Adelphi: Biblioteca Adelphi
Elogio dell'ombra
di Jorge L. Borges
editore: Adelphi
pagine: 160
Ogni suo nuovo libro di versi, insinua Borges nel Prologo con incantevole autoironia, è un appuntamento con temi che il «rasse
Lettere prefatorie a edizioni greche
di Aldo Manuzio
editore: Adelphi
pagine: 280
Avviare un'impresa editoriale implica, da sempre, una buona dose di coraggio
Keyla la rossa
di Isaac Bashevis Singer
editore: Adelphi
pagine: 280
A Keyla la Rossa nessuno resiste: né Yarme - un seducente avanzo di galera -, né il giovane e fervido Bunem - che pure era des
L'innominabile attuale
di Roberto Calasso
editore: Adelphi
pagine: 192
Turisti, terroristi, secolaristi, hacker, fondamentalisti, transumanisti, algoritmici: sono tutte tribù che abitano e agitano
Discorso dell'ombra e dello stemma
di Giorgio Manganelli
editore: Adelphi
pagine: 192
Se c'è un libro dove Manganelli ha mostrato, nella forma più radicale ed estrema, che cosa intendeva per letteratura, è questo
La gloria
di Vladimir Nabokov
editore: Adelphi
pagine: 256
Nella sua cameretta, sulla parete sopra il letto, «era appeso l'acquerello di un fitto bosco con un sentiero serpeggiante che
La cognizione del dolore
di Carlo Emilio Gadda
editore: Adelphi
pagine: 381
A Lukones, in una villa isolata, una madre e un figlio si fronteggiano
Il libro contro la morte
di Canetti Elias
editore: Adelphi
pagine: 400
Il libro più importante della sua vita, Canetti lo portò sempre dentro di sé ma non lo compose mai
Il buon vino del signor Weston
di Theodore F. Powys
editore: Adelphi
pagine: 288
Un pomeriggio di fine novembre del 1923, un vecchio furgoncino Ford con a bordo due uomini fa il suo ingresso in un piccolo vi
Il sorcio
di Georges Simenon
editore: Adelphi
pagine: 160
Raramente Simenon ha creato un intreccio così ricco e frizzante come in questo romanzo, che è stato definito «un Maigret senza
L'isola di Sachalin
di Anton Cechov
editore: Adelphi
pagine: 464
«Per quanto si riferisce a me, non provo appagamento alcuno per il mio lavoro, perché lo trovo meschino» scriveva Cechov all'a