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Quodlibet: Compagnia extra

La steppa

di Anton Cechov

editore: Quodlibet

pagine: 181

La steppa è il viaggio in carrozza di un ragazzino di campagna, Egóruska, che la madre ha mandato a studiare al ginnasio di un
14,00

Sarò strana io

di Daniela Mazzoli

editore: Quodlibet

pagine: 168

Un romanzo scritto a poco a poco ogni sera prima di andare a dormire, dove si affollano gli incontri diurni, gli amori passati
14,00

Almanacco 2017. Mappe del tempo: memoria, archivi, futuro

editore: Quodlibet

pagine: 168

Almanacco annuale delle voci più interessanti e a sorpresa che circolano oggi
15,00

Vita coniugale

di Ivan Levrini

editore: Quodlibet

pagine: 204

La famiglia è il primo momento dello stadio etico, diceva Hegel, ma oggi ci sono più morti in famiglia che delitti di mafia
15,00

Europeana. Breve storia del XX secolo

di Patrik Ourednik

editore: Quodlibet

pagine: 148

Europeana è un libro straordinario, nel senso anche di molto insolito
14,00

Mi richordo anchora

di Pietro Ghizzardi

editore: Quodlibet

pagine: 300

"C'è un uomo nella Bassa sui settant'anni che si chiama Pietro Ghizzardi ed è un grande uomo. Ma da parecchio prima che cominciasse a dipingere e a far parte della trinità padana dei naifs, Ligabue Rovesti e lui. La pittura non c'entra per il tipo di grandezza cui mi riferisco, essendo grande perché ha sofferto grandemente, perché è stato umiliato grandemente, e nelle pagine di questo libro con qualche accento profetico domanda: 'Fino a quando continuerete a fare questo?' Io lessi le sue memorie quando erano in boccio e dissi: 'Corro subito ad abbracciarlo'. Poi non corsi ad abbracciarlo, passò del tempo, si dimentica, questa è la vita, e si onora purtroppo più facilmente un artista che un uomo. Lo incontrai dopo alla prima mostra luzzarese dei naifs, al pranzo invernale dopo la mezzanotte, diventato ormai rituale, tutti avevamo trovato il nostro posto a tavola e Ghizzardi no, ricordo ancora che se ne stava in piedi in un angolo con la paura di disturbare, sdentato, il paletò abbottonato male." (Cesare Zavattini)
16,00

Storiette e storiette tascabili

di Luigi Malerba

editore: Quodlibet

pagine: 180

Brevi storielle semplici, come esempi dell'inverosimile e acuta stupidità umana. Piene della migliore comicità di Malerba. I personaggi pensano molto ma pensano solo coglionerie, e spesso coglionerie ingegnose: Agrippone che cerca di produrre maiali a sei zampe; il bambino Tonino che fa l'anarchico per raggiungere all'inferno lo zio; Cesarino che non sopporta il passato remoto ma vive bene lo stesso; e poi il dirottatore di treni, il pittore che dipinge i rumori, e così via. Ma è una comicità piena di benevolenza verso questi stupidi eccentrici e la loro superiore stupidità.
14,00

Quattro novelle sulle apparenze

di Gianni Celati

editore: Quodlibet

pagine: 180

Quattro novelle filosofiche di un Celati pensoso. Nella prima un professore di ginnastica, Baratto, stanco della falsità delle parole, smette di parlare, con un mutismo solenne e buffo. I protagonisti delle altre novelle pure loro si sentono estranei ad un mondo fatto di parole cerimoniali e abitudini, il che ne fa dei dispersi che vagano nel mondo. Ma poi tutti alla fine devono constatare che c'è poco da fare: la vita è solo una trama cerimoniale per tenere insieme qualcosa d'inconsistente, a cui però apparteniamo.
14,00

Incontri coi selvaggi

di Jean Talon

editore: Quodlibet

pagine: 190

Dopo la scoperta dell'America nasce la figura del "selvaggio", che ha nutrito per secoli le utopie, le immaginazioni e il pensiero dell'Occidente. Qui si raccontano gli incontri più sorprendenti e realmente accaduti tra viaggiatori, esploratori o etnografi, e le popolazioni ancora selvagge o così giudicate, incontri sempre pieni di buffi reciproci fraintendimenti. Si va dalla tragica epoca della Conquista spagnola, alle aspirazioni avventurose del turismo moderno, quando il selvaggio finisce per recitare la sua parte a pagamento.
15,00

Il villaggio di Stepàncikovo e i suoi abitanti

di Fëdor Dostoevskij

editore: Quodlibet

pagine: 276

Questo è uno dei romanzi meno conosciuti e più riusciti del grande scrittore russo
15,00

Umorismo involontario

di Paolo Albani

editore: Quodlibet

pagine: 288

C'è umorismo involontario quando uno crede di fare una cosa seria e invece per ignoranza o per caso fa qualcosa di comico. E un umorismo che s'insinua ovunque, nei romanzi di certi scrittori, nelle poesie, nei film di serie B, nei pittori della domenica, nelle storpiature linguistiche dei bambini, in ogni forma di kitsch e di trash, nelle farneticazioni dei mattoidi, nelle papere televisive, negli errori di stampa, nei discorsi dei politici (dal presidente americano George W. Bush è nato il termine "bushismo"), negli strafalcioni detti in ambulatori, tribunali, scuole ecc.; persino nel modo di morire ci può essere senza volere umorismo: nel 2002 una donna della Virginia (USA) scelse una carota per fare autoerotismo e fu tanto il successo che morì per un embolo.
16,50

Ossa, cervelli, mummie e capelli

di Antonio Castronuovo

editore: Quodlibet

pagine: 181

Cosa hanno in comune il cranio di Mozart e il cervello di Einstein? la mummia di Lenin e quella di Jeremy Bentham? i capelli di Beethoven e il pene di Napoleone? lo scheletro di Cartesio e il dito indice di Galileo? Semplice: sono tutte "reliquie profane", pezzi anatomici di personaggi celebri che costituiscono la controparte laica delle tante reliquie sacre. In dieci racconti veritieri, il libro tratta un tema originale per l'editoria italiana: la permanenza di questi pezzi organici, e i prodigiosi tragitti che hanno compiuto in secoli di storia, da un istituto all'altro, da un collezionista all'altro, da un ladro all'altro. Vicende reali e un po' forsennate, grottesche e curiose, che hanno trovato la loro finale magnificenza nei corpi plastinati, tecnica mediante la quale ognuno può diventare reliquia di se stesso.
15,00

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