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La vita felice: Saturnalia

collana, con testo originale a fronte, di classici greci e latini.


Simboli. Testo greco a fronte

di Pitagora

editore: La vita felice

pagine: 182

Con l'espressione simboli (symbola) o acusmi (akousmata) la tradizione antica indica una serie di sentenze misteriose e spesso
13,00

I due fratelli. Testo latino a fronte

di P. Afro Terenzio

editore: La vita felice

pagine: 214

I due fratelli Demea e Micione sono diversi in tutto: carattere, scelte di vita, sistemi di valori, relazioni
14,00

Storie babilonesi. Testo greco a fronte

di Giamblico

editore: La vita felice

pagine: 117

Due bellissimi sposi, Rodane e Sinonide, la sorte capricciosa, che ama scatenare i turbinosi eventi caratteristici della narra
12,00

I grammatici e i retori. Testo latino a fronte

di C. Tranquillo Svetonio

editore: La vita felice

pagine: 222

L'operetta rappresenta una frangia curiosa della produzione svetoniana: può infatti apparire sorprendente che il biografo dei
14,00

Breviario di storia romana

di Rufio Festo

editore: La vita felice

pagine: 198

Una (geo) storia romana ab Urbe condita fino all'imperatore Gioviano (364) ridotta ai minimi termini, una rapida rassegna dell'orbe romano illustrato nelle aree geografiche che lo compongono delle quali viene per lo più indicato solo il come e il quando (e qualche volta da chi) esse sono state provincializzate. Un libro dallo stile semplice, a volte quasi elementare, schematico e incalzante: semplice quale si richiedeva a un breviario (il più breve della storiografia latina), schematico quale doveva essere un documento ufficiale della cancelleria imperiale del IV secolo, incalzante quale era stata (o almeno così sembra alla lettura) la sottomissione di una gran parte del mondo antico di fronte alla conquista romana; una conquista che da qualche secolo sembra essersi arenata nei teatri orientali, quelli su cui il Breviario di Festo si sofferma più a lungo, rallentando il suo racconto là dove hanno rallentato (e continuamente rallentano) le stesse legioni e soffermandosi a dare qualche dettaglio in più in vista di un'ennesima e imminente guerra in queste zone; guerra che non si sarebbe mai verificata e a cui non è chiaro se l'autore, nella sua neutra concisione, guardi con speranza o preoccupazione.
14,00

Mimiambi. Testo greco a fronte

di Eronda

editore: La vita felice

pagine: 279

Nella letteratura greca vengono detti mimiambi i mimi scritti in versi giambici. Il mimo proponeva la messa in scena di azioni che intendevano imitare gli aspetti quotidiani della realtà, con protagonisti appartenenti al ceto più umile, ed era probabilmente di origine popolare. Sebbene Eroda non possa essere considerato un autore "maggiore", bisogna dargli il dovuto riconoscimento a livello artistico per avere scritto opere tra le più interessanti e divertenti di età alessandrina. In questa edizione il lettore troverà tutti i mimiambi di Eroda a noi noti (compresi i frammenti), ognuno accompagnato da una introduzione per agevolare la comprensione del testo. Questa edizione è basata su quella edita nel 1987 da I.C. Cunningham per la "Bibliotheca Teubneriana". Prefazione di Michele Napolitano.
15,00

Medea. Testo latino a fronte

di Draconzio Blosso Emilio

editore: La vita felice

pagine: 176

Medea è una delle figure mitologiche femminili più note
13,00

Frammenti etnografici. Testo greco e latino a fronte

di Posidonio

editore: La vita felice

pagine: 190

L'etnografia antica ha il suo vertice nel filosofo stoico Posidonio di Apamea (135-50 a.C. circa), una mente universale alla Leonardo, che nelle Storie purtroppo giunte fino a noi solo in frammenti - elimina con l'autopsia secolari pregiudizi nei confronti dei barbari e con un'accurata critica delle fonti errori e leggende, spiegando con una salda teoria filosofica l'uguaglianza di fondo e al contempo le diversità tra i popoli. Al centro delle sue ricerche, che riguardano comunque tutte le genti gravitanti attorno al mondo greco-romano, ci sono i Celti, coraggiosi, forti e sani, contrapposti ai popoli orientali, in piena decadenza tra lussuria e superstizione. Ma Posidonio si rivela anche grande scrittore, capace di descrizioni precise e divertenti in uno stile limpido e vivace. Non è certo un caso che Cesare, Diodoro, Strabone e Plutarco gli siano profondamente debitori.
12,50

La tranquillità dell'animo. Testo latino a fronte

di L. Anneo Seneca

editore: La vita felice

pagine: 228

"Habes, Serene carissime, quaepossint tranquillitatem tueri, quae restituere, quae subrepentibus uitiis resistant" così Seneca
14,00

Le baccanti. Testo greco a fronte

di Euripide

editore: La vita felice

pagine: 284

Composta da Euripide sul finire della vita, mentre era ospite del re Archelao di Macedonia (408-406 a
15,00

Minosse o della legge. Testo greco a fronte

di Platone

editore: La vita felice

pagine: 134

È stato autorevolmente affermato che la leggenda relativa a Minosse sia al centro del dialogo platonico che, non a caso, ne porta il nome. Notissimo personaggio legato alla mitologia cretese, la figura di Minosse e la sua identità non sfuggono alle contraddizioni di cui abbonda il mito greco: sovrano saggio e sommamente giusto o tiranno crudele ed efferato. E, nel dialogo a lui intitolato, Platone ci indica una via che consente a noi di comporre questa contraddizione. Ma il vero tema del dialogo - di cui fa fede il sottotitolo - è quello della legge, della sua essenza, della sua funzione, nonché dei rapporti tra legge, giustizia e politica. E dato intuire come si tratti di temi di strettissima attualità che ci dimostrano - ce ne fosse bisogno - come attingere alla fonte del pensiero greco significhi, per noi occidentali, recuperare, almeno in parte, la consapevolezza della nostra identità.
12,00

Frammenti e testimonianze latine. Testo latino a fronte

di Gaio Cilnio Mecenate

editore: La vita felice

pagine: 292

Mecenate è solitamente ricordato come l'uomo che fece da anello di congiungimento tra due gloriose espressioni del mondo romano: la grandezza imperiale del neonato potere augusteo e la gloria letteraria degli autori destinati a costituire il canone classico della poesia latina (Virgilio, Orazio e Properzio). Questo ruolo di primo piano riconosciuto a Mecenate dall'età moderna è curiosamente difficile da ritrovare nelle testimonianze antiche a lui coeve o poco seguenti la sua morte. Gli autori latini sono infatti inclini a considerare Mecenate quasi come una comparsa, dedicandogli menzioni più o meno fugaci all'interno delle loro opere dalle quali si ricava un ritratto poco definito e per molti versi inaspettato. Dopo l'omaggio molto stilizzato - tributatogli dai suoi poeti, Mecenate quale protettore delle lettere fatica a emergere nella letteratura latina, la quale, dopo aver lasciato in semioscurità il peso politico del ministro di Augusto, preferisce ricordarlo o come esempio di mal costume molto poco romano o, soprattutto, quale cattivo scrittore d'avanguardia, tramandandoci un non disprezzabile numero di frammenti. A più di cento anni dalla prima edizione scientifica di questi frammenti e a cinquanta dalla prima monografia che riuscì a ricostruire una figura ben delineata del personaggio sul poco materiale a disposizione, la presente edizione vuole rimettere a disposizione questo materiale...
15,00

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