Se: Piccola enciclopedia

Il giocatore di scacchi di Maelzel. Testo inglese a fronte

di Edgar Allan Poe

editore: Se

pagine: 89

"Pubblicato per la prima volta nell'aprile del 1836 sul "Southern Literary Messenger", "Il Giocatore di Scacchi di Maelzel" -
12,50

Gesù figlio dell'uomo

di Kahlil Gibran

editore: Se

pagine: 178

Pubblicato nel 1928, cinque anni dopo "Il Profeta", di cui riprende lo stile solenne e metaforico mutuato dalle Sacre Scritture, "Gesù figlio dell'uomo" è un ritratto a più voci della figura del Cristo. Parlano personaggi del Vangelo, come Maria, Giovanni il Battista, Pietro, Ponzio Pilato, Giuda, e parlano personaggi creati da Gibran, come la donna di Byblos, il logico, il poeta, l'astronomo. In tutto sono 77 voci: alcune parlano una sola volta, altre due volte. Ma tutti, discepoli, amici o nemici, parlano di Gesù a partire da loro stessi: l'oratore vede in lui la perfezione dell'oratoria, il medico lo ritiene il miglior medico, il poeta lo considera il poeta supremo. L'ultimo a parlare è un uomo del ventesimo secolo, che la critica identifica con Gibran. Nel ritratto fantastico, corale, della figura del Nazareno, Gibran evidenzia il vigore, la forza, la potenza, la ribellione alla lettera della legge, piuttosto che la mansuetudine. Gesù, per Gibran, è soprattutto figlio dell'uomo, rappresenta il compimento e la realizzazione di ogni singolo uomo: la libertà, la pienezza, la passione dell'essere.
14,50

La cristianità ossia l'Europa

di Novalis

editore: Se

pagine: 96

"La Cristianità ossia l'Europa", il capolavoro politico di Novalis (1772-1801), redatto nel 1789, traccia il grandioso programma di una rinascita religiosa e spirituale dell'Europa e dell'intero genere umano, estranea a posizioni confessionali specifiche e ancorata all'utopia del sorgere di un mondo "nuovo" in cui abbia fine la strumentalizzazione dell'uomo implicita nella sua adesione coatta alla storia. L'attualità di questo testo è evidente per almeno due motivi. In primo luogo la coscienza sempre più viva nei popoli europei della necessità di creare un'entità sovranazionale che superi le divisioni sanguinose che hanno caratterizzato la storia del continente negli ultimi secoli. In secondo luogo, e questo è il motivo più audace, che già all'apparizione dell'opera suscitò aspre polemiche, l'affermazione delle radici cristiane dell'Europa, della necessità di una sua rinascita spirituale, che porti pace e non guerra al genere umano: indubbiamente un messaggio rivoluzionario, soprattutto in un'epoca come la nostra in cui si parla di scontro di civiltà, di guerre sante, di crociate per annientare il nemico, identificato con il "male" assoluto.
11,50

Illuminazioni

Testo francese a fronte

di Rimbaud Arthur

editore: Se

pagine: 127

Con Rimbaud la poesia ha cessato di essere un genere letterario, una competizione
13,00

La contessina Mizzi ovvero Un giorno in famiglia

di Schnitzler Arthur

editore: Se

pagine: 90

Arthur Schnitzler scrisse la commedia in un atto "La contessina Mizzi ovvero Un giorno in famiglia" fra il giugno 1906 e l'apr
13,00

Del tragico

di Jaspers Karl

editore: Se

pagine: 82

C'è una differenza enorme tra le civiltà che mancano di coscienza tragica e quelle la cui vita pratica è dominata da un'autoco
12,00

Elogio della filosofia

di Merleau-Ponty Maurice

editore: Se

pagine: 82

Nell'Elogio della filosofia Merleau-Ponty avvia una riflessione su quale sia l'essenza e la funzione del pensiero filosofico s
12,00

La voce del maestro

di Gibran Kahlil

editore: Se

pagine: 94

E udii gli uccelli cantare tristemente, e chiesi: Perché vi rattristate, miei graziosi uccelli?"
12,00

Tre racconti

di Flaubert Gustave

editore: Se

pagine: 130

Concepiti forse per una semplice détente, negli intervalli della faticosa composizione di Bouvard et Pécuchet", i "Trois Conte
14,00

Il conflitto della civiltà moderna

di Georg Simmel

editore: Se

pagine: 73

"Nel breve testo si fondono perfettamente insieme i motivi della prima fase, strettamente relativistica, della sua filosofia, coi motivi della seconda, ossia di quella filosofia della "vita", che egli ha esposto in 'Lebensanschauung', volume di cui la conferenza che qui si legge offre quasi lo scorcio. [...] Il Simmel, nella seconda parte della sua filosofia, non fa che metter in sodo questa cosa semplice e patente, che il 'processo' è relativismo. Ciò che costituisce il processo non è lo spirito, ma la vita ciecamente irrompente, di cui lo spirito, come la materia, non è che una formazione secondaria. Tale corso vitale distrugge tutte le sue costruzioni, contraddice e nega ogni suo stadio raggiunto, non lascia che alcuna sua formazione conservi quella permanenza e stabilità a cui essa al momento del suo sorgere pretende e che crede di possedere, e così le relativizza, le 'scetticizza' tutte. Il corso vitale, si avvolge nella contraddizione originaria e fondamentale che, mentre non può vivere se non entro forme, non vuole e non può nemmeno vivere in esse ed ha bisogno di distruggerle successivamente tutte per continuare la sua vita." (dallo scritto di Giuseppe Retisi)
11,50

La chiave spirituale dell'astrologia musulmana secondo Mohyiddîn Ibn 'Arabî

di Titus Burckhardt

editore: Se

pagine: 65

Titus Burckhardt è considerato da lungo tempo, con Eliade e Guénon, uno dei maestri della tradizione spiritualista. Con "La chiave spirituale dell'astrologia musulmana" (1950) ci offre l'occasione di approfondire la storia e i capisaldi di una scienza antichissima, affrancandola così dalle semplificazioni e dagli abusi compiuti dalla cultura occidentale. Scrive Burckhardt nell'esordio del libro: "L'opera scritta del "più grande Maestro" sufi, Mohyiddìn Ibn 'Arabi, comporta alcune considerazioni sull'astrologia che permettono d'intravedere come questa scienza, giunta all'occidente moderno in modo frammentario e ridotto a certe sue applicazioni contingenti, potesse riallacciarsi a principi metafisici, dipendendo, dunque, da una conoscenza a sé stante. L'astrologia quale fu nelle civiltà cristiana e islamica, e come ancora sussiste in certi paesi arabi, deve la sua forma all'ermetismo alessandrino. Essenzialmente non è dunque né cristiana né islamica, e non potrebbe d'altra parte trovar posto nella prospettiva religiosa delle tradizioni monoteiste, dato che questa prospettiva insiste sulla responsabilità dell'individuo davanti al suo creatore".
11,50