Cronopio
Giornale notturno (1978-1984)
editore: Cronopio
pagine: 224
Le installazioni, i disegni, le sculture, il teatro, i film e le performance di Jan Fabre fanno da tempo il giro del mondo
Il bel rischio. Conversazione con Claude Bonnefoy
editore: Cronopio
pagine: 88
Tra l'estate e l'autunno del 1968 Foucault e il critico Claude Bonnefoy progettano una serie d'incontri per realizzare un libr
Politica ebraica
di Arendt Hannah
editore: Cronopio
pagine: 306
I popoli che non fanno la storia ma la subiscono soltanto tendono a considerarsi le vittime di un accadere superiore, insensat
Credenza e desiderio
Monadologia e sociologia
di Tarde Gabriel
editore: Cronopio
pagine: 166
Gabriel Tarde (1843-1904) è per Deleuze il campione della "microsociologia", del sapere necessario per afferrare e comprendere
Decostruzione del cristianesimo. Vol. 2: L'adorazione.
L'adorazione
di Nancy Jean-Luc
editore: Cronopio
pagine: 160
Il sorriso della Sfinge
di Bachmann Ingeborg
editore: Cronopio
pagine: 110
Nella stessa epoca in cui prendeva forma la sua opera poetica, Ingeborg Bachmann cominciò a scrivere anche dei racconti
Gli amici non si danno del tu
di Moroncini Bruno
editore: Cronopio
pagine: 43
Quando comincia un'amicizia? Difficile a dirsi
L'odio per la democrazia
di Jacques Rancière
editore: Cronopio
pagine: 116
"La società ineguale non porta nel suo grembo nessuna società dell'uguaglianza. La società dell'uguaglianza è solo l'insieme delle relazioni egualitarie che si tracciano qui e ora attraverso atti singolari e precari. La democrazia è nuda nel suo rapporto col potere della ricchezza e col potere della filiazione che oggi lo asseconda o lo sfida. Non è fondata in nessuna natura delle cose e non è garantita da nessuna forma istituzionale. Non è portata da nessuna necessità storica e non ne porta nessuna. È affidata solo alla costanza dei propri atti. La cosa non può non fare paura e quindi suscita odio in chi è abituato a esercitare il magistero del pensiero. Ma in chi sa condividere con chiunque il potere uguale dell'intelligenza può suscitare coraggio, e quindi gioia." (Jacques Rancière)
L'ipotesi comunista
di Alain Badiou
editore: Cronopio
pagine: 175
In questo libro, sosterremo quindi, anche in forma dettagliata nel caso di tre esempi (Maggio '68, la Rivoluzione culturale, la Comune di Parigi), che i fallimenti apparenti, talora cruenti, di eventi legati in profondità all'ipotesi comunista, sono stati e permangono tappe della sua storia. Almeno per tutti coloro che non rimangono accecati dall'uso propagandistico della nozione di fallimento. Cioè semplicemente per coloro che continuano a essere animati dall'ipotesi comunista in quanto soggetti politici, che si servano o meno del termine "comunismo". In politica contano il pensiero, l'organizzazione e l'azione. Talvolta alcuni nomi propri servono da riferimento, come Robespierre, Marx, Lenin... I nomi comuni (rivoluzione, proletariato, socialismo...) sono già molto meno capaci di nominare una sequenza reale della politica d'emancipazione, e il loro uso si trova rapidamente esposto a un'inflazione priva di contenuto [...]. Una vera politica ignora le identità, persino quella, tanto tenue, tanto variabile, dei "comunisti". Essa non conosce altro che quei frammenti del reale attraverso i quali un'Idea dimostra che è in corso il lavoro della sua verità.
Ai bordi del politico
di Rancière Jacques
editore: Cronopio
pagine: 213
La politica non è l'esercizio del potere
Comunità e politica
editore: Cronopio
pagine: 179
La prima edizione dei saggi qui raccolti risale, con il titolo Politica, al 1993. Il libro contrastava l'interpretazione del collasso del comunismo di Stato come "prova" di una natura umana immutabile, come dimostrazione del primato dell'individuo - atomo portatore di bisogni e interessi elementari -, del capitalismo come la forma più razionale e naturale dei rapporti tra gli uomini, della. necessità di farla finita con il "collettivo", il "comune" e l'"uguaglianza" in politica, che collettivo, comune e uguaglianza sarebbero istanze di una soggettività inevitabilmente totalitaria. A distanza di quasi vent'anni il libro non sembra aver perso la sua attualità. Per di più, la crisi delle pratiche e delle teorie della depoliticizzazione pare riportare in primo piano proprio le questioni che allora venivano sollevate. Ma va detto che oggi conviene, forse, prestare più attenzione al dissenso che attraversa alcuni saggi del libro. È per questa ragione che la nuova edizione, modificata solo in pochissimi dettagli e con una nuova Premessa, ha come titolo "Comunità e politica".
Corpo teatro
di Jean Luc Nancy
editore: Cronopio
pagine: 68
"Il teatro è la cessazione del segreto, se il segreto è quello dell'essere in sé o quello di un'anima ritratta in un'intimità. È l'in se stesso o l'intimità che come tale esce e si espone. È il "mondo come teatro" così come lo conosciamo fin da Calderon e da Shakespeare, ma così come in effetti tutta la nostra tradizione - almeno fin dalla caverna platonica - l'ha rimuginato, quel "mondo come teatro" in quanto verità, proprio come e proprio perché il corpo si rivela la verità dell'anima: verità che si spinge anch'essa sulla scena o più precisamente verità che fa scena." (Jean-Luc Nancy)