Quodlibet: Compagnia extra
Fatti d'altri tempi nel distretto di Posechon'je
di Michail Saltykov Scedrin
editore: Quodlibet
pagine: 613
Questo romanzo sulla Russia d'altri tempi, all'epoca della servitù della gleba, che Saltykov-Scedrin scrisse nell'ultimo periodo della sua vita, è in larga parte autobiografico; ambientato nella remota provincia di Posechon'je, racconta di fatto la sua infanzia in campagna nella proprietà paterna a nord di Mosca, attorniata dalla varia fauna di signorotti locali, che si recano in visita gli uni dagli altri, combinano matrimoni, ricevimenti, pranzi; alcuni per questo dissipano e si rovinano, altri sono rovinati dagli amministratori, il tempo è lento e ripetitivo, l'ozio sovrano, in mezzo a una sovrabbondanza di servi altrettanto oziosi e memorabili; sullo sfondo la vita immobile del contadino russo e le stagioni che si succedono. Il libro è in parte una cronaca commossa dei tempi andati della giovinezza, ma è anche la comica, a volte feroce, condanna di una società alla sua ultima recita e già in via di scomparsa.
I mattoidi italiani
di Paolo Albani
editore: Quodlibet
pagine: 339
I mattoidi italiani di questo repertorio, il primo nel suo genere in Italia, sono personaggi esistiti o esistenti fautori di teorie singolari, a volte deliranti, elaborate in vari campi del sapere: linguisti e ideatori di lingue universali, astronomi e fisici, trasmettitori del pensiero, architetti, quadratori del cerchio, poeti, inventori, profeti, visionari, politici eccetera. Corredato dalle foto di alcuni mattoidi, dalle copertine dei loro libri e da vari documenti (planisferi, macchine astruse ecc.), il libro è un ampio campionario di autori bizzarri, nessuno dei quali ha mai varcato la porta di un manicomio, per quanto in certi casi siano completamente fuori dalla realtà. Ci sono fisici che vorrebbero dimostrare che la terra non gira intorno al sole; poeti che si interrogano se fu fatto prima l'uovo o la gallina; rinnovatori sociali che propongono la castità insieme al divieto di caccia e pesca; curatori di foruncoli che diventano filosofi dopo essere stati visitati dallo spirito di Nietzsche; mistici atei che prescrivono di non adorare alcun Dio, di non guardarsi nudi, di non bere vino, di non andare al cinema, di non sbirciare le gambe delle fanciulle; e e così via.
Spedizione verso l'interno (Anabasi)
di Senofonte
editore: Quodlibet
pagine: 446
Questo è un grande libro di avventura di duemilaquattrocento anni fa, un grande classico della letteratura greca, scritto dall
Comiche
di Gianni Celati
editore: Quodlibet
pagine: 209
"Comiche" è il libro d'esordio di Gianni Celati. Lo spunto del libro viene da alcune scritture manicomiali che Celati in quegli anni aveva letto e studiato a lungo, tanto da prendere in prestito la voce e la demenza di un anziano ricoverato, autore di cronache dal manicomio e deliri di persecuzione. Il protagonista del libro è l'insegnante Otero Aloysio, che tiene sotto dettatura di voci notturne un diario delle persecuzioni subite: tre maestri elementari, Bevilacqua, Mazzitelli e Macchia, lo tormentano per fargli sposare la direttrice Lavinia Ricci, un donnone che mostra un debole per lui; tutt'intorno una folla di personaggi ognuno con un tic o una mania. Scopo ultimo della loro missione è realizzare nascostamente la dittatura dei maestri. Pubblicato nel 1971 da Einaudi su proposta di Italo Calvino, che ne aveva letto alcuni pezzi su una rivista, "Comiche" da allora non è stato più ristampato ed è diventato introvabile. Pubblichiamo in appendice la riscrittura parziale di "Comiche" a cui Celati si dedicò tra il 1972 e il 1973, rimasta per anni inedita, con alcuni passaggi sessualmente audaci che erano stati espunti dall'edizione einaudiana, e uno scritto di Nunzia Palmieri che ne ricostruisce la genealogia.
Novelle stralunate dopo Boccaccio. Riscritte nell'italiano d'oggi
editore: Quodlibet
pagine: 242
La novella italiana a partire da Boccaccio è stato uno dei generi letterari più letto, apprezzato e imitato in Europa, e rappresenta una delle migliori stagioni letterarie italiane. Ma se Boccaccio è rimasto un autore molto noto, meno conosciuti sono quelli che hanno scritto dopo di lui e sulle sue orme. In questo libro Elisabetta Menetti ha scelto le novelle più rappresentative, sorprendenti, conturbanti e fantastiche di autori del Quattrocento e Cinquecento italiano: Sacchetti, Sercambi, il Piovano Arlotto, Straparola, Masuccio Salernitano, Bandello, Molza, Morlini, Arienti, Gherardi da Prato, Manetti, Grazzini, Doni, Fortini, Ser Giovanni Fiorentino. L'italiano dell'epoca non è facile per tutti da leggere; per questo le novelle sono state riscritte nell'italiano d'oggi da alcuni stimati autori e traduttori, in modo da riavere quella freschezza e quella comicità immediata che le caratterizzava. Le trascrizioni sono di Dino Baldi, Daniele Benati, Nicola Bonazzi, Ermanno Cavazzoni, Gianni Celati, Ugo Cornia, Ivan Levrini, Giovanni Maccari, Simona Mambrini, Nunzia Palmieri, Giovanni Previdi e Jean Talon.
Tuareg
di Fiore Barbara
editore: Quodlibet
pagine: 209
Cosa ne è oggi dei Tuareg? degli spiriti che abitavano attorno a loro nel deserto? della vita nomade attraverso l'immenso Saha
Conversazioni del vento volatore
di Celati Gianni
editore: Quodlibet
pagine: 190
Conversazioni del vento volatore raccoglie vari scritti di Celati sulla letteratura, sul vivere, su come gli è andata la vita,
Operette ipotetiche
di Cornia Ugo
editore: Quodlibet
pagine: 112
Ugo Cornia abita Modena come i filosofi greci abitavano Atene, nel senso che Modena è la sua patria, come Atene era la patria
Morti favolose degli antichi
di Baldi Dino
editore: Quodlibet
pagine: 396
Il libro racconta i casi di morte più ammirevoli, impressionanti ed esemplari tratti dall'antichità greca e latina
La tomba del tessitore
di Seumas O'Kelly
editore: Quodlibet
pagine: 112
Solo in Irlanda può venir concepito e può nascere un libro come questo, dove il cimitero sembra un altro paesello accanto a quello dei vivi, in cui ad un certo punto si fa trasloco. E non si deve sbagliare tomba, perché sarebbe come andare a vivere in casa d'altri. Quando la vedova del tessitore Mortimer Hehir, per non sbagliare, interpella le massime autorità in fatto di tombe, cioè i più vecchi abitanti del posto, sembra che però non abbiano le idee molto chiare; perché quanto più si è vicini e direttamente interessati al trasloco, tanto più la mente si fa storta, fantasticante e bislacca.