Se: Piccola enciclopedia
Del tragico
di Jaspers Karl
editore: Se
pagine: 82
C'è una differenza enorme tra le civiltà che mancano di coscienza tragica e quelle la cui vita pratica è dominata da un'autoco
Elogio della filosofia
di Merleau-Ponty Maurice
editore: Se
pagine: 82
Nell'Elogio della filosofia Merleau-Ponty avvia una riflessione su quale sia l'essenza e la funzione del pensiero filosofico s
La voce del maestro
di Gibran Kahlil
editore: Se
pagine: 94
E udii gli uccelli cantare tristemente, e chiesi: Perché vi rattristate, miei graziosi uccelli?"
Tre racconti
di Flaubert Gustave
editore: Se
pagine: 130
Concepiti forse per una semplice détente, negli intervalli della faticosa composizione di Bouvard et Pécuchet", i "Trois Conte
Il conflitto della civiltà moderna
di Georg Simmel
editore: Se
pagine: 73
"Nel breve testo si fondono perfettamente insieme i motivi della prima fase, strettamente relativistica, della sua filosofia, coi motivi della seconda, ossia di quella filosofia della "vita", che egli ha esposto in 'Lebensanschauung', volume di cui la conferenza che qui si legge offre quasi lo scorcio. [...] Il Simmel, nella seconda parte della sua filosofia, non fa che metter in sodo questa cosa semplice e patente, che il 'processo' è relativismo. Ciò che costituisce il processo non è lo spirito, ma la vita ciecamente irrompente, di cui lo spirito, come la materia, non è che una formazione secondaria. Tale corso vitale distrugge tutte le sue costruzioni, contraddice e nega ogni suo stadio raggiunto, non lascia che alcuna sua formazione conservi quella permanenza e stabilità a cui essa al momento del suo sorgere pretende e che crede di possedere, e così le relativizza, le 'scetticizza' tutte. Il corso vitale, si avvolge nella contraddizione originaria e fondamentale che, mentre non può vivere se non entro forme, non vuole e non può nemmeno vivere in esse ed ha bisogno di distruggerle successivamente tutte per continuare la sua vita." (dallo scritto di Giuseppe Retisi)
La chiave spirituale dell'astrologia musulmana secondo Mohyiddîn Ibn 'Arabî
di Titus Burckhardt
editore: Se
pagine: 65
Titus Burckhardt è considerato da lungo tempo, con Eliade e Guénon, uno dei maestri della tradizione spiritualista. Con "La chiave spirituale dell'astrologia musulmana" (1950) ci offre l'occasione di approfondire la storia e i capisaldi di una scienza antichissima, affrancandola così dalle semplificazioni e dagli abusi compiuti dalla cultura occidentale. Scrive Burckhardt nell'esordio del libro: "L'opera scritta del "più grande Maestro" sufi, Mohyiddìn Ibn 'Arabi, comporta alcune considerazioni sull'astrologia che permettono d'intravedere come questa scienza, giunta all'occidente moderno in modo frammentario e ridotto a certe sue applicazioni contingenti, potesse riallacciarsi a principi metafisici, dipendendo, dunque, da una conoscenza a sé stante. L'astrologia quale fu nelle civiltà cristiana e islamica, e come ancora sussiste in certi paesi arabi, deve la sua forma all'ermetismo alessandrino. Essenzialmente non è dunque né cristiana né islamica, e non potrebbe d'altra parte trovar posto nella prospettiva religiosa delle tradizioni monoteiste, dato che questa prospettiva insiste sulla responsabilità dell'individuo davanti al suo creatore".
Il pensiero del fuori
di Michel Foucault
editore: Se
pagine: 72
"'Il pensiero del fuori' è il controcanto di "Le parole e le cose"
Ciò che resta del fuoco. Testo francese a fronte
di Jacques Derrida
editore: Se
pagine: 69
Riprendendo e sollecitando una frase indecidibile e forse senza appartenenza posta a sigillare, commemorativamente, una delle precedenti opere di Derrida, "il y a là cendre" (là, vi è cenere; vi è la cenere: nella "Dissémination"), questo "polylogue" dipana, intreccia, annoda e disperde - attraverso un intersecarsi di voci maschili e femminili, anche responsive o rivolte alla voce dell'autore - il motivo della cenere in quanto resto sia di ciò che "fu" (feu) sia di ciò che è stato "dato al fuoco" (feu): così già nel titolo, anch'esso indecidibile e intraducibile, "Feu la cendre". Resto che non serba traccia né di sé né di niente, emblema della "traccia" in quanto cancellazione progressiva del percorso, la cenere, nel polylogue, è anche ciò che si consuma e si disperde di un grande rogo (di un olocausto), fatto di parole e di nomi (nomi comuni e nomi propri), di lettere rubate e di cartoline ("cartes postales"), di firme e di dediche: polvere del fuoco, ma per ciò stesso "polvere innamorata".
Lo spleen di Parigi
di Charles Baudelaire
editore: Se
pagine: 118
Se vogliamo cogliere le segrete intenzioni di Baudelaire, quelle che tracciano le linee di forza di un genere molto libero des
Memorie di un pazzo e altri scritti
di Tolstoj Lev
editore: Se
pagine: 105
Esaminandola dal punto di vista del bene e del male che ho fatto, m'accorsi che tutta la mia lunga vita si scinde in quattro p
Sguardi sul passato
di Vasilij Kandinskij
editore: Se
pagine: 96
«Guardo spesso indietro nel mio passato e mi dispera il tempo che ho impiegato a trovare questa soluzione
Lettere alla cugina
di Mozart Wolfgang A.
editore: Se
pagine: 94
Le vicissitudini della pubblicazione di queste lettere di Mozart sono state illustrate dalla moglie Constanze: "Anche le lette