Al contrario delle altre specie viventi, l'animale umano non dispone di una sua nicchia ecologica ed è esposto perciò senza filtri biologici all'infinita contingenza del reale. È un vantaggio evolutivo ma, nello stesso tempo, un onere paradossale che grava su ogni cultura umana, costretta a tracciare un confine tra ordine e disordine, interno ed esterno, fatti e rappresentazioni a partire dalla loro indistinzione. Ne discendono così due istanze opposte ma ugualmente imprescindibili: proteggersi dal disordine del mondo, perimetrando una nicchia artificiale, o esporsi, al contrario, alla contingenza illimitata, per riconoscervi l'unico ambiente veramente adatto all'uomo. Di questo paradosso antropologico, illustrato dai rituali arcaici non meno che dalla moderna opposizione tra civiltà e barbarie, il libro rincorre la traccia in alcuni degli aspetti più attuali e più inquietanti dell'esistenza contemporanea: la disgregazione delle forme tradizionali di unità politica, il proliferare di ogni genere di nicchie e micromondi, la diffusione di un modello di identità psichica basato sulla dissociazione dell'Io e sul diniego della realtà esterna. Fenomeni in apparenza puramente negativi, che letti invece come manifestazioni del paradosso antropologico svelano una ricchezza e un potenziale innovativo fino ad ora del tutto insospettati.
Il paradosso antropologico

titolo | Il paradosso antropologico |
autore | De Carolis Massimo |
argomento | Scienze Umane Antropologia |
collana | Quodlibet |
editore | Quodlibet |
formato |
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pagine | 160 |
pubblicazione | 2008 |
ISBN | 9788874622023 |