Venite a me, voi che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Da queste brevi righe tratte dal Vangelo di Matteo [11,28], Kierkegaard fa partire il proprio "esercizio di cristianesimo", polemico nei confronti di chi suppone che si possa giungere a Dio senza un impegno diretto, personale, interiore, radicale. Poiché l'attesa di Dio, dice il pensatore danese, ci deve condurre a una scelta decisiva, aut aut, pro o contro, che ci riguarda nel profondo e che resta insuperabile. Il cristiano deve sapere che non vi è altra possibilità di conciliazione e di pace in se stesso, se non "andando a Dio", muovendo verso quel Dio che, unico, ha il potere di consolare, di ristorare. Chi cerca salvezza in se stesso e nelle proprie azioni, non troverà altro che angoscia. I grandi temi del pensiero di Kierkegaard sono tutti riassunti in queste pagine altissime, che non smettono di provocare il lettore e di invitare il credente a una conversione continua.
Venite a me, voi oppressi. Un esercizio di cristianesimo

Titolo | Venite a me, voi oppressi. Un esercizio di cristianesimo |
Autore | Kierkegaard Sören |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Filosofia |
Collana | Nuovi fermenti |
Editore | San paolo edizioni |
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Pagine | 144 |
Pubblicazione | 2017 |
ISBN | 9788892210929 |
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