Per comprendere l'attualità si deve andare alle sue radici. Queste "Lezioni milanesi" ne tracciano il percorso logico: la tecnoscienza dominerà il pianeta in quanto ascolta il "sottosuolo filosofico del nostro tempo", che mostra che l'Eterno della tradizione è impossibile perché nega ciò che da sempre è ritenuto evidente, il diventare altro delle cose. Vivere significa credere nel diventare altro; ma questo credere è la radice di ogni violenza, perché vuole che appaia ciò che non appare. Storicamente questa violenza si presenta con volti diversi: nell'esistenza primitiva come volontà di "sgretolare la barriera" circostante; nel mito e nelle religioni come tentativo di uccidere il dio; nella filosofia come ontologia. Ma l'uomo non è solo questa violenza radicale: è anche il luogo in cui appare l'innegabilità e perciò eternità dell'essente. E poiché questo apparire è destinato a non chiudersi mai (Gloria), nel suo profondo l'uomo è destinato all'infinito. A quella che Fichte definiva "vita beata".
Ontologia e violenza. Lezioni milanesi (2016-2017)

Titolo | Ontologia e violenza. Lezioni milanesi (2016-2017) |
Autore | Emanuele Severino |
Curatore | N. Cusano |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Filosofia |
Collana | Piccola biblioteca, 4 |
Editore | Mimesis |
Formato |
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Pagine | 170 |
Pubblicazione | 2019 |
ISBN | 9788857554099 |
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