Nella quasi totalità delle famiglie contadine di un tempo, soprattutto quelle delle vallate, le uniche cose che si tramandavano da una generazione all'altra, oltre a un po' di terra, erano la miseria e la fame. La scarsità di cibo condizionava tutta l'esistenza fin dalla nascita, e dei tanti figli che venivano al mondo molti morivano a pochi giorni o pochi mesi di età, a causa di malattie determinate dalle disperate condizioni di vita di tutta la famiglia. Per chi sopravviveva c'era il problema quotidiano di sfamarsi, che per i bambini veniva risolto mandandoli via da casa a lavorare: maschi e femmine, fin dagli otto o nove anni, venivano "affittati " per diversi mesi ad altre famiglie che sovente avevano solo un po' di miseria in meno. Così il tempo del gioco finiva presto, e in primavera nei mercati e nelle fiere, oltre a vendere, comprare e scambiare merci, molti contadini affittavano i propri figli per impiegarli nella custodia del bestiame al pascolo o in altri lavori. In montagna, in collina e in pianura, per secoli la sorte dei figli di poveri contadini è stata questa.
Bambini affittati. Vaché e sërvente: un fenomeno sociale nel vecchio Piemonte rurale e montano

titolo | Bambini affittati. Vaché e sërvente: un fenomeno sociale nel vecchio Piemonte rurale e montano |
Autore | Aldo Molinengo |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Storia |
Collana | Paradigma |
Editore | Priuli & Verlucca |
Formato |
![]() |
Pagine | 141 |
Pubblicazione | 2015 |
ISBN | 9788880686095 |