Giuntina: Schulim Vogelmann
Musicisti ebrei nel mondo cristiano. La ricerca di una difficile identità
di Fubini Enrico
editore: Giuntina
pagine: 151
Cosa significa essere un musicista ebreo nel mondo cristiano? In che modo l'ebraismo ha influenzato o condizionato la vocazion
Lettere dalla notte (1950-1953)
di Nelly Sachs
editore: Giuntina
pagine: 69
Queste lettere senza destinatario (inedite anche in Germania fino al 2010), che Nelly Sachs scrive nei mesi successivi alla morte della madre, contengono in nuce tutti i temi della sua maturità artistica. Nate nel momento della collisione tra il lutto personale e la tragedia della Shoah, si configurano come una sorta di meditazione lirica sul confine della vita: diario di una metamorfosi che descrive la morte non come una perdita ma come una nuova nascita. Se la mistica ebraica è lo sfondo imprescindibile di questo testo che affronta la morte e lo sterminio in una sfera teologica trascendente, non manca in esso la dura concretezza del reale, il quotidiano presente con tutto il suo carico di dolore e di solitudine.
Con lo sguardo alla luna. Percorsi di pensiero ebraico
di Roberto Della Rocca
editore: Giuntina
pagine: 206
Questo libro ci conduce alla riscoperta di un ebraismo vivo, ricco di una tradizione millenaria, capace di rimanere sempre attuale, inesauribile fonte di saggezza e insegnamento. Il primo percorso proposto introduce il lettore alla scansione ebraica del tempo con i suoi significati profondi. Il secondo scende alle radici dell'interpretazione delle fonti tradizionali fino a interrogare la singola lettera. Il terzo apre le porte dei valori dell'etica ebraica che sgorgano dalle righe dei testi sacri. E come la luna che si rinnova ogni mese anche l'uomo troverà nel messaggio antico della tradizione la nuova linfa per rinascere e crescere incessantemente.
Martin Buber interprete dell'ebraismo
di Gershom Scholem
editore: Giuntina
pagine: 103
Martin Buber (1878-1965) è stato uno dei massimi intellettuali ebrei del XX secolo. Figura complessa e controversa - infaticabile narratore di storie e leggende chassidiche, autore decisivo nel rinvenire i lineamenti di un pensiero dialogico, impegnato per tutta la vita in una nuova versione tedesca della Bibbia ebraica -, veniva ben presto definito dall'amico Gustav Landauer come "l'apostolo dell'ebraismo di fronte all'umanità". Prendendo le mosse da tale epiteto, Gershom Scholem, una delle massime figure novecentesche nel campo degli studi ebraici, rintraccia, in questo agile scritto, splendori e miserie della vicenda umana e filosofica buberiana, consegnandocene un accorato e autorevole ritratto.
Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno
editore: Giuntina
pagine: 140
Quattro testimonianze sul genocidio armeno che ne ricostruiscono la storia, ne chiariscono le peculiarità e ne descrivono gli
Visti di uscita e biglietti di entrata. paradossi dell'assimilazione ebraica
di Bauman Zygmunt
editore: Giuntina
pagine: 79
Dal Settecento, in Europa, agli ebrei si chiede di assimilarsi
Sul sacrificio
di Halbertal Moshe
editore: Giuntina
pagine: 150
L'idea e la pratica del sacrificio hanno una funzione profonda nella religione, nell'etica e nella politica
Eichmann o la banalità del male
Intervista, lettere, documenti
editore: Giuntina
pagine: 214
Una violenta polemica a livello internazionale avevano scatenato gli articoli sul processo svoltosi a Gerusalemme contro il cr
«Servitori di re e non servitori di servitori»
Alcuni aspetti della storia politica degli ebrei
di Yerushalmi Yosef H.
editore: Giuntina
pagine: 71
Per risolvere i dilemmi del presente il senso comune dice di interrogare il passato, nella convinzione che il passato indichi
Storia della Shoah
di Bensoussan Georges
editore: Giuntina
pagine: 165
Tra il 1939 e il 1945, la Germania nazista, assecondata da molteplici complicità, ha sterminato circa 6 milioni di ebrei europ
La neve nell'armadio. Auschwitz e la «vergogna del mondo»
di Enrico Mottinelli
editore: Giuntina
pagine: 167
C'è un modo per rapportarsi all'evento Auschwitz per chi non lo ha vissuto ma ne è suo malgrado un erede? Qual è la sua attualità per noi, cittadini di un'Europa nata anche nei campi di sterminio nazisti? E come evitare che la memoria celebrata ogni 27 gennaio non diventi un rito vuoto? Confrontarsi con lo sterminio significa interrogarsi sul senso della propria umanità, e la vergogna sembra emergere come l'unica emozione adeguata. E quella messa in luce da Primo Levi, la "vergogna del mondo"; provata per la colpa altrui, per lo stupro compiuto ai danni dell'uomo. Alla fine resta come eredità duplice: è il segno della nostra condizione messa a nudo, ma è anche l'ultimo bagliore di umanità prima del baratro. In appendice, una conversazione con Edith Bruck, scrittrice di origini ungheresi, sopravvissuta all'internamento in vari campi, tra i quali Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen.