Che cosa ha intravisto James Joyce di perverso e minaccioso nel sistema letterario? Qualcosa di pericoloso, se lo indusse a sottoporre le sue opere alla spettacolare torsione che le avrebbe sottratte alla letteratura, e ai suoi sempre più insensati riti di comunione. Le date estreme dei suoi capolavori, il 1914 dell'inizio della stesura dell'Ulisse e il 1939 della pubblicazione del Finnegans Wake, inquadrano con sconcertante tempismo gli anni più roventi del prolungato trauma novecentesco. Gli autori e i critici che nel secondo dopoguerra si sono confrontati con la sua opera hanno tutti proseguito una riflessione senza accondiscendenze sull'immaginario, e sui suoi effetti persino più devastanti della guerra. Eppure l'opera di Joyce raramente è stata analizzata cercando di capire quale fosse il suo reale intento civile e politico. Scritto con uno stile brillante e un andamento narrativo, questo saggio di Gabriele Frasca è un contributo prezioso alla comprensione dell'opera di Joyce come una ostinata critica politica alla cultura occidentale e ai suoi mezzi di riproduzione.
L'uomo con la macchina da prosa

Titolo | L'uomo con la macchina da prosa |
Autore | Gabriele Frasca |
Argomento | Letteratura e Arte Critica letteraria e Linguistica |
Collana | NUMERUS, 118 |
Editore | Luca sossella editore |
Formato |
![]() |
Pagine | 220 |
Pubblicazione | 2022 |
ISBN | 9791259980205 |
![]() ![]() |
Acquistabile con Carte cultura o Carta del docente |