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Mondadori: Lo specchio

Notizie del mondo. Testo inglese a fronte

di Levine Philip

editore: Mondadori

pagine: 157

Philip Levine, poeta americano, uomo di varie e spesso ruvide esperienze, sente, in età avanzata, come un formidabile pulsare
18,00

Torme di tutto

di Majorino Giancarlo

editore: Mondadori

pagine: 176

C'è un'energia impressionante, e il muoversi di una parola potente, reattiva, felicemente comunicativa, in questo nuovo libro
18,00

Jucci

di Buffoni Franco

editore: Mondadori

pagine: 120

Jucci è il nome di una donna la cui memoria, attraverso il tempo, attraverso i decenni, è rimasta intatta nella mente del poet
17,00

Felicità senza soggetto

di Mario Santagostini

editore: Mondadori

pagine: 95

Vivendo nel tempo presente come coinvolto in una sorta di sinistra mutazione antropologica, il poeta fa i conti con il passato: con quello vissuto in prima persona e con l'ampio territorio d'un Novecento quanto mai remoto, dal quale affiorano le residuali tracce mnestiche di una realtà perduta, immersa nell'ideologia, nell'utopia di certezze ormai irreversibilmente dissolte. Mario Santagostini ripercorre, liberamente e per frammenti, il tempo della sua formazione, rispetto alla quale continua insistente ad agire la misteriosa forza della materia che lo attrae, il suo amore inquieto per la vita e per gli stessi forse squallidi dettagli di una periferia urbana, milanese, rappresentata come in un sogno di Sironi. Una periferia rivissuta, metaforicamente, sempre "oltre il capolinea", tra odori d'acqua oleosa di benzina, o girovagando tra fossi, cortili, sottopassi. In un tempo di illusioni perdute e già consegnato alla storia, un tempo in cui volavano "sassi, molotov, sampietrini". Ma l'idea del passato va ben oltre la storia stessa e in questa strana, vibrante "Felicità senza soggetto", Santagostini mescola, nell'impeccabile eleganza della sua scrittura, nella sensibile sottigliezza della sua testimonianza lirica, numerose grandi figure della poesia e dell'arte, come Petrarca, Manzoni, Pascoli, Sereni, Van Gogh (con i suoi mangiatori di patate senza volto, con l'urlo e la presenza mimetica dei fiori). Sironi, appunto, e Hopper...
17,00

Tersa morte

editore: Mondadori

pagine: 86

In questo libro testimoniale, Mario Benedetti sembra volerci dire, con la sua sensibilissima e concreta parola, che una luce p
16,00

L'ora presente

di Bonnefoy Yves

editore: Mondadori

pagine: 183

Un grande poeta, una delle voci in assoluto maggiori della poesia del Novecento e contemporanea, giunto al traguardo dei novan
17,00

Malaspina

di Cucchi Maurizio

editore: Mondadori

pagine: 92

Dopo aver toccato - quattro anni fa - uno dei suoi vertici in 'Vite pulviscolari', con la relativa frantumazione e dispersione
16,00

L'infinito istante

di Sergio Zavoli

editore: Mondadori

pagine: 121

Nel trittico pubblicato dallo Specchio - "L'orlo delle cose", "La parte in ombra", e oggi "L'infinito istante" - è esemplare la crescente trasparenza di quel "limpido decantarsi" che Carlo Bo aveva colto fin dagli anni delle sue postfazioni a due antecedenti sillogi mondadoriane di Sergio Zavoli. L'umanista, e grande critico, aveva già messo in luce il lavoro di scavo che Zavoli portava avanti nei suoi versi, via via raccogliendoli in testi da cui traspariva una coscienza poetica alla quale restava estranea ogni abilità esteriore e in cui si precisavano le sottrazioni verbali care a Montale, che anche oggi fanno dire a Zavoli: "la poesia sta appena nei dintorni di un istante". Con una metafora riferita alle librerie di casa, nello spirito di una esplicita condivisione, Bo consigliava ai lettori di "non disporre la poesia di Sergio Zavoli nelle collocazioni orizzontali dei libri, il suo fra i tanti altri: quei versi esigono una disposizione verticale, se così possiamo dire, perché sono di materiale puro, derivato per un processo segreto e misterioso dalla parte più nobile del suo spirito". Più avanti aggiungerà: "Le sue poesie non rientrano nel quadro delle esercitazioni letterarie più o meno suggestive, come assicurano il tono teso della voce, l'orecchio sordo alle mode, il rifiuto di alchimie adescanti, l'assenza di ogni lenocinio (...)".
15,00

Prove di libertà

di Stefano Dal Bianco

editore: Mondadori

pagine: 112

A undici anni dal suo libro precedente, "Ritorno a Planaval", che aveva segnato, con l'autorevole avallo di Pier Vincenzo Mengaldo, uno dei punti più originali di una generazione, quella dei nati negli anni Sessanta, oggi giunti alla loro piena maturità, Stefano Dal Bianco conferma l'inquietudine profonda del suo rapporto con l'esistere e la sua ansia di libertà in un mondo di "anime costrette". Scandita in sette parti, come le sette note della scala musicale, questa nuova opera di Dal Bianco esplora le contraddizioni del sentimento e del pensiero, l'antinomia tra spinta alla consapevolezza e lievità di una più naturale adesione alla vita, come è efficacemente espresso, con mano leggera e tenerezza di cuore, nelle poesie dedicate alla contemplazione del figlio bambino nella dolce sospensione del suo sonno. A questa trasognata esistenza che non cerca di identificarsi si contrappone l'ansia del soggetto che al tempo stesso ricerca e respinge il proprio essere un "io" e che si coglie irrilevante nella sua minima realtà in un mondo, in una terra "che non è niente", e dove gli si prospetta il sempre più prossimo "buco della morte", coincidente con il "niente dell'inizio", sempre pronto impassibilmente a risucchiarlo. Il nucleo di dolore, disagio e solitudine, di cui Dal Bianco parla spesso in queste sue liriche, parrebbe allora eludibile in una sorta di immersione sospesa nella muta libertà della natura, nella "somma libertà del tutto", nella forse divina libertà del cosmo.
18,00

Salva con nome

di Anedda Antonella

editore: Mondadori

pagine: 100

Quella di Antonella Anedda è una poesia di respiro europeo
16,00

Da mani mortali

di Biancamaria Frabotta

editore: Mondadori

pagine: 158

Con il passare del tempo e dei libri, la poesia di Biancamaria Frabotta tende a farsi sempre più umanamente saggia e pacata, sempre più amica e aperta. Lo si vede nella solida compostezza della pronuncia, nella capacità matura di saper conciliare il proprio sentimento dell'esistere con lo sguardo critico della ragione. "Da mani mortali" è un'opera in cui la poesia si confronta sensibilmente con la realtà naturale anche minima del mondo immediatamente circostante, con il pulsare e il crescere delle molteplici vite della campagna, di un semplice orto o di un giardino, sotto il "grande disordine del cielo". Un'opera che si confronta, passo su passo, con la misteriosa intelligenza della natura e dei suoi vari abitatori: vegetazione e animali di una vita che si manifesta nell'infinito articolarsi infinitesimale dei suoi ritmi e delle sue complesse variazioni stagionali, dei suoi aromi e della sua musica discreta. Mentre intorno si allarga l'ombra di un'ambigua apparenza indecifrabile che accoglie nelle sue mutazioni le tracce non sempre benefiche dell'opera umana, talvolta irretendola nel sogno di un dio stupito dalla "felice combinazione" del creato, quasi un adolescente solitario e immalinconito dalla diffidenza delle sue creature mortali.
15,00

Casa di rieducazione

di Zeichen Valentino

editore: Mondadori

pagine: 129

Con la beffarda, elegante noncuranza del suo stile, Valentino Zeichen riesce una volta di più a spiazzare il lettore
16,00

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