Medusa Edizioni
Il dottor Pascal
di Zola Émile
editore: Medusa Edizioni
pagine: 336
Pubblicato da Zola nel 1893, il romanzo "Il dottar Pascal" costituisce il vero e proprio testo "teorico" del ciclo dei Rougon-
La coperta del tempo. Dipinti e sculture in letargo
di Massimo Pulini
editore: Medusa Edizioni
pagine: 288
Pensiamo alle opere d'arte antica come a montagne della conoscenza, immortalate nella superficie o entro la materia di un oggetto che ha vita propria e supera l'arco terreno dell'autore che le realizzò. Dipinti che hanno visto persone pregare al loro cospetto e infiniti occhi fugaci, che non sembrano più saper ascoltare. Ma molti di loro sono animali da letargo, chiusi nelle tane sotterranee dei musei o nascosti nelle soffitte dei palazzi, molti hanno subito ingiurie dal tempo e dagli uomini e tanti si sono persi, lasciando un vuoto. L'origine, le vicende, i dialoghi e i miracoli, la morte, l'eredità e talvolta anche la resurrezione delle opere d'arte sono da sempre l'oggetto dei taccuini di ricerca di Massimo Pulini, artista, insegnante e storico, che si muove come un ostinato detective in quella scena del delitto che è allestita sulla vernice della pittura e sotto la polvere della scultura. Ogni indagine compiuta sulle tracce di un artista o di un dipinto, tra i dubbi e le scoperte, tra intuizioni e riscontri, assomiglia sempre a una narrazione virata in giallo. A tratti questo libro diventa un noir, strettamente connesso a vicende artistiche e a intrighi realmente accaduti, a casi che coinvolsero direttamente pittori geniali come Guido Reni o Diego Velazquez.
Visita ad Heidegger
di Jean Guitton
editore: Medusa Edizioni
pagine: 82
Fine anni '50, il grande filosofo tedesco vive ormai quasi da eremita nella sua celebre capanna in mezzo ai boschi; un altro f
Emozioni. Saggio sul corpo e il sociale
di Paul Dumouchel
editore: Medusa Edizioni
pagine: 182
Che cos'è un'emozione? Questa è la domanda cui il saggio di Paul Dumouchel offre una risposta
Le montagne russe
di Nicanor Parra
editore: Medusa Edizioni
pagine: 168
"La poesia morirà se non la si offende / bisogna possederla e umiliarla in pubblico / poi si vedrà cosa diventa". Con le armi dell'ironia e dell'autoironia, della satira e del paradosso il cileno Nicanor Parra ha rivoluzionato la poesia di lingua spagnola creando un'opera "sovversiva ma non militante" (L. Morales), dotta e popolare al tempo stesso, capace di divertire e turbare il lettore con sconvolgente immediatezza. Resta più che mai valido l'invito, contenuto in un celebre testo degli anni Sessanta, a fare un giro sulle sue montagne russe: "Salite, se credete. / Se poi scendendo perderete sangue / Da bocca e naso io non ne rispondo". La poesia di Parra, la più studiata e discussa, insieme a quella di Neruda e Vallejo, del Novecento ispanoamericano, è in larga misura sconosciuta al pubblico italiano. Questa edizione ne ripercorre la traiettoria dai Poemas y antipoemas del 1954 fino alle raccolte più recenti, che testimoniano la vitalità di uno sguardo beffardo e irriverente.
Il soffio dell'Islam. La mistica araba e la letteratura occidentale
di Louis Massignon
editore: Medusa Edizioni
pagine: 200
Formatosi nella Parigi di Huysmans, di Maritain, di Charles de Foucauld e di Claudel, è in Nord Africa e nel Vicino Oriente, d
La scuola delle muse
di Étienne Gilson
editore: Medusa Edizioni
pagine: 206
"In principio c'è Beatrice. Alla sorgente di ogni grande opera d'arte, sia un capolavoro di letteratura, sia una potente opera lirica o di filosofia, si trova un incontro fatale, da cui si instaura un legame profondo, spirituale e fecondo, tra un artista e una donna che diventa la sua unica musa. Un rapporto che ha a che fare in qualche modo con l'amore, anche se non necessariamente con l'erotismo, ma che soprattutto partecipa, sia pure in modo incompleto, della dimensione del divino. È lo stesso Gilson a dirlo, e per lui una tale conclusione è l'esito di un lungo studio sui rapporti fra l'autore della Commedia e la sua musa ispiratrice. Quando cita l'esito di queste sue ricerche, Gilson fa riferimento al saggio Dante e la filosofia, ma quest'idea di uno stretto rapporto spirituale e artistico fra persone di sesso opposto è diventata feconda anche per un suo libro successivo, Dante e Beatrice, in cui Gilson sostiene la tesi che la vitalità della dantesca "trilogia per Beatrice" nasca proprio da un autentico rapporto fra persone in carne e ossa, un amore vero e proprio dell'uomo Dante per la donna Beatrice, e solo in seguito trasformato in un legame letterario e simbolico. A fondamento di questo libro c'è la stessa idea, che abbraccia stavolta un vasto territorio: da poeti come Petrarca, con Laura, Baudelaire con la sua Madame Sabatier, e Maurice Maeterlinck con Georgette Leblanc, si va a musicisti come Wagner con Mathilde Wesendonk, e addirittura a un filosofo come Comte con Clotilde de Vaux."
La bellezza di Gaia
editore: Medusa Edizioni
pagine: 104
Da qualche anno la filosofia è tornata a mostrare un vivo interesse per le forme e le caratteristiche della esperienza estetica del mondo naturale. Dopo il Settecento illuminista e il Romanticismo, dopo le acute considerazioni di Kant nella Critica del giudizio, la bellezza della natura aveva assunto un ruolo sempre più marginale nella riflessione filosofica; a partire da Hegel, la filosofia si era concentrata infatti in modo particolare sui problemi concettuali posti dalle arti, accostandosi per questa via, e solo in modo occasionale, allo studio dell'esperienza estetica della natura. Oggi la situazione è molto differente. In particolare, la Natural Aesthetics ha animato nel mondo filosofico di lingua inglese un vivace dibattito, in cui s intrecciano impostazioni, spunti e suggestioni differenti. Il ruolo della scienza, per esempio, è controverso: la conoscenza scientifica arricchisce l'esperienza del bello naturale di sfumature che altrimenti ci sarebbero precluse, oppure ne distrugge alcuni tratti, come lo stupore di fronte alla radicale alterità della natura, che sono parte fondamentale dell'emozione estetica rispetto al mondo naturale? Largamente condivisa, invece, è la persuasione che la riscoperta teoretica della bellezza della natura possa favorire l'inclusione almeno di una parte del mondo naturale nella sfera dei soggetti degni di riconoscimento e tutela morale, e dunque sostenere la causa dell'etica ambientale.
Pinocchio e altri balocchi. Dialoghi con un burattino e meditazioni trascendenti sui giocattoli
di Gianni Gentilini
editore: Medusa Edizioni
pagine: 214
Il narratore si lascia sorprendere lungo la strada dal piccolo burattino che ha ispirato tanti bambini dall'Ottocento a oggi, e Pinocchio lo convince a fare un viaggio nel Paese dei balocchi. È un viaggio nella memoria, nel modo di giocare e nell'ingegno umano che ha inventato i gingilli più strani per dar fondo alla fantasia e alla ricerca del burattinaio. Forse a ben pochi adulti verrebbe in mente di salire su un carro dalle ruote fasciate di stracci e guidato dall'omino palla di burro per affrontare un mondo senza tempo e senza confini. È così che prendono forma alcuni singolari "dialoghi morali", e ci si trova immersi fra antiche carte e balocchi impolverati usciti da vecchi bauli che il tempo moderno ha relegato in soffitta. Dalla bambola greca alle scatole cinesi, dai giochi individuali a evoluti ritrovati tecnici, fino alle insidie dell'arte con le installazioni di Maurizio Cattelan. Una riflessione che risale alle sorgenti dello svago e dell'educazione, e si allarga alla letteratura, all'arte e alla religione, con colpi di scena e contrattempi dove, per così dire, il burattino ci mette il naso e tutta la propria birichina cocciutaggine.
Magistra latinitas e magistra barbaritas. L'Europa e un testamento
di Julius von Schlosser
editore: Medusa Edizioni
pagine: 126
Julius von Schlosser è un figlio eccellente di quella Vienna capace di stupire per i suoi acrobatici volteggi, compiuti, però, con incredibile grazia. In quella Vienna si sviluppò la religione "scientifica" di Freud, mentre la gente si dilettava della graffiante critica sociale di Schnitzler e Kraus. Le arti si muovevano tra la Secessione e il razionalismo di Wagner e quello estremo di Adolf Loos, tra i bizantinismi di Klimt e lo sconvolgente Schiele. Nei postumi di quell'atmosfera, Julius von Schlosser, nel 1937, scrive questo saggio che può definirsi a buon diritto il suo testamento spirituale: un esame attento del passaggio e dell'incontro di due anime culturali, fra Antichità e Medioevo, da cui scaturirà l'Europa che conosciamo oggi.
Lettera sul potere di scrivere
di Claude-Edmonde Magny
editore: Medusa Edizioni
pagine: 53
Scrivere è un gesto naturale? Una domanda che ogni scrittore si pone e alla quale si risponde in vario modo: è una via per rendere memoria di qualcosa, oppure è il frutto di un'indignazione verso chi riduce la scrittura a un dettato personalistico, al proprio narcisismo. A questa domanda cerca di rispondere questo breve e fulminante saggio, composto da una raffinata scrittrice francese nel 1943 in forma di lettera all'amico e scrittore Jorge Semprún. Senza che mai emerga dal discorso, lo scritto è anche una risposta alla domanda di Adorno: si può fare ancora poesia dopo Auschwitz? Magny crede di sì e scommette sul potere della scrittura di rischiarare il mondo da quella opacità che lo rende talvolta insopportabilmente ingiusto e vano.
Viaggio in Persia
di Joseph-Arthur de Gobineau
editore: Medusa Edizioni
pagine: 240
"Mi sono sforzato di respingere completamente qualsiasi idea, vera o falsa, di superiorità verso i popoli che studiavo