Alboversorio
Tradursi in Heidegger
editore: Alboversorio
Sazi da morire. Soggettività e immagini del mondo in Max Weber
di Mirko Alagna
editore: Alboversorio
pagine: 240
"Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà!" (Es 16,3). Nelle opere di Weber la sazietà delinea la dimensione della stasi e dell'assenza di movimento. È il contrario dell'inquietudine, a metà tra l'appagamento nauseato e quello soddisfatto, tra l'accasamento e la rassegnazione. Questo libro cerca di ricostruire la parabola della sazietà nei testi weberiani, passando dai contadini agli eroi guerrieri, dai mandarini confuciani alla borghesia ottocentesca, fino ad arrivare agli ultimi uomini, fino ad arrivare a noi. Ed è quindi a ridosso della semantica della sazietà che possiamo rintracciare in Weber un vocabolario capace di nominare alcuni aspetti, alcune sfumature della nostra politica, della nostra società, del nostro mondo. Quello degli ultimi uomini, che vivono di solo pane.
La notte di Edom
Modernità e religione in Max Weber
di Erizi Andrea
editore: Alboversorio
pagine: 277
Verrà il giorno, ma è ancora notte, se volete domandare, tornate un'altra volta
I Salons di Antonin Artaud. Scritti sull'arte (1920-1924)
di Bassan Fiorella
editore: Alboversorio
pagine: 95
Se si eccettuano le poesie giovanili, i primi testi pubblicati da Artaud riguardano la pittura
Le verità del cinema
di Umberto Curi
editore: Alboversorio
pagine: 46
Tra cinema e verità sembra sussistere un'opposizione insanabile. Mentre, infatti, in quanto è una forma di poiesis, il cinema ha a che fare col "verosimile", la filosofia tende a raggiungere la verità. A ciò si aggiunga che il cinema appare lontano, in quanto intrattenimento, dall'austera serietà di cui è accreditata la filosofia. Risalendo alla "poetica" di aristotele, e richiamando gli esiti più maturi della filosofia francese della seconda metà del novecento, in questo saggio umberto curi cerca di dimostrare che al cinema può essere riconosciuto uno statuto paragonabile a quello del mythos antico, sicché esso esprime un altro modo, non meno rigoroso rispetto al locos, di sviluppare l'interrogazione filosofica.
Eros e psiche
di Umberto Galimberti
editore: Alboversorio
pagine: 67
"Guardando le 'cose d'amore'(...), Platone si chiede che cosa con esse l'anima riesce e non riesce a dire. E dove il dire si interrompe e la regola non basta a portare la parola a espressione si apre lo sfondo buio del presagio e dell'enigma. La sessualità appartiene all'enigma e l'enigma alla follia." (Umberto Galimberti)