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Einaudi: Biblioteca Einaudi

L'isola deserta e altri scritti. Testi e interviste 1953-1974

di Gilles Deleuze

editore: Einaudi

pagine: 397

Questo volume raccoglie la totalità dei testi sparsi di Gilles Deleuze usciti in Francia e in altre parti del mondo tra il 1953 e il 1974, dall'apparizione di "Empirismo e soggettività", sua opera prima, fino ai dibattiti che seguirono la pubblicazione dell'Anti-Edipo. Sono articoli, relazioni, prefazioni, interviste o conferenze che non compaiono all'interno di nessun'altra opera di Deleuze. I testi forniscono alcune tracce ed alcune tappe essenziali, illuminando aspetti sconosciuti del divenire filosofico di Deleuze e dotando il lettore di una chiave centrale per comprendere la permanenza dei problemi che lo hanno accompagnato.
24,00

Forme del divenire. Evo-devo: la biologia evoluzionistica dello sviluppo

di Alessandro Minelli

editore: Einaudi

pagine: 231

Ogni vivente può essere osservato da due prospettive distinte: la sua forma e la funzione cui è chiamato a rispondere. Com'è fatto e cosa fa. La forma è il campo di studi della biologia dello sviluppo, che ci racconta come si costruisce un organo durante l'embriogenesi; la funzione è appalto dell'evoluzionismo, che studia perché quell'organo è fatto cosi e non altrimenti e come opera nell'ambiente secondo le leggi darwiniane. Sono due prospettive che hanno dialogato poco tra loro, ma che di recente hanno trovato una composizione nella nuova disciplina della "biologia evoluzionistica dello sviluppo", evo-devo per gli amici. Gli esseri viventi si trovano all'incrocio fra queste due logiche e devono soddisfarle entrambe: riusciamo a fare poca strada se cerchiamo di leggere la storia delle forme biologiche solo in termini di espressione genica. La natura non ha un progettista che possa sbizzarrirsi in esercizi di libera creazione, ma parte sempre da ciò che ha già imparato a produrre e che ha dato buona prova di sé, in ogni stadio dello sviluppo. Questo libro racconta il divenire delle forme, in un viaggio zoologico appassionato e illuminante.
18,00

Il seminario. Libro X. L'angoscia 1962-1963

di Jacques Lacan

editore: Einaudi

pagine: 374

Il problema dell'angoscia viene affrontato da Lacan da un'angolatura particolare, e cioè dal suo aspetto positivo. In questo ha dei precursori in alcuni filosofi, come Kierkegaard, Heidegger e Sartre stesso, che hanno visto nell'angoscia quel concetto capace di aprire alla riflessione soggettiva, ma soprattutto Freud, che assegna all'angoscia la funzione di causare la rimozione, dando cosi avvio alla formazione del sintomo. Lacan accentua la positività dell'angoscia, poiché per lui essa è la via privilegiata per accedere al reale. Il che vuol dire che l'angoscia è la via che porta al di là del significante, è la via privilegiata per cogliere quel "resto" che egli chiama oggetto "a". Oggetto essenziale, poiché non è l'oggetto desiderato, ma è l'oggetto che, invece, causa il desiderio. Si passa così, tramite l'angoscia, dal campo dell'oggetto docile al significante, come sono tutti gli oggetti che sembrano corrispondere al desiderio, a quest'oggetto "altro", che è all'origine del desiderio. Oggetto le cui manifestazioni erano già state delineate da Freud nell'oggetto orale e in quello anale, e che Lacan a sua volta completa con lo sguardo e la voce, e infine precisando la natura del fallo, oggetto di cui l'uomo viene a mancare e di cui la donna non sa che fare, lei che è invece sempre presa dal desiderio dell'Altro.
28,00

Esperienza privata e dati di senso

di Ludwig Wittgenstein

editore: Einaudi

pagine: 175

I due testi qui tradotti sono felicemente complementari. Il primo raccoglie una lunga serie di note che, verso la metà degli anni Trenta, Ludwig Wittgenstein stese in preparazione di un corso di lezioni a Cambridge: il secondo contiene gli appunti che Rush Rhees, suo allievo, amico e futuro esecutore letterario, prese durante una parte di quelle lezioni. Entrambi sono una vivida testimonianza del lavoro filosofico di Wittgenstein e ci fanno con grande chiarezza capire che la scrittura e l'insegnamento erano per Wittgenstein non il deposito, bensì il luogo e l'elemento vitale del suo pensiero: Wittgenstein pensava scrivendo e insegnando. Al centro di queste note e appunti vi è il tentativo di smascherare le immagini (interno/esterno; diretto/indiretto; profondità/superficie) che hanno condotto la filosofia quella che qui Wittgenstein chiama anche "metafisica" o "metapsicologia" - a relegare la nostra soggettività in un interno "superprivato", nascosto e invisibile a tutti eccetto che a noi stessi, formato di "oggetti" mentali privati che l'occhio della mente vede, indica e battezza, E questo rinchiudersi della soggettività in un interno impenetrabile che ha prodotto, di volta in volta, il problema degli altri, reso plausibile l'ipotesi di una mendacità universale, reso attraente, per alcuni, la via del solipsismo, per altri, quella del comportamentismo.
18,00

Che cos'è la politica?

di Hannah Arendt

editore: Einaudi

pagine: 205

Nel 1955 venne proposto ad Hannah Arendt di scrivere una "Introduzione alla politica". Il progetto concordato in quell'occasione non vide mai la luce, ma i manoscritti redatti dalla Arendt in previsione della pubblicazione sono stati ordinati e commentati da Ursula Ludz che li ha raccolti in questo volume. I brani forniscono indicazioni sulla filosofia politica, sulla visione del mondo, sull'autonomia del pensiero di Hanna Arendt.
21,00

Tirannia dello sguardo. Corpo, gesto, espressione dell'arte greca

di Claudio Franzoni

editore: Einaudi

pagine: 290

La domanda che, con angolazioni diverse, ci si pone nel libro è questa: in che modo la sfera dei modelli e delle regole comportamentali, la pratica della gestualità quotidiana, la concezione dei sentimenti e delle emozioni si incontrano e si intersecano nell'arte greca? Gli artisti greci elaborano una "grammatica" capace di far sì che le immagini non siano solo oggetti da ammirare, ma strumenti per aprire una relazione con lo spettatore: l'immagine artistica diviene, così, mezzo per orientare l'osservatore verso norme e valori etici, per consentirgli la pienezza dell'esperienza religiosa e una partecipazione anche emotiva al racconto mitico.
25,00

Il seminario. Libro II. L'io nella teoria di Freud e nella tecnica della psicanalisi (1954-1955)

di Jacques Lacan

editore: Einaudi

pagine: 382

"L'io nella teoria di Freud e nella tecnica della psicoanalisi" è un seminario che Lacan tenne un anno dopo aver iniziato, a Roma, nel 1953, quello che chiamerà "il mio insegnamento". Come in tutta la prima serie dei suoi Seminari, e cioè praticamente fino al 1964, Lacan si dedica alla rilettura del testo freudiano. È il suo ritorno a Freud. In realtà non si tratta solo di una ripresa dei punti cardine della psicoanalisi in uno studio accurato, ma di una critica altrettanto accurata che potremmo chiamare metodologica: perché il testo freudiano sia leggibile e operativamente efficace nella cura psicoanalitica, occorre che i concetti freudiani prendano posto correttamente e, per farlo, è necessario uno strumento. Lo strumento che Lacan utilizza è la triade composta da immaginario, simbolico e reale. Per esempio, in questo Seminario, Lacan indica chiaramente che non è la stessa cosa, e nella pratica clinica non si hanno gli stessi effetti, quando l'io è considerato sul suo versante immaginario e quando lo è sul suo versante simbolico o ancora sul suo versante reale, sebbene quest'ultimo concetto sarà veramente esplicitato solo pia tardi. L'io di cui parla Freud è costituito a partire da identificazioni e da rapporti duali, ma è anche l'io che parla, l'io che sogna. Lacan distingue quindi l'io in quanto costruzione immaginaria, che ha valore di oggetto, dall'io in quanto soggetto che è una funzione simbolica.
26,00

Stanze. La parola e il fantasma nella cultura occidentale

di Giorgio Agamben

editore: Einaudi

pagine: 218

Questo libro propone la ricostruzione di quattro capitoli fondamentali della cultura europea: la teoria del fantasma nella poesia d'amore del '200 (La parola e il fantasma); il concetto di malinconia dai Padri della chiesa a Freud (I fantasmi di Eros); l'opera d'arte di fronte al dominio della merce (Nel mondo di Odradek); la forma emblematica dal '500 alla nascita della semiologia (L'immagine perversa). Così la ricostruzione della teoria del fantasma nella filosofia medievale apre la via a una interpretazione della teoria dell'amore cortese e a una lettura inedita di alcuni testi poetici: da Cavalcanti a Dante.
19,50

Il velo d'Iside. Storia dell'idea di natura

di Pierre Hadot

editore: Einaudi

pagine: 348

A partire dalla sentenza di Eraclito "La natura ama nascondersi", Hadot ripercorre l'intera storia dell'idea di Natura, dall'antichità alla fine dell'età moderna: dai presocratici sino a Heidegger e a Wittgenstein. Un libro che esplora la gamma e l'evoluzione di significati, le implicazioni filosofico-culturali di un'espressione che la filosofia da venticinque secoli non ha smesso di interrogare: tutto ciò che nasce tende a morire; la natura si maschera nelle forme sensibili e nei miti e nasconde in sé virtù occulte; l'Essere è originariamente contratto.
28,00

Saper vedere la città. Ferrara di Biagio Rossetti, «la prima città moderna europea»

di Bruno Zevi

editore: Einaudi

pagine: 216

Nel 1860, in Die Kultur der Renaissance, Jacob Burckhardt affermava: "Ferrara ist die erste moderne Stadt Europas". Quali eventi, quali strategie progettuali fecero della roccaforte estense, nel 1492, "la prima città moderna europea"? Il quesito non riguarda soltanto la specifica operazione urbanistica che spalancò il vecchio nucleo medievale all'immensa Addizione Erculea; coinvolge l'intera tematica del pianificare, dagli assetti territoriali alla città intesa come opera d'arte, dalle emergenze architettoniche all'arredo di piazze e strade, soprattutto alla poetica del non-finito e dell'angolo, unicum nella storia; una fruizione temporale, cinetica, nell'ambito di un impianto rinascimentale.
24,00

Il perturbante dell'architettura. Saggi sul disagio nell'età contemporanea

di Vidler Anthony

editore: Einaudi

Lo straniamento all'interno delle pareti domestiche ha una lunga storia
23,00

L'onore della nazione. Identità sessuali e violenza nel nazionalismo europeo dal XVIII secolo alla Grande Guerra

di Alberto Mario Banti

editore: Einaudi

pagine: 401

Sono molte le immagini di donne con armi in mano e con il seno scoperto adottate come vere e proprie allegorie a rappresentare
27,00

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