Il saggiatore: Saggi. Tascabili
Questo è stato. Una famiglia italiana nei lager
di Piera Sonnino
editore: Il saggiatore
pagine: 122
"Un mare di fango, una pianura di fango
Roma, il Papa, il Re. L'unità d'Italia e il crollo dello Stato Pontificio
di Stefano Tomassini
editore: Il saggiatore
pagine: 485
Roma, 11 luglio 1855. Antonio De Felici, cappellaio, reo di avere attentato alla vita del segretario di Stato cardinale Giacomo Antonelli, viene giustiziato. Roma, 21 settembre 1861. Cesare Lucatelli, facchino, accusato dell'omicidio di un gendarme durante gli scontri fra i pontifici e la folla il 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo, viene giustiziato. Fra le due esecuzioni, fra un popolo e un governo che non ha più autorità su questa terra, il disfacimento dello Stato Pontificio, la fine del potere temporale del papa, l'Unità d'Italia e una città che attende di conoscere il suo destino. Messa troppo spesso in ombra da vicende che già allora occuparono le prime pagine dei giornali italiani ed europei - una su tutte, l'impresa dei Mille di Garibaldi - la storia romana, della città e dello Stato Romano, alla metà dell'Ottocento, dopo la gloriosa quanto breve avventura della Repubblica mazziniana, è poco conosciuta dal grande pubblico. "Roma, il papa, il re" è la cronaca dettagliata, quasi accanita di tutto quel che accadde dentro e attorno a Roma negli anni che portarono alla proclamazione del Regno d'Italia. Ancora una volta, come già in "Storia avventurosa della Rivoluzione romana", Stefano Tomassini incrocia i pensieri e le azioni di Vittorio Emanuele II e Pio IX, Cavour e Napoleone III, Garibaldi e Mazzini, le osservazioni dei forestieri più o meno affezionati, i pregiudizi o le intuizioni dei diplomatici, i vizi e le virtù del clero, gli entusiasmi, le accidie e le ire del popolo.
Il suono di una sola mano. Storia di mio padre Mauro Rostagno
editore: Il saggiatore
pagine: 285
Passeggiate tra cuscini, amache e altalene, nelle stanze del più grande centro sociale italiano, Macondo, alla fine degli anni settanta, a Milano. Attraversate Pune, in India, per ascoltare Osho, e osservate, mentre si alza il sole, tre elefanti passare con i baldacchini sulla schiena. Arrivate a Trapani, punta estrema d'occidente d'Italia, a due passi dall'Africa, in una piccola frazione di campagna, e trasformate un vecchio baglio nel più laico e libertario centro di recupero per tossicodipendenti, la comunità Saman. Immaginate di essere Mauro Rostagno - leader del Sessantotto, amante della vita e della libertà - e di lavorare in una piccola televisione locale, Rtc. Immaginate di sfidare ogni giorno, dagli schermi di Rtc, la più grande organizzazione criminale d'Italia: Cosa Nostra. Ora immaginate di essere Maddalena Rostagno, figlia di Mauro. Maddalena e Milano e l'India e Trapani, Maddalena che guarda in tv suo padre, Maddalena che la sera del 26 settembre 1988 sente dei colpi di pistola, a pochi passi da casa. Maddalena, che otto anni dopo vede sua madre in carcere, arrestata con l'accusa di favoreggiamento per l'omicidio di Mauro, colpita dalla macchina del fango. Maddalena che cresce, che riapre i cassetti, che legge le carte giudiziarie, che scongela il dolore. Maddalena che aspetta per anni che vengano trovati i veri assassini di suo padre. Fino all'apertura del processo, nel 2011, ben ventitré anni dopo quella sera di autunno... Prefazione di Michele Serra.
L'anno che cambiò il mondo. La storia non detta della caduta del Muro di Berlino
di Michael Meyer
editore: Il saggiatore
pagine: 286
"Mr Gorbacëv, abbatta quel muro!" Questa la provocazione lanciata da Reagan all'Urss della glasnost' e riecheggiata per le vie di Berlino il 12 giugno 1987. Fu davvero la fermezza degli Stati Uniti a imprimere la spinta decisiva per la caduta del Muro e la fine della Guerra fredda? L'autore dell'"Anno che cambiò il mondo" ne dubita. In un quadro in presa diretta tra strade, palazzi e salotti del potere, con interviste e ricordi raccolti durante i suoi reportage, Michael Meyer, allora capo della redazione di Newsweek per la Germania e l'Europa orientale, ricostruisce il 1989, anno di sconvolgimenti grandiosi e insondabili. Meyer fu testimone oculare dei mutamenti storici di quel periodo: in Polonia assistette alla rinascita di Solidarnosc, a Praga era al fianco di Václav Havel mentre preparava la Rivoluzione di velluto. Fu l'ultimo giornalista americano a intervistare Nicolae Ceausescu e ad avere libertà di movimento nella Romania soggetta alla sua tirannide; volò a Bucarest con la Luftwaffe tedesca durante i combattimenti che portarono alla deposizione del dittatore e assistette alla sua esecuzione. Il 9 novembre era sul lato orientale della frontiera quando cadde il Muro. Abbattuto a colpi di piccone, grattato con le mani, spinto con i pugni fasciati di stracci. Sparì il Muro, apparve la gente. La Guerra fredda era finita. L'America aveva vinto. La democrazia trionfava. Ma fu un trionfo insidioso, creò il mito dell'onnipotenza americana.
Venezia. Nascita di un mito romantico
di John Julius Norwich
editore: Il saggiatore
pagine: 285
L'esistenza della Serenissima Repubblica è stata stroncata nel 1797 da un giovane Napoleone Bonaparte
I nazisti e la chiesa. Gerarchie cattoliche e nazionalsocialisti tra silenzi e complicità
di Guenter Lewy
editore: Il saggiatore
pagine: 541
Nella storia della seconda guerra mondiale c'è un capitolo non ancora concluso: le responsabilità della Chiesa cattolica di fronte ai crimini commessi dal regime nazista, primo fra tutti il genocidio degli ebrei. Il ruolo di papa Pio XII e dei vescovi tedeschi è al centro, ancora oggi, di un dibattito molto acceso. Attingendo ai rapporti della Gestapo, ai documenti del partito nazionalsocialista e delle diocesi tedesche, Guenter Lewy ha compiuto un'indagine accurata, mettendo in evidenza, oltre ai cedimenti, i silenzi e le complicità delle gerarchie cattoliche, anche le episodiche opposizioni.
Il ritorno dell'huligano. Una vita
di Norman Manea
editore: Il saggiatore
pagine: 366
Nel 1941 tutti gli ebrei della Bucovina romena vengono deportati nei campi di concentramento. Tra di loro c'è anche la famiglia Manea al completo. Della brutalità di questa esperienza nella memoria infantile di Norman rimangono il viaggio nel vagone piombato, l'angoscia di giorni interminabili. Dopo il ritorno alla vita, nella sua memoria di ragazzo ci sono i libri, l'amore, l'amicizia. Spento l'entusiasmo giovanile per l'idea comunista, nel passaggio all'età adulta Norman testimonia il naufragio della politica nella demagogia, l'inesorabile deriva del regime che culmina per lui con la detenzione del padre in un campo di lavoro. L'amore per la letteratura diventa allora il suo rifugio, e comincia a prendere forma il penoso imperativo dell'esilio, insieme alla paura di perdere la propria lingua madre. Manea si trasferirà nel Nuovo Mondo, e solo dopo dieci anni troverà la forza di percorrere il cammino inverso.
Sesso al lavoro
di Roberta Tatafiore
editore: Il saggiatore
pagine: 189
In un momento storico in cui si assiste all'ascesa delle cosiddette escort, nuove improbabili figure professionali all'interno del panorama politico italiano, "Sesso al lavoro" fornisce una puntuale fotografia della prostituzione in Italia e in Europa a cavallo del nuovo millennio. Con un reportage sulla prostituzione che è un vero classico, l'autrice si confronta con il punto di vista delle protagoniste di questo mercato, diviene loro amica, adottando il metodo di un'osservazione partecipata, e restituisce una cronaca attuale del fenomeno. Pubblicato nel 1994 anno cruciale per la prostituzione in Italia con l'esplosione della questione dell'immigrazione clandestina, il panico per l'Aids, la crisi di mercato e il seguente mutamento della domanda, "Sesso al lavoro" viene qui iproposto insieme a due articoli inediti e a un ritratto dell'autrice a cura di Bia Sarasini.
Notturno Avana. Mafiosi, giocatori d'azzardo, ballerine e rivoluzionari nella Cuba degli anni cinquanta
di T. J. English
editore: Il saggiatore
pagine: 384
L'Avana, oggi. Imponenti alberghi, sfarzosi o in rovina, ricordano la grandezza dell'impero eretto dalla mafia dopo la Seconda guerra mondiale, quando, con in tasca la complicità del governo del Presidente Fulgencio Batista, Charles "Lucky" Luciano e Meyer Lansky posero gli occhi su L'Avana. In poco tempo Lansky, l'ebreo americano, trasformò L'Avana nel paradiso dell'illegalità: gioco d'azzardo, grandiosi numeri di varietà, performance a base di mambo e sesso attiravano turisti da tutto il mondo, soprattutto dall'euforica America postbellica. Mentre ballerine svestite camminavano per strada e artisti come Frank Sinatra si esibivano sul palco dell'Hotel Nacional, Cuba covava sulle colline i germi della Rivoluzione. Il giovane avvocato Fidel Castro Ruz e il medico argentino Ernesto "Che" Guevara cospiravano per rovesciare il regime di Batista. E con il "Manifesto della Sierra Maestra", il Movimento di Castro si dichiarò nemico giurato della mafia cubana. Sarebbe stata guerra all'ultimo sangue. "Notturno Avana" svela una storia mai raccontata. Attraverso interviste agli ultimi testimoni, filmati inediti e fonti d'archivio, ricostruisce lo scontro militare, politico e culturale, tra la Cuba della mafia e della dissolutezza e quella della Rivoluzione. T. J. English riavvolge il nastro della memoria fino agli anni cinquanta, e con il sapore del romanzo e la veridicità di un'inchiesta rida vita al quadro cangiante e autentico della Cuba di mezzo secolo fa.
Breve storia della musica sacra. Dal canto sinagogale a Stockhausen
di Luigi Garbini
editore: Il saggiatore
pagine: 511
Se in ogni tempo e luogo l'afflato religioso ha trovato espressione privilegiata nel ritmo e nel suono, la musica che ha accompagnato le sorti della civiltà cristiana presenta una ricchezza di forme unica. Nel corso di due millenni l'eredità ebraica, i documenti conciliari, l'opera dei Padri della Chiesa, l'intervento dei pontefici hanno plasmato un corpus di generi musicali di grande raffinatezza, che nel canto gregoriano ha il suo esempio più celebre e nell'organo lo strumento elettivo. A partire dall'età moderna, a questo canone che annovera inni, salmi, oratori si sono aggiunte opere di grandi compositori ispirate alla storia religiosa o ai generi destinati al culto - come la "messa" - con le quali la musica sacra non è più associata in modo esclusivo ai luoghi consacrati e diventa parte della "grande musica". In nome di una maggiore accessibilità delle pratiche rituali, la riforma liturgica sancita dal Concilio Vaticano il ha sostituito il latino con le lingue nazionali, consegnando alla storia questo prezioso patrimonio estetico e spirituale, che oggi vive per lo più nella forma del concerto. E questo, probabilmente, il motivo dell'oblio dei musicologi italiani, che con questa breve storia Luigi Garbini interrompe dopo decenni.
Faust a Copenaghen. Lotta per l'anima della fisica
di Gino Segrè
editore: Il saggiatore
pagine: 309
Sette geni della fisica, sei uomini e una donna. Socievoli e introversi, libertini e castigati, giramondo e sedentari, animati da passioni comuni: l'alpinismo, la musica e la letteratura. Una comunità giovane, piccola e perfetta, che, come ogni anno, nel 1932 si riunisce all'Istituto di fisica teorica di Copenaghen. Sono i maggiori scienziati del Novecento, i titani della fisica teorica che hanno dato vita e forma alla rivoluzione quantistica. Quell'anno in Europa si celebra il centesimo anniversario della morte di Goethe. Niels Bohr, Paul Dirac, Paul Ehrenfest, Lise Meitner, Werner Heisenberg, Wolfgang Pauli e Max Delbrück omaggiano l'ultimo genio universale mettendo in scena il Faust. Personaggi: Bohr-il Signore, Pauli-Mefistofele, il tormentato Ehrenfest-Faust, il neutrino-Margherita. Per la piccola brigata il 1932 è l'anno del miracolo. Questi giovani hanno scoperto, in rapida successione, il neutrone e il positrone e, per la prima volta in laboratorio, hanno indotto la disintegrazione del nucleo atomico, aprendo le porte all'era nucleare. Ma qualcosa di terribile si prepara per il mondo intero: quello è anche l'anno che prelude all'ascesa di Hitler, al cammino verso la guerra. Gli scienziati saranno costretti a essere complici della macchina bellica e a subire condizionamenti politici e militari.
Qui Berlino. 1938-1940. Radiocronache dalla Germania nazista
di William L. Shirer
editore: Il saggiatore
pagine: 542
Nel 1938 il giornalista William L. Shirer, corrispondente radio da Berlino per la Cbs, diede inizio a una serie di servizi che lo avrebbero reso famoso negli Stati Uniti. Negli anni seguenti sarebbe rimasto l'unico corrispondente straniero a trasmettere via radio dalla capitale tedesca, l'unica voce ad aggiornare gli ascoltatori europei e americani sulla politica e la vita nella città. Giorno dopo giorno Shirer continuò a lottare contro la censura, fino a quando nell'inverno del 1940, accusato di spionaggio dalla Gestapo e impossibilitato a lavorare in modo obiettivo, tornò negli Stati Uniti. Vivido resoconto della quotidianità del regime nazista, "Qui Berlino" ripercorre gli episodi salienti del periodo: la capitolazione della Polonia, l'invasione di Norvegia, Danimarca e Olanda,la presa di Parigi e la battaglia d'Inghilterra. Introduzione di John Keegan.