Viella: I libri di Viella
Vassalli del papa. Potere pontificio, aritocrazie e città nello Stato della Chiesa (XII-XV sec.)
di Sandro Carocci
editore: Viella
pagine: 240
Faide. Nobili e banditi nella Sardegna sabauda del Settecento
di Lepori Maria
editore: Viella
pagine: 222
Al momento del loro insediamento nel Regnum Sardiniae, nel 1720, i Savoia dovettero fronteggiare il fenomeno di una piccola no
La condanna del modernismo
Documenti, interpretazioni, conseguenze
editore: Viella
pagine: 264
La crisi modernista rappresentò, a cavallo tra Otto e Novecento, la fase più acuta del confronto plurisecolare del cristianesi
Perniciose letture. La Chiesa e la libertà di stampa nell'Italia liberale
di Palazzolo Maria Jolanda
editore: Viella
pagine: 184
Dal 1848 la libertà di stampa diventa una realtà acquisita prima soltanto nel piccolo regno sabaudo, poi nello stato nazionale
Corpi invasi e viaggi dell'anima. Santità, possessione, esorcismo dalla teologia barocca alla medicina illuminista
di Brambilla Elena
editore: Viella
pagine: 302
Il Seicento fu, nella Chiesa italiana, un secolo enfatico e splendente, di fede militante, sovraccarica e sfarzosa
Spagna e Italia in età moderna. Storiografie a confronto
editore: Viella
pagine: 376
Lo scambio storiografico tra storici italiani e spagnoli è stato, anche nel passato, molto intenso, soprattutto per la compenetrazione delle vicende della Monarchia ispanica e dell'Italia preunitaria. Questo volume non focalizza però la storiografia sull'Italia "spagnola", ma partendo dalla comune identità mediterranea di Spagna e Italia, mette a confronto gli studi più recenti su temi-chiave del dibattito storiografico europeo: il governo locale e le identità urbane, i consumi e gli stili di vita aristocratici, le frontiere, il controllo delle coscienze, la circolazione dei libri e dei saperi, la storia di genere.
Leggi del 1938 e cultura del razzismo. Storia, memoria, rimozione
editore: Viella
pagine: 224
Il filo conduttore che lega i saggi raccolti in questo volume è l'analisi della diffusione del razzismo nell'Italia degli anni
La Costituzione politica della città. Trento e la sua autonomia (secoli XIV-XVIII)
di Lo Preiato Maria Teresa
editore: Viella
pagine: 456
La costituzione di Trento, dal Trecento fino al tardo Illuminismo, emerge da un ampio spettro di fonti fino ad oggi poco studi
Gramsci. Le culture e il mondo
editore: Viella
pagine: 278
La diffusione degli scritti di Antonio Gramsci ha raggiunto, negli ultimi tre decenni, una vasta dimensione internazionale. Il pensiero di Gramsci circola ampiamente in Europa, nelle Americhe, nel mondo islamico, in India e in Estremo Oriente. In questo volume viene tracciato un bilancio di alcuni recenti indirizzi di ricerca che si sono richiamati all'eredità gramsciana: gli studi culturali britannnici, gli studi post-coloniali statunitensi e i Subaltern Studies indiani.
Il duello fra Medioevo ed età moderna. Prospettive storico-culturali
editore: Viella
pagine: 160
Il fenomeno del duello a un esame ravvicinato offre molte indicazioni sulla storia della società europea
Oltre le città. Assetti territoriali e culturale aristocratiche nella Lombardia del tardo Medioevo
di Andrea Gamberini
editore: Viella
pagine: 224
Città e contado sono i termini di un binomio cruciale non solo nella storiografia, ma anche nella riflessione che la cultura italiana ha prodotto sul passato nazionale, cercando nel Medioevo le radici dei più durevoli assetti politici del paese. Mentre però la città viene assunta, lo scrisse già Carlo Cattaneo, come il "principio ideale delle istorie italiane", il mondo rurale è stato in genere ridotto a terreno di conquista per l'economia, la civiltà, i poteri urbani. Il libro pone in questione questa consolidata distribuzione dei ruoli, innanzitutto ripercorrendo il dibattito storiografico su questa problematica, e poi ridefinendo il contenuto della stessa identità cittadina: non un'incrollabile autocoscienza collettiva, bensì una faticosa costruzione, drasticamente appannatasi in certi luoghi e in particolari frangenti. L'analisi si spinge allora oltre le mura delle città. Il contado non fu, infatti, fra Tre e Quattrocento, lo sfondo inerte del dinamismo urbano, ma una realtà differenziata, popolata dai nuclei del potere signorile, villaggi e borghi economicamente floridi, capaci di entrare in concorrenza con i disegni egemonici delle città e dotati di culture politiche proprie.