Einaudi: Collezione di poesia
Celibi al limbo
di Marcoaldi Franco
editore: Einaudi
pagine: 71
Un poemetto che, in tono malinconico, ironico, apparentemente svagato e minimalista, intende toccare invece i grandi temi dell
Di soglia in soglia
di Paul Celan
editore: Einaudi
pagine: 130
Alla realtà dell'Olocausto, all'appiattimento della parola complice del potere, alla difficoltà di comunicare il poeta oppone la forza delle sue metafore, la suggestione di un linguaggio che con gli anni tende a dissolversi in puro suono. Il suo monologo solitario riesce tuttavia al dialogo, confrontandosi con alcune figure eminenti di quella cultura francese, tra simbolismo e surrealismo, di cui si era nutrito, come Aluard o il regista René Clair. Una poesia rarefatta e concentrata, che Giuseppe Bevilacqua è riuscito a ricreare in italiano. Testo originale a fronte.
V e altri versi
di Tony Harrison
editore: Einaudi
pagine: 216
In inglese "v.", cioè versus, significa "contro", e presuppone una battaglia sportiva, ma allude anche a un tipo di poesia che fa scontrare senza paura il drammatico e il comico, l'aulico e il plebeo, temi e stili assai diversi tra loro. Il tentativo di dare un senso alla nostra epoca rappresentando le sue contraddizioni più vistose ha fatto di questo poemetto, apparso nel 1985, un punto di riferimento per le generazioni della cultura postmoderna.
Summa di Maqroll il gabbiere
di Alvaro Mutis
editore: Einaudi
pagine: 344
"Al di sopra delle influenze e degli echi, o detto meglio, al di sotto, facendosi strada tra le acque suntuose e dense di quella retorica che proviene dal miglior Neruda, non è difficile riconoscere in Alvaro Mutis la voce di un vero poeta. E aggiungo un poeta della stirpe più rara in spagnolo: ricco senza ostentazione e senza spreco". (Octavio Paz)
Una notte con Amleto
Una notte con Ofelia
di Holan Vladimir
editore: Einaudi
Il precario e l'irripetibile sono le certezze assiali, le leggi maggiori del nostro vivere
Musica del futuro
di Hans Magnus Enzensberger
editore: Einaudi
pagine: 192
Apparsa nel 1991, questa raccolta poetica di Enzesberger parla ironicamente di un musica di là da venire, che non si udrà mai: