Il testo è tratto dalla rassegna Vale Philosophia! – quel che resta dei grandi tenutasi nella prestigiosa Sala Liberty del Circolo Filologico Milanese a cura di Luciano Tellaroli. Nove incontri con i maggiori filosofi contemporanei italiani chiamati a illustrare grandi filosofi e idee del passato, delineando una sorta di Storia delle memorabili conquiste del pensiero filosofico occidentale e di ciò che ne resta, vivo, oggi. L’originalità della rassegna, e quindi dei contenuti che la collana propone, consiste appunto nella ricerca della comprensione del valore odierno – ciò che sopravvive, dei grandi Maestri Filosofi. Cos’è un pensiero vivo oggi? Forse è quello la cui essenza rappresenta ancora una frontiera insuperata, e le cui domande e risposte vivide ci appartengono tuttora. Certo la scelta dei Filosofi è stata soggettiva (l’idea originale era di un ciclo annuale con ventisei incontri che partisse da Talete e Parmenide per terminare con Wittgenstein): ragioni pratiche ci hanno portato a ridurne drasticamente il numero. La coerenza e l’unità del progetto, pur ridotto a nove incontri, è stata ben illustrata da Armando Torno.
Presentazione di Luciano Tellaroli
Biografia dell'autore
Emanuele Severino
Emanuele Severino: laureatosi all’Università di Pavia, con Gustavo Bontadini supervisore della sua tesi su Heidegger. È Accademico dei Lincei, ha insegnato all’Università Cattolica (sino al 1970), all’Università Ca’ Foscari di Venezia (dove fonda la Facoltà di Lettere e Filosofia ed è Professore emerito) e all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È autore di opere pluritradotte in diverse lingue tra cui La struttura originaria (1958), Ritornare a Parmenide (1964), Essenza del nichilismo (1972), Destino della necessità. Katà tò chreòn (1980), Il nulla e la poesia. Alla fine dell’età della tecnica: Leopardi (1990), La tendenza fondamentale del nostro tempo (2008). Collabora con il «Corriere della Sera» ed è considerato tra i grandi pensatori contemporanei.