Sellerio Editore Palermo: Nuovo prisma
Le forme del tempo. Miti, fiabe, immagini di Italo Calvino
di Roberto Deidier
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 169
Il modello fiabesco, la percezione di una realtà articolata su più livelli, e soprattutto la rilettura del mito come possibilità di critica del presente, portandone allo scoperto le contraddizioni, concorrono alla composizione di una lingua esemplare, tramite espressivo tra il Libro e il Mondo. Tensione scientifica, enciclopedismo, "catalogo dei destini" e sperimentazione determinano, di volta in volta, la fondazione d uno stile nuovo: ed è su questo terreno che Calvino ricerca le soluzioni, storiche e morali, per comprendere i limiti della ragione, nel suo rapportarsi leopardianamente con la natura.
Gli aculei dell'istrice. La satira formale elisabettiana
di Attilio Carapezza
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 180
Nell'ultimo quinquennio del Cinquecento, nella Londra di Shakespeare, un gruppo di giovani letterati dà corpo alle inquietudini intellettuali proprie dell'uomo moderno, creando un "nuovo" genere letterario. È la satira formale in versi, ispirata alle forme della satira di Orazio, Giovenale e Persio. Gli autori sono animati da un'ansia di sperimentare modalità espressive più adeguate a dare voce all'indignazione e allo sgomento delle loro coscienze di fronte al drammatico dissesto del loro mondo. Una stagione breve e intensa di cui sono protagonisti Joseph Hall, John Marston e John Donne, che assume i caratteri pericolosi di una vera e propria "predicazione laica", stroncata nel 1599 dall'ordine ecclesiastico di porre al rogo tutte le satire pubblicate.
Popolo e letteratura in Italia
di Giuseppe Cocchiara
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 496
A partire dalla pubblicazione, negli anni Cinquanta, di "Letteratura e vita nazionale" di Gramsci, il rapporto tra letteratura
I canti e la magia. Percorsi di una ricerca
di Elsa Guggino
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 413
Volti, voci e suoni della Sicilia di oggi e del prossimo ieri attraversano l'itinerario di ricerca che l'autrice ha percorso nell'arco di quarant'anni, lungo le vie dei canti e della magia. Salinai, pescatori, contadini, carrettieri, cantastorie ciechi, cantano e raccontano squarciando il velo dei pregiudizi più diffusi sulla loro cultura. Quasi momento di raccordo tra la via dei canti e quella della magia, pagine intense sulla lamentazione funebre introducono nel regno delle anime dei defunti. Rivisitate e cantate, con accorati accenti, le stesse anime si faranno poi, nelle storie degli operatori magici, presenze oscure e temibili del quotidiano, nonché potenze salvifiche o distruttive.