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Bompiani: I grandi tascabili

La perla

di Steinbeck John

editore: Bompiani

pagine: 106

Su una perla trovata in fondo al mare un pescatore messicano, Kino, costruisce il sogno di una vita migliore, il riscatto dall
12,00

Il richiamo della foresta

di Jack London

editore: Bompiani

pagine: 138

Più di un romanzo di avventura, molto più di un libro per ragazzi, "Il richiamo della foresta" è un capolavoro della letteratura americana: la storia del cane Buck, strappato al suo padrone in California e portato nel freddo Klondike al servizio di cercatori d'oro senza scrupoli, ci invade e ci abita forte di un fascino senza tempo. Scoprire o rileggere queste pagine accende un'emozione che ci parla di abbandono e di riscatto, del legame primordiale tra esseri viventi e natura indagato come una sorprendente esplorazione dell'animo. La nuova traduzione di Michele Mari regala alla scrittura di Jack London una voce precisa e affascinante al cui richiamo è impossibile resistere.
10,00

Favole per bambini molto stanchi

di Dente

editore: Bompiani

pagine: 251

Le favole di Dente sono un universo di pianeti curiosi e impertinenti, che rifiutano la logica, giocano con la morale, rovesci
13,00

Passato remoto. Un'indagine di Mario Conde

di Leonardo Padura

editore: Bompiani

pagine: 263

L'Avana, 1989, un anno cruciale per il mondo
13,50

Pensieri spettinati

di Stanislaw J. Lec

editore: Bompiani

pagine: 290

Capita a tutti gli uomini di ingegno di produrre ogni tanto un gustoso aforisma. Ma uno ogni tanto. A produrli in serie, si finisce sulle carte dei cioccolatini, l'aforisma è una creatura delicata, vive solo in condizioni di eccezionalità. Stanislaw Jerzy Lec è un prodigio della natura perché distilla un pensiero al giorno. I giorni passano, i pensieri riempiono le pagine e vengono tradotti in tutte le lingue, capolavori di originalità, arguzia, cattiveria, spietata e profondissima intelligenza. Lec è un umorista nel senso in cui lo furono i grandi saggi, la cui arguzia non è mai puro gioco intellettuale ma, in un modo o nell'altro, illuminazione. Riuniti in forma integrale con le illustrazioni di Roland Topor, i "Pensieri spettinati" sono un distillato di ironia che crea dipendenza. Come ha scritto Umberto Eco, "si incomincia a leggere un pensiero o due, poi non si resiste, si cerca un amico, un sodale, una vittima, e gli si leggono tutti gli altri".
13,00

Lo straniero

di Albert Camus

editore: Bompiani

pagine: 157

Pubblicato nel 1942, "Lo straniero" è un classico della letteratura contemporanea: protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto - il processo e la condanna a morte - senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Meursault è un eroe "assurdo", e la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una logica esasperata alla verità di essere e di sentire. Un romanzo tradotto in quaranta lingue, da cui Luchino Visconti ha tratto nel 1967 l'omonimo film con Marcello Mastroianni. Introduzione di Roberto Saviano.
13,00

Il futuro è nostro. Filosofia dell'azione

di Fusaro Diego

editore: Bompiani

pagine: 620

Il sistema economico in cui viviamo, a differenza dei regimi del passato, non pretende di essere perfetto: semplicemente nega
15,00

La festa è finita

di Lidia Ravera

editore: Bompiani

pagine: 270

A Torino, all'inizio del nuovo millennio, Alexandra Berthollet invita a casa sua un gruppo di amici, tutti ex militanti di un gruppo di estrema sinistra, per festeggiare il ritorno di Carlo, un altro ex membro del gruppo, diventato un famoso direttore d'orchestra negli Stati Uniti e ora in procinto di dirigere il Falstaff di Verdi al Regio. Per ognuno di loro il tempo è passato: inesorabile, spietato. Per Alexandra, bella e amata in quei giorni lontani da Carlo, oggi una donna difesa dai suoi privilegi. Per Angelo, l'amico proletario di Carlo, sconfitto nei suoi ideali ed escluso dal mercato del lavoro dopo la restaurazione degli anni ottanta. Ciò che è stato, le lotte e le promesse di trent'anni prima, è ridotto a una labile traccia, forse a un'icona da cui non sprizza più energia, solo una rabbia indefinita ma a cui si deve dare un nome, ora che la festa è finita e non sappiamo a chi dare la colpa. Pubblicato per la prima volta nel 2002, un romanzo che racconta la passione, le illusioni e il riscatto attraverso le storie di tre amici che non vogliono, e non possono, rinunciare alle loro speranze.
12,50

Il potere della fragilità

di Osho

editore: Bompiani

La vita non è un letto di rose
15,00

Mio padre votava Berlinguer

di Pino Roveredo

editore: Bompiani

pagine: 132

"Continuo a scrivere papà, scrivere veloce, con la parola che attacca la parola, la riga che rincorre la riga, con lo spazio che si accorcia, e con le cose da dire che pretendono di essere raccontate." È una confessione al padre, questo libro. Un padre operaio-calzolaio sordomuto, scomparso, ma che è ancora vivo nel ricordo e nelle parole di chi ha preso la penna per fissarlo per sempre, per iscriverlo nei dati sfuggenti della vita. È un padre, quello di cui si parla, che votava Berlinguer, ma, prima che per una scelta ideologica, per la consapevolezza che lui era "una brava persona", e questo giudizio continua a premere sulla realtà rimasta, di oggi, e a porre problemi. Un buon padre, certo, anche se l'alcol era una delle sue debolezze. E un figlio che ripercorre una sua vita di cadute e risalite, private e pubbliche, alla luce del sole: un figlio che rivendica la sua terza media, il suo operaismo, la sua irregolarità di scrittore, e che si pronuncia sull'attualità rimpiangendo, ma a occhio asciutto, la "fatica" di un tempo, la solidarietà. Fino a comprendere che se parliamo con i nostri morti, essi non muoiono davvero, ma anzi, eccoli tornare qui, in una danza che ci coinvolge tutti e ci fa capire che la memoria è vita. Pino Roveredo in questo libro racconta se stesso più che mai. È lo scrittore che ha molto vissuto, lirico, duro e puro.
9,00

Shoah

editore: Bompiani

In un film ormai celebre del 1984, il regista francese Claude Lazmann documentò l'orrore dei campi di sterminio nazisti attrav
12,00

Treblinka 1942-1943. Io sono l'ultimo ebreo

di Chil Rajchman

editore: Bompiani

pagine: 121

"Rajchman è un sopravvissuto di Treblinka. Ha visto tutto, sentito tutto, provato tutto. Ha il coraggio di deporre per la Storia. Il suo racconto è di una densità che dà i brividi. Credo di aver letto molte opere su questo stesso soggetto. E tutte sono dolorose. Alcune sollecitano dei dubbi sull'uomo, altre sul suo creatore. Quella di Rajchman, con la sua semplicità commovente, apre degli orizzonti nuovi nell'immaginario del Male. [...] Il viaggio angosciante verso l'Ignoto. L'arrivo. L'abbandono delle ultime proprietà. La separazione delle famiglie. Le urla. Il sadismo degli 'assassini' e la tortura umiliante delle vittime. Il sistema funziona alla perfezione. Tutto è previsto, programmato. Gli uccisori uccidono e gli ebrei muoiono. Rajchman è restato un anno a Treblinka: dal 1942 al 1943, fino alla rivolta eroica dei disperati, cui aveva partecipato. In questo lasso di tempo, nell'odore pestilenziale permanente, ha conosciuto ciò che nessuno dovrebbe vedere: lavorava lì dove le vittime, uomini, donne e bambini, andavano verso la morte. Era lui l'ultimo essere umano che le donne vedevano prima di soffocare nelle camere a gas.[...] Come ha fatto Rajchamnn a vivere e sopravvivere con i morti adattandosi così velocemente a situazioni così pietrificanti? Nel giro di ventiquattro ore, è colui che taglia i capelli ai condannati. Poi quello che smista i loro vestiti, frugando nelle tasche segrete." (Dalla postfazione di Elie Wiesel) Prefazione di Annette Wieviorka.
10,00

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