a individui. A ciascuno il suo. Introduzione di Armando Torno.
L'armata di Sant'Elena. Le ultime parole di Napoleone
di Davide Pinardi
editore: La vita felice
pagine: 120
Durante l'inverno tra il 1820 e il 1821, una bonaccia senza precedenti ha bloccato per cento giorni le navi inglesi nei porti dei mari del Sud. Approfittando di questa calma piatta, l'inventore Linant de Bellefonds, Henri Desaix, il figlio dell'eroe di Marengo, e la sua fidanzata, la baronessa Augusta di San Donnino, riescono a condurre a Sant'Elena una barca rivoluzionaria mossa da un motore a vapore. Il loro piano? Liberare Napoleone per portarlo ancora una volta a conquistare l'Europa. Una vicenda drammatica e al contempo paradossale ricostruita in modo dettagliato e impeccabile. Un racconto ironico e leggero di un episodio centrale della vita di Napoleone che possiamo situare proprio là dove, nella storia, si incrociano dati di fatto, dilemmi e misteri.
Voce di donna, voce di Goliarda Sapienza
editore: La vita felice
pagine: 56
Questo libretto raccoglie il testo del racconto "Voce di donna, voce di Goliarda Sapienza" che dall'inizio del 2014 stiamo portando per librerie, biblioteche, piazze, teatri, associazioni. Il nostro racconto è frutto di anni di letture, ricerche approfondite, studio delle fonti, talvolta dei manoscritti dell'opera di Goliarda, nonché dell'analisi di autori e correnti a lei vicine, dalla letteratura al cinema, dal giornalismo al teatro. Il nostro lavoro vuole evidenziare il ruolo fondamentale e fondante della poesia nella vita e nell'opera di Goliarda, con un punto di vista inedito e inusuale, pertanto prezioso. Qui, dunque, troverete "i racconti", cioè un testo che non sarà mai quello di un solo spettacolo, ma quello di vari spettacoli insieme: la versione più completa pertanto, dalla quale di volta in volta imbastiamo, ricaviamo, estrapoliamo, stendiamo la nostra proposta. Per noi non è un punto di arrivo, bensì un continuo impulso a studiare e approfondire l'opera di una donna straordinaria, con la passione che la letteratura e la sua condivisione ci infonde.